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Diritto Tributario

Conflitto di giudicati: prevale la sentenza posteriore
Un contribuente ha impugnato una cartella di pagamento, evidenziando un conflitto di giudicati tra due sentenze regionali contrastanti sulla medesima questione delle sanzioni. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che in caso di conflitto di giudicati deve prevalere la decisione cronologicamente posteriore. La Corte ha inoltre respinto il motivo relativo alla mancata sottoscrizione del ruolo, ritenendolo un vizio non invalidante.
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Rinuncia al ricorso: estinzione del processo
Una società cooperativa aveva impugnato una sentenza della Commissione Tributaria Regionale relativa a una cartella di pagamento per IRAP e IVA. Prima della decisione della Corte di Cassazione, la società ha presentato una rinuncia al ricorso. Di conseguenza, la Corte ha dichiarato l'estinzione del giudizio, chiudendo il caso senza una pronuncia nel merito e senza statuizioni sulle spese, data la mancata costituzione della controparte.
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Definizione agevolata: estinzione del processo
Un contribuente, dopo aver ricevuto un avviso di pagamento per indebita compensazione di accise su carburanti, ha aderito alla definizione agevolata durante il giudizio in Cassazione. La Corte, verificato il pagamento della prima rata, ha dichiarato l'estinzione del processo. Questa ordinanza evidenzia l'impatto della definizione agevolata sui contenziosi tributari pendenti.
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Responsabilità solidale IVA: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20651/2024, ha chiarito i presupposti della responsabilità solidale IVA a carico dell'acquirente. Il caso riguardava una società che aveva acquistato autovetture a un prezzo ritenuto inferiore al valore normale da un fornitore che non aveva versato l'IVA. La Corte ha stabilito che la responsabilità dell'acquirente sorge per il solo fatto oggettivo della differenza di prezzo e del mancato versamento dell'imposta da parte del venditore, a prescindere dalla prova di un intento fraudolento. Inoltre, ha precisato che il 'valore normale' non può essere determinato tramite listini di riviste specializzate (come 'Eurotax Blu'), ma deve basarsi sulle fonti previste dalla legge, quali i listini del venditore o, in mancanza, quelli della Camera di Commercio.
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Sospensione processo tributario: la Cassazione decide
Un contribuente, durante un giudizio in Cassazione relativo a diverse cartelle di pagamento, ha aderito alla "rottamazione quater". La Suprema Corte, in applicazione della normativa specifica, ha ordinato la sospensione del processo tributario in attesa della definizione della procedura agevolata e della prova del completo pagamento.
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Imposta unica scommesse: legittima per operatori esteri
Una società di scommesse estera, operante in Italia tramite centri di trasmissione dati senza concessione, ha impugnato avvisi di accertamento per l'imposta unica scommesse relativa agli anni 2013 e 2014. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la piena legittimità del prelievo fiscale. La Corte ha stabilito che l'imposta è compatibile con il diritto dell'Unione Europea, non è discriminatoria e si applica a chiunque gestisca la raccolta di scommesse sul territorio italiano, indipendentemente dalla sede legale o dalla presenza di una concessione statale.
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Definizione agevolata: estinzione processo tributario
Un contribuente, in lite con il Fisco per la deducibilità di costi di sponsorizzazione, ha ottenuto l'estinzione del giudizio in Cassazione aderendo alla definizione agevolata delle controversie pendenti. La Corte Suprema, preso atto della domanda presentata dal contribuente secondo la L. 197/2022, ha dichiarato estinto il processo, stabilendo che le spese legali restassero a carico della parte che le aveva anticipate.
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Definizione agevolata liti pendenti: estinzione processo
La Corte di Cassazione ha dichiarato l'estinzione di un processo tributario a seguito dell'adesione del contribuente alla definizione agevolata liti pendenti. Il ricorso, originato da un avviso di accertamento, è stato interrotto dalla richiesta del contribuente di avvalersi della procedura di sanatoria fiscale. La Corte ha quindi terminato il giudizio, stabilendo che le spese legali restino a carico di ciascuna delle parti che le ha anticipate.
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Rinuncia al credito: quando si estingue il giudizio?
La Corte di Cassazione ha dichiarato estinto un giudizio in materia di IVA su una presunta operazione di rinuncia al credito. La controversia è nata dalla contestazione dell'Agenzia Fiscale, che assimilava la rinuncia al credito per servizi resi da una società madre alla sua controllata a un pagamento imponibile ai fini IVA. Tuttavia, prima della decisione nel merito, la società ha aderito a una definizione agevolata, saldando il debito e portando la Corte a chiudere il procedimento senza pronunciarsi sulle questioni di fondo.
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Estinzione del processo e rottamazione: la Cassazione
Una società importatrice contesta un dazio antidumping. In Cassazione, aderisce alla "rottamazione-ter", impegnandosi a rinunciare al giudizio. La Corte Suprema chiarisce un punto cruciale: per l'estinzione del processo non è necessario attendere il pagamento di tutte le rate. Sono sufficienti l'accettazione della domanda di definizione agevolata da parte dell'Agenzia e la documentazione dei pagamenti effettuati fino a quel momento. Di conseguenza, il giudizio viene dichiarato estinto, separando la sorte processuale da quella dell'adempimento del debito.
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Sanzioni IVA Azienda Ospedaliera: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20622/2024, ha stabilito che le Sanzioni IVA per un'Azienda Ospedaliera sono pienamente applicabili. Il caso riguardava l'omessa regolarizzazione dell'IVA su fatture per servizi erroneamente ritenuti esenti. La Corte ha chiarito che le aziende ospedaliere, pur essendo enti pubblici, quando compiono operazioni economiche rilevanti ai fini IVA, sono soggette agli stessi obblighi e sanzioni di qualsiasi altro operatore, senza godere di alcuna immunità legata alla loro natura istituzionale.
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Omesso esame fatto decisivo: la Cassazione chiarisce
Un contribuente impugna una cartella di pagamento per un vizio di notifica. La Commissione Tributaria Regionale accoglie il suo appello, ritenendo mancante la prova dell'invio della raccomandata informativa. L'Agente della Riscossione ricorre in Cassazione, lamentando un omesso esame di un fatto decisivo, ovvero l'esistenza della prova di tale invio, che era stata depositata in giudizio. La Suprema Corte accoglie il ricorso dell'Agente, chiarendo la differenza tra l'omesso esame di un fatto decisivo, rimedio corretto in questo caso poiché il fatto era controverso tra le parti, e l'errore di fatto revocatorio. La sentenza viene cassata con rinvio.
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Definizione agevolata: estinzione del giudizio
Una società sportiva ha impugnato un preavviso di fermo amministrativo, contestando la notifica della cartella di pagamento presupposta. Durante il ricorso in Cassazione, la società ha aderito alla definizione agevolata prevista dalla Legge n. 197/2022, pagando le rate dovute. La Corte di Cassazione, preso atto dell'adesione, ha dichiarato l'estinzione del giudizio, senza pronunciarsi nel merito delle questioni sollevate.
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Retribuzione amministratori: la Cassazione decide
La Cassazione ha respinto il ricorso di una società contro un avviso di accertamento. Confermato il principio per cui la retribuzione amministratori, per essere deducibile, deve essere deliberata dall'assemblea dei soci. I costi per contratti di consulenza fittizi, che mascherano tale retribuzione, sono indeducibili, così come l'IVA su prestazioni derivanti da interposizione illecita di manodopera.
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Definizione agevolata: sospensione del processo
La Corte di Cassazione, in un caso di accertamenti fiscali per IVA e imposte dirette, ha emesso un'ordinanza interlocutoria. A seguito della richiesta del contribuente di aderire alla definizione agevolata per una cartella di pagamento collegata, la Corte ha disposto il rinvio della causa per sospendere il processo in attesa del perfezionamento della procedura di definizione, come previsto dalla normativa sulla 'rottamazione quater'.
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Definizione agevolata: estinzione del processo tributario
La Corte di Cassazione ha dichiarato l'estinzione di un processo tributario riguardante accertamenti IVA e IRAP. La società ricorrente, durante il giudizio, ha aderito alla definizione agevolata prevista dalla Legge n. 197/2022, presentando domanda e pagando gli importi dovuti. La Corte ha ritenuto perfezionata la procedura, non essendo stato notificato alcun diniego da parte dell'Agenzia delle Entrate, e ha conseguentemente dichiarato estinto il giudizio, con spese a carico di chi le ha anticipate.
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Imposta Unica Scommesse: Bookmaker estero paga in Italia
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 20608/2024, ha stabilito che un bookmaker estero operante in Italia tramite centri di trasmissione dati è tenuto al pagamento dell'Imposta Unica Scommesse. La Corte ha rigettato le tesi sulla presunta incompatibilità con il diritto UE, confermando che il presupposto del tributo è la raccolta del gioco sul territorio nazionale. Per gli anni antecedenti al 2011, la responsabilità fiscale ricade esclusivamente sul bookmaker, anche se la ricevitoria locale non è considerata coobbligata.
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Definizione agevolata: estinzione del processo fiscale
La Corte di Cassazione ha dichiarato estinto un processo fiscale a seguito dell'adesione del contribuente alla definizione agevolata. Il caso riguardava un imprenditore nel settore automobilistico accusato di operazioni inesistenti. Con l'avvenuto pagamento previsto dalla procedura di sanatoria, la materia del contendere è venuta meno, portando alla chiusura del giudizio e alla compensazione delle spese legali tra le parti.
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Prezzo unitario e agevolazioni fiscali: la Cassazione
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un notaio contro un avviso di liquidazione. Il caso riguardava la vendita di terreni con destinazioni d'uso miste (agricola e non) stipulata con un prezzo unitario. La Corte ha confermato che l'impossibilità di distinguere il valore delle diverse porzioni di terreno impedisce l'applicazione delle agevolazioni fiscali previste solo per la parte agricola. L'inammissibilità è derivata dal fatto che il ricorso criticava l'operato dell'Agenzia delle Entrate anziché la motivazione giuridica della sentenza impugnata.
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Notifica cartella di pagamento: cosa succede senza data?
La Corte di Cassazione chiarisce che la notifica di una cartella di pagamento è valida anche se la copia consegnata al contribuente non riporta la data. Tale omissione costituisce una mera irregolarità e non una nullità. Per l'ente impositore, fa fede la data sull'originale della relata di notifica per evitare la decadenza. Per il contribuente, invece, l'assenza di data sulla sua copia rende il ricorso sempre tempestivo, non potendo conoscere il termine esatto per l'impugnazione.
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