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Diritto Tributario

Rendita catastale: vale lo stato attuale dell’immobile
Un'azienda proprietaria di un immobile adibito a clinica ha contestato la rendita catastale determinata dall'Agenzia delle Entrate. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell'Agenzia, stabilendo che per la determinazione della rendita catastale si deve tener conto dello stato effettivo dell'immobile al momento dell'accertamento, includendo il deprezzamento e l'obsolescenza maturati anche dopo il biennio censuario 1988-1989.
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Rendita catastale torri eoliche: la decisione chiave
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 31328/2025, ha chiarito la questione della rendita catastale delle torri eoliche. Una società energetica aveva escluso gli aerogeneratori dal calcolo della rendita catastale, applicando la Legge 208/2015. L'Agenzia delle Entrate si era opposta, considerando la sola torre come struttura imponibile. La Cassazione ha dato ragione alla società, stabilendo che la torre è una componente funzionale e inscindibile del macchinario eolico e, come tale, va esclusa dalla stima catastale. La sentenza della Commissione Tributaria Regionale è stata cassata con rinvio.
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Agevolazione Tremonti ambiente: conta l’investimento
Una società si è vista negare l'agevolazione Tremonti ambiente per un impianto fotovoltaico realizzato nel 2010, a causa dell'abrogazione della norma nel 2012. L'Agenzia delle Entrate e la Commissione Tributaria Regionale ritenevano che il diritto fosse decaduto non essendo stato avviato il procedimento prima della nuova legge. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che il diritto all'agevolazione matura al momento dell'investimento e non della richiesta formale. L'abrogazione non ha effetto retroattivo su investimenti già completati.
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Rendita catastale torre eolica: la Cassazione decide
Una società energetica ha contestato l'inclusione delle torri eoliche nel calcolo della rendita catastale. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso, ha stabilito che la torre è parte integrante e funzionale del macchinario produttivo. Pertanto, ai sensi della legge 208/2015, deve essere esclusa dalla stima catastale, in quanto non è una semplice struttura di sostegno ma una componente essenziale per la produzione di energia.
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Rendita catastale aerogeneratori: la torre è esclusa
Una società energetica impugnava un avviso di accertamento che includeva la torre eolica nel calcolo della rendita catastale degli aerogeneratori. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che la torre non è un mero sostegno strutturale, ma una componente funzionale e inscindibile del macchinario destinato alla produzione di energia. Pertanto, in base alla normativa del 2015, deve essere esclusa dalla stima catastale, indipendentemente dal suo stabile ancoraggio al suolo.
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Rendita catastale aerogeneratori: la torre è esclusa
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 31324/2025, ha stabilito un principio fondamentale per la rendita catastale aerogeneratori. La Corte ha accolto il ricorso di una società energetica, chiarendo che la torre eolica non deve essere inclusa nel calcolo della rendita catastale. Secondo i giudici, la torre non è un mero sostegno strutturale, ma una componente attiva e funzionale al processo di produzione di energia, rientrando così tra gli 'impianti' esclusi dalla stima ai sensi della Legge n. 208/2015. Questa decisione annulla la sentenza precedente e rinvia la causa per un nuovo esame.
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Compensazione IMU: la prova documentale prevale
Una società energetica si opponeva a un avviso di accertamento per il mancato pagamento dell'IMU, sostenendo di aver saldato il debito tramite compensazione IMU con un credito IVA. La Commissione Tributaria Regionale respingeva l'appello, applicando erroneamente il principio di non contestazione. La Corte di Cassazione ha cassato la sentenza, affermando che i documenti, come il modello F24 e gli estratti del cassetto fiscale, costituiscono prova e devono essere esaminati dal giudice, non potendo essere superati dal principio di non contestazione, che riguarda i fatti e non le prove documentali. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame.
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Rendita catastale aerogeneratori: la torre è esclusa
Una società operante nel settore eolico ha impugnato degli avvisi di accertamento che includevano il valore delle torri degli aerogeneratori nella determinazione della rendita catastale. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso su questo punto specifico, stabilendo che la torre, in quanto componente essenziale e funzionale al processo di produzione di energia, deve essere esclusa dal calcolo della rendita catastale degli aerogeneratori, in applicazione della Legge n. 208/2015. La causa è stata rinviata alla corte di merito per una nuova determinazione della rendita basata su questo principio.
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Definizione agevolata: lite estinta in Cassazione
La Corte di Cassazione ha dichiarato l'estinzione di un giudizio tributario originato da un accertamento sintetico. Il contribuente, durante il processo in Cassazione, ha presentato domanda di definizione agevolata ai sensi della L. 130/2022. Poiché l'Amministrazione Finanziaria non ha notificato un diniego e le parti non hanno chiesto di proseguire la causa, la definizione si è perfezionata, portando alla chiusura della controversia.
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Definizione agevolata: estinzione del giudizio
Una contribuente, in lite con l'Agenzia delle Entrate per un avviso di accertamento, ha ottenuto l'estinzione del giudizio in Cassazione aderendo alla definizione agevolata. La Corte ha confermato che, in base a una norma di interpretazione autentica, il pagamento anche solo della prima rata del debito definito è sufficiente per considerare perfezionata la procedura e, di conseguenza, estinguere il contenzioso pendente.
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Accertamento analitico induttivo: quando è legittimo?
La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità di un accertamento fiscale nei confronti del titolare di un bar. L'amministrazione finanziaria aveva utilizzato un accertamento analitico induttivo, contestando una percentuale di ricarico enormemente inferiore alla media di settore. La Corte ha stabilito che una tale discrepanza, se non giustificata dal contribuente, costituisce una presunzione grave, precisa e concordante di evasione, legittimando la rettifica del reddito anche in presenza di una contabilità formalmente regolare e invertendo l'onere della prova a carico del contribuente.
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Accertamento induttivo: legittimo con più indizi
Una società immobiliare ottiene l'annullamento di un avviso di accertamento nei primi due gradi di giudizio. La Corte di Cassazione, però, ribalta la decisione, affermando la legittimità dell'accertamento induttivo basato non solo sullo scostamento dai valori OMI, ma su un quadro complessivo di indizi gravi, precisi e concordanti, come la vendita di immobili a un prezzo inferiore al mutuo concesso per l'acquisto. La Suprema Corte chiarisce che di fronte a tali presunzioni, l'onere di provare la correttezza delle operazioni ricade sul contribuente.
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Minusvalenza non deducibile: la Cassazione decide
Una società impugna un avviso di accertamento che negava la deducibilità di una perdita su una partecipazione fallita, qualificandola come minusvalenza non deducibile. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando che tale perdita non costituisce una sopravvenienza passiva deducibile, ma una minusvalenza da svalutazione indeducibile secondo le norme fiscali vigenti.
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Accertamento induttivo: quando è legittimo?
Una società edile, a seguito di un controllo, riceve un avviso di accertamento induttivo per redditi non dichiarati. La Cassazione ha stabilito che l'Agenzia delle Entrate può procedere con l'accertamento induttivo anche senza una preventiva dichiarazione formale di inattendibilità delle scritture contabili, se queste risultano sostanzialmente inaffidabili, ad esempio per violazione del principio di competenza.
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Motivazione apparente: la Cassazione annulla la sentenza
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza della Commissione Tributaria Regionale per vizio di motivazione apparente. Il caso riguardava il recupero di ritenute su royalties infragruppo, considerate anomale dall'Amministrazione Finanziaria. La Corte ha stabilito che la motivazione del giudice d'appello era illogica, contraddittoria e priva di un autonomo vaglio critico, limitandosi a un rinvio acritico alla decisione di primo grado. Di conseguenza, la sentenza è stata cassata con rinvio per un nuovo esame.
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Accertamento induttivo: vendita a prezzo anomalo
Una società immobiliare vendeva alcuni immobili a un prezzo inferiore a quello di costruzione e al valore del mutuo ottenuto per l'acquisto. L'Amministrazione Finanziaria ha emesso un avviso di accertamento induttivo, contestato dalla società. La Corte di Cassazione ha stabilito la legittimità dell'accertamento, affermando che la valutazione deve basarsi su un complesso di presunzioni gravi, precise e concordanti, non potendo il giudice limitarsi a esaminare un solo elemento, come lo scostamento dai valori OMI, ma dovendo considerare tutti gli indizi di anomalia economica.
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Cessione credito fiscale: limiti e doppia cessione
Una società finanziaria ha richiesto il rimborso di un credito IRES acquisito da un'altra società, la quale lo aveva a sua volta ricevuto nell'ambito di un concordato fallimentare. La Corte di Cassazione ha rigettato la richiesta, stabilendo che la cessione credito fiscale non è valida se costituisce una 'doppia cessione', pratica vietata dalla legge. La Corte ha inoltre sottolineato come questioni quali la mancata notifica della prima cessione e il divieto di doppia cessione possano essere rilevate d'ufficio dal giudice, in quanto essenziali per verificare la titolarità del diritto al credito.
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Contraddittorio preventivo: la prova di resistenza
Un'impresa ha contestato un avviso di accertamento per costi di sponsorizzazione ritenuti inesistenti. La Cassazione ha respinto il ricorso, chiarendo che la violazione del contraddittorio preventivo non invalida automaticamente l'atto. Per l'annullamento, il contribuente deve superare la 'prova di resistenza', dimostrando che, se fosse stato ascoltato, l'esito sarebbe stato diverso. La Corte ha inoltre validato l'uso di presunzioni e della motivazione per relationem da parte dell'Agenzia delle Entrate.
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Impugnazione estratto di ruolo: nuove regole retroattive
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione stabilisce la retroattività della norma che limita l'impugnazione dell'estratto di ruolo. Il caso riguardava una contribuente che aveva contestato debiti previdenziali prescritti. La Corte ha chiarito che, se la cartella di pagamento originaria è stata regolarmente notificata, l'impugnazione dell'estratto di ruolo è inammissibile, applicando questo principio anche ai giudizi in corso al momento dell'entrata in vigore della nuova legge.
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Notifica raccomandata: quando non serve la relata
La Corte di Cassazione ha stabilito che per la notifica di atti fiscali tramite raccomandata con avviso di ricevimento, la prova del perfezionamento è data dall'avviso stesso e non è necessaria la relata di notifica. La Corte ha cassato la sentenza di un Tribunale che aveva annullato un fermo amministrativo per la mancata produzione della relata, specificando che il giudice avrebbe dovuto verificare il metodo di notifica utilizzato. Per la notifica raccomandata, l'avviso di ricevimento è prova sufficiente.
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