La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13995/2024, ha stabilito che la notifica di un avviso di accertamento firmato digitalmente è valida anche se effettuata a mezzo posta tradizionale e non esclusivamente tramite PEC. Il caso riguardava una società che aveva impugnato un atto di recupero di un credito d'imposta, sostenendo la nullità della notifica. I giudici di merito avevano dato ragione alla società, ma la Suprema Corte ha ribaltato la decisione. È stato chiarito che la normativa sulla digitalizzazione (CAD) si applica agli atti impositivi e che una copia cartacea conforme all'originale informatico, attestata da un pubblico ufficiale, ha pieno valore legale. La Corte ha sottolineato che la notifica via posta era la procedura corretta per il periodo in questione (2016), poiché l'obbligo di notifica via PEC per tali atti è stato introdotto solo successivamente.
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