La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 21689/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di previdenza complementare. La scelta di ricevere la prestazione pensionistica in forma di capitale, ovvero come "pensione complementare una tantum", estingue l'obbligazione periodica e, di conseguenza, fa venir meno anche il diritto alla perequazione (l'adeguamento automatico) per il periodo successivo. La Corte ha accolto il ricorso di un fondo pensione contro la decisione di merito che aveva riconosciuto a ex dipendenti il diritto a tali adeguamenti anche dopo aver incassato il capitale. La decisione chiarisce che il pagamento in capitale sostituisce e conclude il rapporto pensionistico, estinguendo ogni pretesa futura ad esso collegata.
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