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Diritto Societario

Cessione totalitaria partecipazioni: no a riqualificazione
L'Agenzia delle Entrate aveva riqualificato una cessione totalitaria partecipazioni in una cessione d'azienda, applicando un'imposta di registro proporzionale. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che, in base alla normativa vigente (Art. 20 T.U.R.) e alla sua interpretazione autentica retroattiva, l'imposta si applica solo in base alla natura giuridica dell'atto registrato, ovvero la vendita di quote. È quindi dovuta solo l'imposta di registro in misura fissa, essendo preclusa ogni valutazione di elementi esterni o dello scopo economico finale.
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Responsabilità revisore: la Cassazione chiarisce
Una società di revisione, sanzionata dall'autorità di vigilanza per un giudizio positivo su un bilancio di una compagnia assicurativa, aveva ottenuto l'annullamento della sanzione in Appello. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, accogliendo il ricorso dell'autorità. La sentenza chiarisce l'estensione della responsabilità del revisore, affermando che il suo giudizio sulla congruità della riserva sinistri non è puramente discrezionale, ma deve ancorarsi a precisi criteri normativi di prudenza e verità, includendo la valutazione della "soglia di significatività" degli errori.
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Contratti Swap Nullità: la Cassazione conferma
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una banca, confermando la nullità di alcuni contratti swap stipulati con un'azienda. La decisione si fonda sulla violazione degli obblighi informativi, la non qualifica dell'azienda come "operatore qualificato", e la nullità strutturale dei contratti per mancanza di una causa meritevole di tutela, in quanto presentati come di copertura ma in realtà speculativi e privi di trasparenza sui costi e rischi (mark to market).
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Responsabilità amministratore srl: risarcimento socio
La sentenza analizza un caso di responsabilità amministratore srl per gravi omissioni fiscali. Un socio ha citato in giudizio l'amministratore di una s.r.l.s., poi cancellata, per i danni derivanti da avvisi di accertamento notificati sia alla società che a lui personalmente, a causa della mancata presentazione delle dichiarazioni dei redditi. La Corte d'Appello di Ancona ha parzialmente riformato la decisione di primo grado, condannando l'amministratore a risarcire il socio per il danno diretto subito (l'accertamento fiscale personale basato sulla presunzione di utili non dichiarati), riconoscendo il nesso causale diretto tra la condotta omissiva dell'amministratore e il pregiudizio personale del socio.
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Motivo illecito comune: nullità del contratto
Una società in amministrazione giudiziaria ha impugnato l'esclusione del proprio credito da un fallimento. La Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la decisione di merito. Il contratto alla base del credito è stato ritenuto nullo per motivo illecito comune, in quanto parte di uno schema tra società collegate volto a moltiplicare i costi e ripartire indebitamente utili a danno di un ente pubblico, invece di fornire servizi reali.
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Notifica tardiva ricorso: l’appello è inammissibile
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso a causa di una notifica tardiva. L'errore dell'avvocato, che ha utilizzato un vecchio indirizzo della controparte nonostante quello nuovo fosse presente negli atti del processo, è stato ritenuto una violazione del dovere di diligenza professionale. La decisione sottolinea come la notifica tardiva del ricorso sia un vizio procedurale fatale, a prescindere dal merito della causa, che riguardava la responsabilità degli ex soci di una società cancellata.
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Perdite consorzio: no divieto di ripianamento
La Corte di Cassazione ha stabilito che il divieto per gli enti pubblici di coprire le perdite delle società partecipate non si applica ai consorzi tra enti locali. Di conseguenza, una clausola statutaria che impone ai comuni membri di ripianare le perdite consorzio è pienamente valida. La Corte ha cassato la sentenza di merito che, tramite un'errata applicazione analogica della legge, aveva dichiarato nullo un lodo arbitrale favorevole al consorzio, rinviando il caso alla Corte d'Appello per un nuovo esame.
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Recesso socio Srl: basta il richiamo alla delibera
Una società a responsabilità limitata ha impugnato il recesso di un socio, sostenendo che la comunicazione dei motivi fosse troppo generica in quanto si limitava a richiamare una delibera assembleare. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la validità del recesso. Secondo la Corte, la società, utilizzando l'ordinaria diligenza, era perfettamente in grado di individuare le specifiche decisioni (proroga della durata e clausola compromissoria) che legittimavano il recesso socio srl all'interno della delibera citata, rendendo la comunicazione sufficientemente chiara.
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Azione revocatoria: basta un credito futuro e contestato
Una ex amministratrice di un istituto di credito trasferiva ai propri figli le quote di alcune società. La banca, vantando un potenziale credito risarcitorio nei confronti della donna, ha esercitato con successo l'azione revocatoria per rendere inefficaci tali atti. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione, ribadendo che per l'azione revocatoria è sufficiente una semplice aspettativa di credito, anche se litigiosa, e che la consapevolezza del pregiudizio può essere provata tramite presunzioni, come lo stretto legame di parentela.
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Responsabilità amministratori: competenza e clausola
Una società cooperativa ha citato in giudizio i suoi ex amministratori per mala gestio. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 6589/2024, ha affrontato due questioni cruciali: la non obbligatorietà del litisconsorzio necessario nelle azioni di responsabilità amministratori e l'opponibilità della soppressione della clausola compromissoria all'amministratore cessato dalla carica ma rimasto socio. La Corte ha stabilito che la causa contro gli amministratori è scindibile e che la modifica statutaria è efficace nei confronti del socio che non l'ha impugnata, confermando la competenza del tribunale ordinario.
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Liquidazione giudiziale: bilanci validi anche se tardivi
Una società ha impugnato la sentenza che apriva nei suoi confronti la liquidazione giudiziale, sostenendo l'attendibilità dei propri bilanci. La Corte d'Appello, avvalendosi di una relazione del Curatore che confermava la coerenza dei dati contabili nonostante il deposito tardivo, ha accolto il reclamo. La decisione ha revocato la liquidazione giudiziale, stabilendo che la società non superava le soglie di legge per essere soggetta alla procedura.
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Notifica a società estinta: la Cassazione conferma
La Cassazione ha confermato la nullità della notifica di una cartella di pagamento a una società estinta a seguito di fusione per incorporazione. La Corte ha ribadito che, per le fusioni avvenute prima della riforma del 2003, la società incorporata cessa di esistere, rendendo invalida qualsiasi notifica successiva indirizzata a essa. La conoscenza successiva dell'atto da parte della società incorporante non sana il vizio originario.
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Competenza sezioni specializzate impresa: il caso s.a.s.
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 6325/2024, ha risolto un conflitto di competenza tra un Tribunale ordinario e una Sezione specializzata in materia di impresa. La controversia riguardava un'azione di responsabilità per mala gestio promossa dal socio accomandante contro il socio accomandatario di una s.a.s. La Corte ha stabilito che la competenza delle sezioni specializzate impresa è limitata esclusivamente alle società di capitali, come elencate tassativamente dalla legge, e non si estende alle società di persone. Di conseguenza, la competenza è stata attribuita al Tribunale ordinario originariamente adito.
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Impugnazione lodo arbitrale: la Cassazione chiarisce
Una società ricorre in Cassazione contro la decisione della Corte d'Appello che aveva parzialmente annullato un lodo arbitrale a suo favore. La Cassazione dichiara il ricorso inammissibile, sottolineando come i motivi di impugnazione del lodo arbitrale debbano essere specifici e non generici. Inoltre, il ricorrente non aveva colto la vera ragione giuridica (ratio decidendi) della sentenza d'appello, che aveva correttamente rilevato una violazione di legge da parte degli arbitri (nella specie, del principio di 'business judgment rule') e non un riesame del merito.
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Competenza funzionale: opposizione a decreto ingiuntivo
Una società fornitrice ottiene un decreto ingiuntivo per una fornitura di beni. La società cliente, di cui la fornitrice è socia, si oppone sostenendo che il credito sia un finanziamento soci e che la competenza sia del Tribunale delle Imprese. La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 6125/2024, ha chiarito il principio di competenza funzionale: il giudice che emette il decreto ingiuntivo è sempre competente a decidere sull'opposizione. La domanda riconvenzionale di natura societaria, invece, deve essere separata e trattata dal tribunale specializzato competente.
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Errore revocatorio: quando un ricorso è inammissibile?
Una società in liquidazione ha impugnato per errore revocatorio un'ordinanza della Cassazione, lamentando l'omesso esame di una memoria sulla nullità della procura di una controparte. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per due motivi principali: la carenza di interesse ad agire, poiché la decisione impugnata sarebbe rimasta valida grazie a un'altra parte processuale con procura valida; e l'insussistenza dell'errore, in quanto l'eccezione era stata implicitamente rigettata dalla Corte decidendo nel merito della questione principale.
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Riassunzione processo soci: la Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 6135/2024, ha stabilito che la riassunzione del processo, a seguito della cancellazione di una società dal registro imprese, è valida anche se l'atto è notificato ai soci 'quali soci della cancellata società'. La Corte ha rigettato il ricorso degli ex soci di una ditta di autotrasporti, condannati a pagare differenze retributive a un ex dipendente. Secondo la Suprema Corte, la cancellazione estingue la società ma trasferisce la legittimazione processuale ai soci, quali successori universali, rendendo sufficiente la loro identificazione in tale veste per la valida prosecuzione del giudizio.
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Arbitrato irrituale e lodo nullo: la Cassazione
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 6140/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di arbitrato. Se le parti hanno concordato un arbitrato irrituale, volto a una composizione negoziale della lite, ma gli arbitri emettono un lodo con le forme e gli effetti di un arbitrato rituale, tale lodo è nullo. La volontà delle parti prevale sulla forma data alla decisione, in quanto gli arbitri hanno agito al di fuori dei limiti del mandato conferito. La Corte ha cassato la decisione d'appello che aveva erroneamente ritenuto valido il lodo, rinviando per un nuovo esame.
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Esclusione socio cooperativa: obbligo di motivazione
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 6120/2024, ha stabilito che l'esclusione di un socio da una cooperativa deve essere sempre motivata. La mancanza di motivazione rende la delibera illegittima. Di conseguenza, l'annullamento della delibera di esclusione socio cooperativa comporta la ricostituzione automatica di tutti i rapporti preesistenti, incluso quello di lavoro, senza necessità di un'azione separata.
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Responsabilità del socio: Cassazione chiarisce i limiti
La Corte di Cassazione ha esaminato un caso di azione revocatoria in cui, dopo l'estinzione di una società a responsabilità limitata, il creditore (una banca) aveva proseguito l'azione nei confronti dell'unico socio. La Corte d'Appello aveva dichiarato il socio tenuto a restituire una somma ingente. La Cassazione, pur respingendo i motivi relativi all'azione revocatoria, ha accolto il ricorso del socio sul punto della sua responsabilità patrimoniale. È stato chiarito che la responsabilità del socio per i debiti della società estinta non è automatica, ma sussiste solo nei limiti delle somme da lui riscosse in base al bilancio finale di liquidazione. Poiché il creditore non aveva né allegato né provato tale riscossione, la domanda di condanna del socio è stata rigettata.
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