Un magistrato, mentre ricopriva la carica di sindaco, è stato sanzionato disciplinarmente per aver commesso un fatto qualificabile come abuso d'ufficio. Successivamente, la legge ha abrogato il reato di abuso d'ufficio. Il magistrato ha quindi impugnato la sanzione, sostenendo che dovesse essere annullata in applicazione del principio della legge più favorevole (favor rei). La Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha rigettato il ricorso, stabilendo che l'illecito disciplinare del magistrato è autonomo rispetto al reato. Le sanzioni disciplinari non hanno natura penale ma servono a tutelare il prestigio e l'onorabilità della magistratura. Di conseguenza, il principio del 'favor rei' non si applica e la sanzione disciplinare resta valida nonostante l'abrogazione del reato.
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