La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7432/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di usucapione post esproprio. Il caso riguardava alcuni cittadini che rivendicavano la proprietà per usucapione di immobili già oggetto di un decreto di esproprio da parte di un ente pubblico. La Suprema Corte, allineandosi a una precedente pronuncia delle Sezioni Unite, ha chiarito che il decreto di esproprio, una volta emesso e notificato, è di per sé sufficiente a trasformare il possesso del precedente proprietario in mera detenzione. Di conseguenza, viene a mancare l'elemento soggettivo del possesso (l'animus possidendi), requisito indispensabile per l'usucapione, rendendo la domanda infondata. La Corte ha precisato che l'inerzia dell'ente pubblico nel prendere materialmente possesso del bene non rileva ai fini della configurabilità di un possesso utile all'usucapione.
Continua »