La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 24764/2024, ha stabilito che la demolizione e ricostruzione di un edificio con una diversa area di sedime, anche se arretrata dal confine, integra una "nuova costruzione" e non una "ristrutturazione". Di conseguenza, l'opera deve rispettare le distanze legali vigenti al momento della sua realizzazione. Il caso riguardava un fabbricato ricostruito dopo un sisma non più sul confine come il precedente, ma a una distanza minima. La Corte ha rigettato il ricorso dei proprietari, confermando che la modifica del sedime fa perdere il diritto a mantenere le distanze preesistenti, rendendo obbligatorio l'adeguamento alle normative sulle distanze legali per la ricostruzione.
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