La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 18315/2024, interviene su un caso di 'Pinto su Pinto', ovvero una richiesta di indennizzo per il ritardo nel pagamento di una precedente equa riparazione. La Corte ha stabilito due principi importanti: primo, non è possibile modificare la domanda in corso di causa per includere nuovi ritardi, che devono formare oggetto di un nuovo ricorso. Secondo, ha corretto il calcolo equa riparazione effettuato dalla Corte d'Appello, specificando che il periodo di sei mesi concesso al Ministero per pagare non può essere aggiunto alla 'durata ragionevole' del processo, poiché ciò ridurrebbe ingiustamente l'indennizzo spettante al cittadino.
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