LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Societario

Sospensione del processo: quando è illegittima?
Una società agricola chiede il rilascio di un immobile concesso in comodato a ex soci. Questi ultimi hanno in corso una causa per rientrare in possesso delle quote sociali. Il tribunale dispone la sospensione del processo di rilascio, ma la Cassazione annulla la decisione. La Corte afferma che non sussiste pregiudizialità giuridica tra le due cause, ma solo un nesso di fatto, insufficiente a giustificare la sospensione.
Continua »
Obbligo di cedere le quote: no stop a dividendi
Una società per azioni aveva sospeso il pagamento dei dividendi a ex dipendenti-soci, sostenendo che l'obbligo di cedere le quote previsto dallo statuto al termine del rapporto di lavoro comportasse la perdita automatica della qualità di socio. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso della società inammissibile, confermando che tale clausola genera solo un'obbligazione a vendere, ma non annulla i diritti del socio, inclusi i dividendi, fino all'effettiva cessione della partecipazione.
Continua »
Responsabilità liquidatore: la Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20692/2024, ha chiarito i confini della responsabilità del liquidatore di una società. La Corte ha stabilito che la responsabilità per le sanzioni tributarie non è automatica ma richiede la prova di un vantaggio personale, mentre la responsabilità per le imposte non pagate deriva da una gestione negligente dei beni in fase di liquidazione. È stato accolto il ricorso del liquidatore, annullando la decisione che lo riteneva automaticamente responsabile, mentre è stato respinto il ricorso della società sportiva contro la revoca delle agevolazioni fiscali.
Continua »
Azione Revocatoria: credito litigioso è sufficiente
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 20629/2024, ha confermato che per l'esercizio dell'azione revocatoria è sufficiente un credito anche solo potenziale o litigioso. Nel caso esaminato, una ex amministratrice di una banca aveva conferito le sue partecipazioni societarie in nuove società familiari. La banca, pur avendo solo un potenziale credito risarcitorio nei suoi confronti, ha agito con successo in revocatoria. La Corte ha ribadito che non è necessaria la certezza, liquidità ed esigibilità del credito, bastando una ragionevole aspettativa, e ha negato la necessità di sospendere il giudizio in attesa dell'accertamento del credito stesso.
Continua »
Controllo indiretto società pubblica: le regole
In un caso di somministrazione illecita di manodopera, la Cassazione ha stabilito che le regole sul reclutamento pubblico si applicano anche in caso di controllo indiretto società pubblica. La Corte ha chiarito che se un ente pubblico controlla una società che a sua volta ne controlla un'altra, anche quest'ultima è soggetta a specifici obblighi. La sentenza di merito è stata annullata con rinvio per accertare la presenza degli ulteriori requisiti di legge.
Continua »
Amministratore senza deleghe: doveri e responsabilità
La Corte di Cassazione ha confermato la sanzione irrogata da un'autorità di vigilanza a un amministratore privo di deleghe operative di un istituto di credito. La sentenza stabilisce che il ruolo di amministratore senza deleghe non è passivo: egli ha il dovere di informarsi attivamente e di richiedere chiarimenti, specialmente di fronte a operazioni strategiche o a informative eccessivamente sintetiche da parte degli organi esecutivi. La Corte ha rigettato tutti i motivi di ricorso, inclusi quelli procedurali e quelli relativi all'applicazione di norme sanzionatorie più favorevoli.
Continua »
Azione revocatoria: inammissibile il ricorso tardivo
La Corte di Cassazione ha esaminato un caso di azione revocatoria avviata da alcuni creditori nei confronti di una società che aveva trasferito beni ai propri soci. La Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso dei soci, chiarendo importanti principi procedurali. In particolare, ha stabilito che la notifica personale della sentenza di primo grado è valida ai fini del decorrere del termine breve per l'appello, anche se una delle riassunzioni del processo non era stata formalizzata. Ha inoltre ribadito che non è possibile produrre in Cassazione documenti che potevano essere presentati nelle fasi di merito per dimostrare l'estinzione del credito sottostante all'azione revocatoria.
Continua »
Giurisdizione società partecipate: Cassazione conferma
Le Sezioni Unite della Cassazione hanno stabilito la giurisdizione del giudice ordinario nelle azioni di responsabilità contro gli amministratori di società a partecipazione pubblica. Il caso riguardava un Comune che aveva citato in giudizio gli organi sociali della propria società in house per un danno patrimoniale. La Corte ha chiarito che l'azione civile, volta al risarcimento del danno specifico subito dalla società, può coesistere con quella per danno erariale davanti alla Corte dei Conti, che tutela l'interesse pubblico generale. Questa decisione ribadisce il principio del concorso di giurisdizione nelle controversie sulla responsabilità degli amministratori di società partecipate.
Continua »
Fondo Garanzia TFR: no se il titolo è invalido
Un ex dipendente si è visto negare l'accesso al Fondo di Garanzia per il TFR. La Corte d'Appello ha confermato la decisione, stabilendo che il lavoratore non aveva ottenuto un valido titolo esecutivo. Dopo la cancellazione della società datrice di lavoro, l'azione per l'accertamento del credito doveva essere intentata contro tutti i soci successori dei debiti sociali, e non solo contro uno di essi. La mancanza di questo presupposto ha reso impossibile l'intervento del Fondo Garanzia TFR.
Continua »
Onere della prova: responsabilità amministratore negata
Una società creditrice ha agito in giudizio contro l'amministratore di una società debitrice, sostenendo che avesse causato l'insolvenza di quest'ultima. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, chiarendo che l'onere della prova grava sul creditore, il quale deve dimostrare le specifiche condotte illecite dell'amministratore e non può limitarsi a un'allegazione generica sul declino patrimoniale della società.
Continua »
Conflitto di interessi: annullamento contratto immobiliare
La Corte di Cassazione conferma l'annullamento di un contratto di cessione immobiliare per conflitto di interessi. La vicenda riguarda una cooperativa che ha trasferito un immobile a un'altra società sulla base di una delibera votata da amministratori che erano anche soci della beneficiaria. La Corte chiarisce che si applica l'art. 1394 c.c. (rappresentanza) e non l'art. 2391 c.c. (societario) poiché la delibera era stata annullata in autotutela dal commissario liquidatore, privando il contratto della sua base autorizzativa.
Continua »
Contributi socio srl: quando gli utili sono esclusi
La Corte di Cassazione ha stabilito che i profitti derivanti dalla mera partecipazione in una società a responsabilità limitata non sono soggetti a contribuzione previdenziale se il socio non svolge un'attività lavorativa abituale e prevalente all'interno della stessa. L'ordinanza analizza il caso di un agente di commercio, chiarendo che i suoi utili da socio srl costituiscono reddito di capitale e non d'impresa, escludendoli dalla base imponibile per i contributi INPS. Questa decisione rafforza il principio secondo cui la qualifica di socio non implica automaticamente l'obbligo di versare i contributi socio srl sui dividendi.
Continua »
Nullità nomina amministratore e tutela dei terzi
Un ex amministratore, sostituito con una delibera falsa, contesta la vendita di un immobile societario. La Cassazione respinge il ricorso, stabilendo che la nullità della nomina dell'amministratore non è opponibile ai terzi acquirenti in buona fede, soprattutto se l'atto di nomina era regolarmente pubblicato nel registro delle imprese. La Corte sottolinea che l'onere di provare la malafede dell'acquirente spetta a chi impugna l'atto, prova che in questo caso non è stata fornita.
Continua »
Responsabilità amministratori: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha confermato la responsabilità degli amministratori di un consorzio fallito per non aver stipulato un'adeguata polizza assicurativa a copertura del rischio incendio sul principale bene aziendale. L'ordinanza chiarisce che tale omissione costituisce una violazione del dovere di diligenza, anche in assenza di uno specifico obbligo di legge. La Suprema Corte ha rigettato i ricorsi di un amministratore e del fallimento, ribadendo che anche i consiglieri senza deleghe hanno un dovere di vigilanza e che la valutazione del danno è competenza del giudice di merito.
Continua »
Crediti società estinta: la Cassazione attende le SU
Un ex socio agisce per recuperare un credito assegnatogli durante lo scioglimento di una società di persone. I tribunali di merito negano la sua legittimazione, sostenendo una rinuncia tacita al credito con l'estinzione della società. La Corte di Cassazione, rilevando un contrasto giurisprudenziale sul tema dei crediti società estinta, sospende il giudizio in attesa di una decisione chiarificatrice da parte delle Sezioni Unite.
Continua »
Liquidazione giudiziale: requisiti e apertura procedura
Il Tribunale di Torino ha dichiarato l'apertura della liquidazione giudiziale di una società commerciale su ricorso della Procura della Repubblica. La decisione si fonda sull'accertamento di un grave stato di insolvenza, evidenziato da un indebitamento superiore a 900.000 euro verso un solo creditore, un patrimonio netto negativo per oltre 2.200.000 euro, pignoramenti immobiliari e la stessa ammissione della società debitrice. La sentenza ha confermato che la presenza di questi elementi dimostra un'incapacità strutturale e definitiva di far fronte alle obbligazioni, giustificando l'avvio della procedura concorsuale.
Continua »
Liquidazione giudiziale: i segnali di insolvenza
Il Tribunale di Torino ha dichiarato l'apertura della liquidazione giudiziale nei confronti di una società di noleggio veicoli. La decisione si fonda su chiari indicatori di insolvenza, tra cui un debito significativo non onorato, il mancato rispetto di un piano di rientro, ulteriori esposizioni debitorie, la mancata comparizione in udienza e l'assenza di beni liquidabili. La sentenza evidenzia come una pluralità di elementi sintomatici, e non un singolo inadempimento, conduca alla dichiarazione di apertura della procedura concorsuale.
Continua »
Clausola statutaria S.r.l.: recesso e lavoro
Alcuni soci di minoranza, ex dirigenti di una società del gruppo, hanno impugnato una clausola statutaria S.r.l. che li obbligava a cedere le proprie quote al valore di patrimonio netto al momento della cessazione del rapporto di lavoro. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la piena validità della clausola. Ha chiarito che non si tratta di un'ipotesi di esclusione del socio, ma di una legittima causa convenzionale di recesso obbligatorio, legata al venir meno di un requisito soggettivo previsto dallo statuto stesso (il rapporto di lavoro), e non necessita di una delibera assembleare.
Continua »
Competenza società di fatto: Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione ha risolto un conflitto di giurisdizione tra un tribunale ordinario e una sezione specializzata in materia di impresa. Il caso riguardava una disputa su un progetto comune, qualificata come società di fatto. La Corte Suprema ha stabilito che la competenza per le società di fatto spetta al tribunale ordinario, poiché la giurisdizione delle sezioni specializzate è limitata per legge alle società di capitali. Di conseguenza, la causa è stata riassegnata al tribunale ordinario.
Continua »
Scissione societaria e agevolazioni: conta la sostanza
La Corte di Cassazione, con la sentenza 18795/2024, ha stabilito un principio fondamentale in tema di scissione societaria e agevolazioni fiscali. Il caso riguardava il diniego di un beneficio fiscale su imposte ipotecaria e catastale a una società, nata da scissione, perché non iscritta formalmente nel libro soci della cedente alla data richiesta dalla legge. La Corte ha dato ragione al contribuente, affermando che attraverso la scissione la società beneficiaria subentra in tutti i diritti della società originaria, inclusi quelli fiscali. Pertanto, la condizione per l'agevolazione è da considerarsi soddisfatta in via sostanziale, prevalendo il principio della successione giuridica sul mero dato formale dell'iscrizione.
Continua »