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Giurisprudenza Civile

Permesso retribuito scuola: la decisione del dirigente
Un dipendente scolastico si è visto negare un permesso retribuito per motivi familiari. La Corte di Cassazione ha confermato il diniego, stabilendo che il dirigente scolastico ha il potere di valutare la specificità e l'idoneità delle ragioni addotte dal lavoratore, bilanciando le esigenze personali con quelle del servizio. Il caso chiarisce i limiti della discrezionalità dirigenziale nella concessione del permesso retribuito scuola.
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Motivazione contraddittoria: Cassazione annulla sentenza
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza della Corte d'Appello per motivazione contraddittoria. Il caso riguardava una richiesta di pagamento per forniture industriali, opposta dalla società committente per inadempimento. La Corte d'Appello aveva emesso una motivazione illogica riguardo al valore probatorio dei documenti di 'benestare all'emissione fatture'. Secondo la Cassazione, tale contraddizione rende la motivazione solo apparente, viziando la sentenza di nullità e richiedendo un nuovo giudizio.
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Onere della prova sgravi contributivi: chi deve provare?
Una società agricola ha presentato ricorso contro un verbale dell'Ente Previdenziale che contestava omissioni contributive e revocava parzialmente alcuni benefici. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando un principio consolidato: l'onere della prova per gli sgravi contributivi spetta sempre all'impresa che ne richiede l'applicazione. La Corte ha inoltre dichiarato inammissibili altri motivi di ricorso per vizi procedurali, come la mancata contestazione delle motivazioni della sentenza d'appello e l'introduzione di questioni non sollevate nei gradi di merito precedenti.
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Competenza territoriale contributi: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione risolve un conflitto sulla competenza territoriale contributi tra due tribunali. In caso di sanzioni per omesso versamento, stabilisce che il foro competente è quello del domicilio del creditore (l'ente previdenziale), non quello della sede dell'azienda debitrice, trattandosi di obbligazioni portabili.
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Licenziamento medico: violazione dell’esclusività
Un medico dipendente di una ASL è stato licenziato per aver violato il patto di esclusività, svolgendo attività professionale presso una struttura privata. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12973/2024, ha confermato la legittimità del licenziamento medico, ritenendo il ricorso del professionista inammissibile. La Corte ha stabilito che la violazione dell'obbligo di esclusività costituisce un grave inadempimento lesivo del dovere di fedeltà, tale da giustificare la sanzione espulsiva, e che la valutazione sulla proporzionalità della sanzione è di competenza dei giudici di merito.
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Licenza NCC: Stop a restrizioni comunali illegittime
La Corte di Cassazione ha stabilito che un Comune non può imporre restrizioni discriminatorie agli operatori con licenza NCC rilasciata da altri comuni, giudicando illegittima un'ordinanza del Comune di Venezia che limitava l'accesso a una zona a traffico limitato (ZTL) acquea. La Corte ha ritenuto tale provvedimento un eccesso di potere, in violazione dei principi di concorrenza. Al contempo, ha chiarito che le norme del Codice della Strada, come la pre-segnalazione degli autovelox, non si applicano per analogia alla navigazione, che è regolata da un corpus normativo speciale e autonomo.
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Interessi legali: Cassazione su rinvio pregiudiziale
La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha dichiarato inammissibile un rinvio pregiudiziale sollevato dal Tribunale di Parma. La questione verteva sull'applicabilità degli interessi legali maggiorati ai crediti di lavoro. L'inammissibilità è stata determinata da una precedente sentenza che ha già risolto la questione di fondo, stabilendo che un'indicazione generica di "interessi legali" in un titolo esecutivo si riferisce al tasso base e non a quello maggiorato per le transazioni commerciali, rendendo così il rinvio non più necessario per la definizione del giudizio.
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Simulazione vendita: quando la rinuncia è valida
Una figlia impugna la vendita di un immobile dal padre alla nipote, sostenendo una simulazione vendita. Avendo in precedenza firmato una rinuncia a contestare l'atto, il suo ricorso viene rigettato. La Cassazione conferma che il divieto di rinuncia preventiva all'azione di riduzione (art. 557 c.c.) riguarda le donazioni, non le vendite ritenute effettive. La Corte ha stabilito la validità della rinuncia e la realtà della compravendita, respingendo il ricorso.
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Danni da vibrazioni: quando la CTU è valida?
Una proprietaria di un immobile chiede il risarcimento per i danni da vibrazioni causati dal transito di treni. La società ferroviaria risponde con una domanda riconvenzionale per la demolizione di una parte dell'edificio. La Corte di Cassazione rigetta il ricorso della proprietaria, chiarendo importanti principi sulla validità della consulenza tecnica d'ufficio (CTU) e sulla tardività delle eccezioni processuali, come la prescrizione. La decisione sottolinea che la relazione di un CTU revocato è irrilevante e che le critiche di merito alla perizia non possono essere esaminate in sede di legittimità.
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Licenza NCC: Stop a restrizioni ZTL del Comune
Una società di trasporto persone con motoscafo, titolare di una licenza NCC rilasciata da un comune esterno, è stata multata per aver operato nella Zona a Traffico Limitato (ZTL) di Venezia. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della società, annullando le sanzioni. Ha stabilito che l'ordinanza comunale, che imponeva restrizioni diverse agli operatori a seconda del comune che aveva rilasciato la licenza NCC, è illegittima perché discriminatoria, viola la concorrenza e supera i poteri regolamentari del Comune.
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Competenza territoriale lavoratore autonomo: la guida
La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha risolto un conflitto di giurisdizione in materia di opposizione a un avviso di addebito per contributi previdenziali. È stato stabilito che per un lavoratore autonomo, la competenza territoriale spetta al tribunale del luogo di residenza del contribuente e non a quello della sede dell'ente creditore. Questa decisione rafforza un principio fondamentale a tutela del lavoratore.
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Onere della prova:inammissibilità del ricorso generico
La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un'azienda contro un istituto di credito, confermando la decisione della Corte d'Appello. Il caso riguarda l'onere della prova del credito bancario. I ricorrenti non avevano formulato contestazioni specifiche riguardo la documentazione prodotta dalla banca, limitandosi a critiche generiche. La Corte ha ribadito che il ricorso per cassazione non può tradursi in un riesame dei fatti già valutati nei gradi di merito.
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Litispendenza tra cause: l’errore del Tribunale
La Corte di Cassazione ha annullato un'ordinanza che dichiarava erroneamente la litispendenza tra due cause pendenti davanti allo stesso tribunale. La Corte ha chiarito che in questi casi si applicano le norme sulla riunione dei procedimenti, non quelle sulla litispendenza, disponendo la prosecuzione del giudizio.
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Prescrizione provvigioni agente: quando è decennale?
Un agente ha citato in giudizio la sua compagnia preponente per il mancato pagamento di provvigioni indirette e dell'indennità di risoluzione. Le corti di merito avevano respinto le richieste applicando la prescrizione breve di cinque anni. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che sia la richiesta di risarcimento per la violazione del patto di esclusiva, sia il credito per l'indennità di risoluzione, sono soggette alla prescrizione ordinaria di dieci anni. La sentenza chiarisce un punto fondamentale sulla prescrizione delle provvigioni dell'agente in caso di inadempimento contrattuale del preponente.
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Motivazione apparente: Cassazione annulla sentenza
Un'azienda produttrice ricorre in Cassazione contro la condanna al pagamento di indennità a un ex agente. La Corte accoglie il ricorso, ravvisando una motivazione apparente nella sentenza d'appello, che non aveva adeguatamente esaminato le critiche mosse dall'azienda ai presupposti per il riconoscimento delle indennità. La causa è rinviata per un nuovo esame.
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Trattamento dati biometrici: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha stabilito che l'uso di software di proctoring per gli esami universitari online costituisce trattamento dati biometrici, anche se la valutazione finale è umana. Ha inoltre annullato la decisione di merito che riteneva legittimo il trasferimento di dati verso gli USA basato su clausole contrattuali standard generiche, rinviando il caso per un nuovo esame.
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Responsabilità sub-vettore: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione affronta un caso di responsabilità sub-vettore per la perdita di un carico. Una società di logistica, condannata a risarcire il proprietario della merce, aveva agito in rivalsa contro il sub-vettore da lei incaricato. Quest'ultimo aveva a sua volta affidato il trasporto a un terzo soggetto, che si era appropriato indebitamente del carico. La Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso del sub-vettore, confermando la sua responsabilità contrattuale per l'operato del soggetto da lui scelto, a prescindere da eventuali negligenze della società di logistica.
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Licenza NCC: Stop alle restrizioni del Comune di Venezia
La Corte di Cassazione ha annullato le sanzioni amministrative emesse dal Comune di Venezia contro una società di trasporto acqueo e un operatore individuale. La controversia riguardava le restrizioni imposte agli operatori con licenza NCC rilasciata da altri comuni per la circolazione nelle acque interne di Venezia. La Corte ha ritenuto l'ordinanza comunale illegittima per eccesso di potere, in quanto creava una discriminazione ingiustificata, violando i principi di libera concorrenza e libera circolazione dei servizi. Di conseguenza, le multe sono state annullate.
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Contratto a progetto: quando è illegittimo? Cassazione
La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di un giudice di merito che ha riqualificato un contratto a progetto in un rapporto di lavoro subordinato. La sentenza stabilisce che un contratto a progetto è illegittimo se il progetto è generico, non specifico, e coincide con le normali attività commerciali dell'azienda committente, anche se tali attività sono svolte per adempiere a un contratto di appalto con un cliente terzo.
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Mancato avveramento condizione: chi paga i danni?
La Corte di Cassazione analizza un caso di compravendita immobiliare in cui un pagamento aggiuntivo era legato all'esproprio di un terreno. A causa del mancato avveramento condizione, dovuto a scelte della Pubblica Amministrazione, la Corte ha stabilito che nessuna colpa può essere attribuita all'acquirente, che aveva adempiuto ai suoi obblighi iniziali. Il ricorso della venditrice è stato rigettato, chiarendo i principi sull'onere della prova in queste circostanze.
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