La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 27036/2024, ha negato il diritto all'equo indennizzo a una creditrice il cui credito, ammesso in una procedura fallimentare durata oltre 20 anni, era stato integralmente saldato entro il termine ragionevole di sei anni. La Corte ha stabilito che il termine per valutare la durata del processo, per il singolo creditore, cessa con il pieno soddisfacimento del suo credito, non con la chiusura formale della procedura. Inoltre, ha confermato la condanna della ricorrente per lite temeraria, ritenendo che la sua azione legale costituisse un abuso del processo.
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