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Diritto Tributario

Edificabilità terreno: quando si paga l'ICI?

Con la sentenza n. 34599 del 30/12/2019, la Cassazione Civile, Sez. 5, ha stabilito che l’edificabilità di un terreno ai fini ICI si basa sulla sua qualificazione nel Piano Regolatore Generale (PRG), non sull’uso effettivo. Anche se un’area è destinata a verde pubblico o ha vincoli cimiteriali, la sua natura edificabile ai fini fiscali non viene meno. Tali vincoli possono incidere sulla determinazione del valore venale, ma non sulla classificazione del terreno stesso. La Corte ha rigettato il ricorso dei contribuenti, confermando che l’onere di dimostrare la mancanza di edificabilità spetta a chi la contesta.

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Elusione fiscale leveraged buyout: la Cassazione

La Cass. Civ., Sez. 5, n. 34595 del 30/12/2019, ha stabilito che un’operazione di elusione fiscale leveraged buyout si configura quando manca una valida ragione economica. La Corte ha rigettato il ricorso di una società, confermando che l’onere di provare la sostanza economica dell’operazione, volta a dedurre oneri finanziari (push down del debito), spetta al contribuente e non basta un generico riferimento a modelli finanziari leciti.

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ICI su immobile pignorato: chi paga il conto?

Con la sentenza n. 34593 del 30/12/2019, la Corte di Cassazione, Sez. V Civile, ha stabilito un principio fondamentale in materia di ICI su immobile pignorato. Un contribuente, il cui bene era stato sottoposto a pignoramento, si opponeva a un avviso di accertamento ICI, sostenendo di non essere più il soggetto passivo del tributo. La Corte ha rigettato il ricorso, chiarendo che il pignoramento non priva il proprietario del suo diritto, ma impone solo dei vincoli. L’obbligo di versare l’imposta cessa unicamente con l’emissione del decreto di trasferimento a seguito dell’espropriazione, non prima.

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ICI contratto preliminare: chi paga le tasse?

Con la sentenza n. 34592 del 30/12/2019, la Corte di Cassazione, Sez. V, ha stabilito un principio fondamentale in materia di ICI e contratto preliminare. Il caso riguardava la richiesta di pagamento dell’imposta da parte di un Comune nei confronti di un promissario acquirente. La Corte ha chiarito che l’obbligo tributario sorge solo con il trasferimento effettivo della proprietà, che, in caso di contenzioso, coincide con il passaggio in giudicato della sentenza costitutiva ex art. 2932 c.c., e non con la mera stipula del preliminare o con la detenzione anticipata dell’immobile.

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Cessazione materia del contendere e definizione agevolata

La Cass. Civ., Sez. V, n. 34588 del 30/12/2019, chiarisce che l’adesione a una definizione agevolata da parte del contribuente, con relativo pagamento, determina la cessazione della materia del contendere nel giudizio pendente. Nel caso di specie, una società importatrice aveva impugnato un avviso di sanzione dell’Agenzia delle Dogane. Durante il giudizio di Cassazione, avendo aderito alla ‘rottamazione’, la Corte ha dichiarato estinto il processo, compensando le spese.

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Onere probatorio rimborso: la collaborazione conta

Con la sentenza n. 34589/2019, la Cassazione Civile, Sez. 5, ha stabilito che la produzione di documenti in giudizio sana la precedente omissione nella fase amministrativa. L’onere probatorio del rimborso IVA si considera assolto se le prove vengono fornite durante il processo, in virtù del principio di collaborazione tra contribuente e Fisco.

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Appello incidentale tardivo: le conseguenze

Con la sentenza n. 34590/2019, la Cassazione Civile, Sez. V, chiarisce le conseguenze di un appello incidentale tardivo. Il caso riguarda una società che, dopo aver proposto un appello principale (poi dichiarato inammissibile), ne proponeva uno incidentale. La Corte ha stabilito che la proposizione del primo appello fa decorrere il termine breve per impugnare, rendendo il successivo appello incidentale, depositato oltre tale termine, inammissibile per tardività e confermando la decisione di primo grado.

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Classificazione melassa per narghilè e tempus regit actum

La sentenza chiarisce che la melassa per narghilè rientra nella definizione di “tabacco lavorato”, soggetta alla normativa sui tabacchi. Tuttavia, il principio del tempus regit actum tutela chi ha commesso un illecito in buona fede, affidandosi all’interpretazione della norma vigente al momento del fatto.

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Mancata dichiarazione valutaria: respinto l'appello

La sentenza chiarisce che il termine per la trasmissione dei verbali di contestazione in materia valutaria è ordinatorio. Inoltre, la buona fede del trasgressore non esime dall’obbligo di informarsi sulla normativa in caso di trasferimenti di ingenti somme di denaro, specie se vi sono avvisi in più lingue.

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Opposizione alla comunicazione preventiva di iscrizione ipotecaria

Il Tribunale ha rigettato l’opposizione alla comunicazione preventiva di iscrizione ipotecaria, ritenendo che i crediti vantati non fossero prescritti. Il Giudice ha rilevato la sussistenza di atti interruttivi della prescrizione, come intimazioni di pagamento e un atto di pignoramento presso terzi, che hanno impedito il decorso del termine.

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Ripetizione indebito addizionale accise energia elettrica

Il Tribunale accoglie la domanda di ripetizione di indebito per somme pagate a titolo di addizionale provinciale sull’accisa dell’energia elettrica, dichiarando l’illegittimità della norma nazionale per contrasto con la Direttiva Europea 2008/118/CE in quanto non persegue una finalità specifica. Viene, inoltre, dichiarata l’infondatezza delle eccezioni di improcedibilità sollevate dalla convenuta.

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Illegittimità iscrizione ipotecaria e risarcimento danni

L’iscrizione ipotecaria eseguita senza la prescritta autorizzazione del Presidente del Tribunale, prevista a pena di nullità, è illegittima e comporta il diritto al risarcimento del danno per il proprietario dell’immobile, in quanto ne compromette la commerciabilità.

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Cartella esattoriale e mancata trasmissione istanza di sgravio

La sentenza conferma il principio di diritto secondo cui la mancata trasmissione da parte dell’agente della riscossione dell’istanza di sgravio all’ente creditore, entro i termini previsti dalla legge, comporta l’automatica sospensione legale della riscossione e l’annullamento del debito.

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Prescrizione cartelle esattoriali

Il termine di prescrizione quinquennale delle cartelle esattoriali decorre dalla notifica e non dall’emissione. La mancata impugnazione del primo avviso di intimazione non preclude la possibilità di eccepire la prescrizione nel secondo avviso.

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Crediti tributari e carenza di giurisdizione

Il Giudice, in materia di riscossione coattiva, ribadisce la giurisdizione del Giudice Tributario per le controversie relative ai titoli esecutivi e all’attività impositiva, mentre la giurisdizione ordinaria è competente per le questioni di legittimità formale e per i fatti successivi alla notifica delle cartelle.

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Amministratore di una società di capitali e incompatibilità

Sussiste l’assoluta incompatibilità tra la qualità di lavoratore dipendente di una società di capitali e la carica di presidenza del consiglio di amministrazione o di amministratore unico della stessa, in quanto il cumulo nella stessa persona dei poteri di rappresentanza dell’ente sociale, di direzione, di controllo e di disciplina rende impossibile quella diversificazione delle parti del rapporto di lavoro e delle relative distinte attribuzioni che è necessaria perché sia riscontrabile l’essenziale ed indefettibile elemento della subordinazione, con conseguente indeducibilità dal reddito della società del relativo costo da lavoro dipendente.

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Confisca per equivalente nei confronti del legale rappresentante

Se è indubbio che la confisca possa essere disposta anche nei confronti di un soggetto che non ha conseguito alcun profitto e che, perciò, possa portare a un depauperamento netto del patrimonio di tale soggetto, nondimeno la stessa è pacificamente subordinata all’impossibilità di operare una confisca diretta nei confronti della società.

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Responsabilità dei soci per il debito tributario della società estinta

Responsabilità dei soci limitatamente responsabili per il debito tributario della società estintasi per cancellazione dal registro delle imprese: la verifica del presupposto dell’avvenuta riscossione in base al bilancio finale di liquidazione, concernendo un elemento che deve essere dedotto nella fase di accertamento da indirizzarsi direttamente nei confronti dei soci, non può avere ingresso nel giudizio di impugnazione introdotto dalla società avverso l’avviso di accertamento ad essa originariamente notificato.

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La fusione per incorporazione estingue la società incorporata

La fusione per incorporazione estingue la società incorporata dalla data di cancellazione dal registro delle imprese (“cessano, infatti, per la società incorporata, la sede sociale, la denominazione, gli organi amministrativi e di controllo, il capitale nominale, le azioni o quote che lo rappresentano, e così via; in una parola, la primigenia organizzazione si dissolve e nessuna situazione soggettiva residua”); la fusione realizza una successione a titolo universale corrispondente alla successione mortis causa e produce gli effetti, tra loro interdipendenti, dell’estinzione della società incorporata e della contestuale sostituzione a questa, nella titolarità dei rapporti giuridici attivi e passivi, anche processuali, della società incorporante, che rappresenta il nuovo centro di imputazione e di legittimazione dei rapporti giuridici già riguardanti i soggetti incorporati.

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Difetto di giurisdizione per tasse automobilistiche

Il Giudice, in riforma della sentenza di primo grado, ha dichiarato il difetto di giurisdizione del Giudice Ordinario in favore della Commissione Tributaria in materia di riscossione di tasse automobilistiche.

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