La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 29288/2025, ha stabilito un principio fondamentale in materia di voluntary disclosure. Il caso riguardava una contribuente che, pur avendo aderito alla procedura di collaborazione volontaria per regolarizzare capitali detenuti all'estero, aveva pagato in ritardo due delle tre rate dovute. I giudici di merito avevano ritenuto che il ritardo non inficiasse la procedura. La Suprema Corte ha ribaltato tale decisione, affermando che il tempestivo e integrale versamento delle somme è un requisito essenziale per il perfezionamento della procedura. Di conseguenza, il pagamento tardivo comporta la decadenza da tutti i benefici, con la ripresa dell'ordinaria attività di accertamento e sanzionatoria da parte dell'Agenzia delle Entrate.
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