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Diritto Tributario

Elusione fiscale: quando le operazioni sono abusive
Una società di trasporti è stata accusata di elusione fiscale per aver subappaltato servizi a entità collegate, gestite dalla stessa persona, al solo fine di ottenere vantaggi fiscali. La Corte di Cassazione ha confermato l'avviso di accertamento, stabilendo che tali operazioni, prive di una reale giustificazione economica al di fuori del risparmio d'imposta, costituiscono un abuso del diritto. La sentenza chiarisce anche la validità di una motivazione che riprende gli atti di parte, purché il giudice faccia proprio il ragionamento.
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Esenzione IMU costruttori: dichiarazione o decadenza
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 14927/2024, ha stabilito che l'esenzione IMU per i costruttori è subordinata alla presentazione di un'apposita dichiarazione entro i termini di legge, a pena di decadenza. La Corte ha respinto il ricorso di una società immobiliare, chiarendo che la conoscenza da parte del Comune della destinazione degli immobili non sostituisce questo onere formale. È stato inoltre confermato che gli avvisi di accertamento non devono necessariamente allegare le delibere comunali, in quanto atti pubblici e conoscibili.
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Liberalità infragruppo: quando è un costo deducibile?
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 14925/2024, ha stabilito che un versamento a fondo perduto tra società dello stesso gruppo costituisce una liberalità infragruppo. Tale costo è deducibile solo entro i limiti previsti dall'art. 100 del Tuir, indipendentemente dall'interesse del gruppo a evitare il dissesto di una consociata.
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Elusione fiscale tra società collegate: la Cassazione
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14937/2024, ha confermato un accertamento fiscale per elusione fiscale a carico di una società di trasporti. L'azienda aveva stipulato contratti di sub-trasporto con altre società che, sebbene formalmente distinte, facevano capo a un unico centro decisionale. La Corte ha ritenuto che tali operazioni, prive di valide ragioni economiche extrafiscali, fossero finalizzate esclusivamente a ottenere un indebito risparmio d'imposta attraverso la manipolazione di costi e ricavi. È stato confermato che la sostanza economica prevale sulla forma giuridica e che la creazione di schemi artificiosi tra entità collegate per ridurre il carico fiscale costituisce un abuso del diritto.
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Rimborso dopo condono fiscale: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha stabilito che un contribuente non può ottenere un rimborso per crediti d'imposta se ha precedentemente aderito a un condono fiscale per lo stesso anno d'imposta. La decisione si fonda sul principio che, se l'avviso di accertamento oggetto del condono aveva già tenuto conto del credito, compensandolo con il maggior debito, l'adesione alla sanatoria estingue ogni pretesa reciproca. Pertanto, la richiesta di rimborso dopo condono fiscale è stata respinta, poiché l'effetto novativo della definizione agevolata prevale sulle vicende del contenzioso originario.
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Termine impugnazione di sabato: la Cassazione chiarisce
Una società si è vista dichiarare inammissibile un appello in materia fiscale perché ritenuto tardivo. Il termine per l'impugnazione scadeva di sabato, ma il giudice di secondo grado non aveva applicato la proroga legale al primo giorno feriale successivo. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, chiarendo che il termine impugnazione che cade di sabato è sempre prorogato di diritto al lunedì seguente, ribadendo un principio fondamentale della procedura civile e tributaria.
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Notifica cartella esattoriale: la prova e la difesa
Un contribuente ha impugnato un preavviso di iscrizione ipotecaria, sostenendo la mancata notifica delle cartelle di pagamento sottostanti. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo principi chiave sulla prova della notifica cartella esattoriale. La Corte ha chiarito che per dimostrare l'avvenuta notifica è sufficiente produrre la copia della relata di notifica, senza necessità di allegare l'intera cartella. Inoltre, la contestazione della conformità delle copie prodotte dall'ente di riscossione deve essere specifica e dettagliata, non generica, altrimenti risulta inefficace.
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Esenzioni fiscali enti locali: la nuova disciplina
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14918/2024, ha stabilito che le esenzioni fiscali per gli enti locali, previste dall'art. 118 del Testo Unico Enti Locali (TUEL), sono state abrogate dalla normativa successiva che ha soppresso in via generale le agevolazioni tributarie. Il caso riguardava il trasferimento di un immobile da un Comune a una sua Azienda Speciale. La Corte ha chiarito che il principio 'lex posterior derogat priori' prevale, rendendo la successiva legge di soppressione efficace anche sulla normativa speciale del TUEL, e pertanto il trasferimento è soggetto a imposta di registro.
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Doppia ratio decidendi: l’appello deve impugnarle entrambe
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un ente locale contro una società contribuente. La decisione si fonda sul principio della doppia ratio decidendi: la corte d'appello aveva basato la sua sentenza su due motivazioni distinte e autonome. Il ricorrente ne ha contestata solo una, rendendo l'altra definitiva e sufficiente a sostenere la decisione, con conseguente inammissibilità dell'intero ricorso.
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Avviso di liquidazione: imposta principale, non suppletiva
La Cassazione, con la sentenza n. 14913/2024, ha stabilito che l'imposta richiesta dall'Amministrazione Finanziaria per correggere un errore del notaio in fase di autoliquidazione è di natura principale, non suppletiva. Di conseguenza, è legittimo l'invio di un semplice avviso di liquidazione al professionista, senza la necessità di un preventivo avviso di accertamento. Il caso riguardava l'errata applicazione dell'imposta fissa anziché proporzionale su un conferimento immobiliare in società.
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Oneri deducibili: la prova documentale va esaminata
In tema di oneri deducibili, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di un contribuente, cassando con rinvio la sentenza di merito che aveva negato la deducibilità di spese per il risparmio energetico. La Corte ha stabilito che il giudice tributario non può respingere la richiesta con motivazioni generiche, ma ha l'obbligo di esaminare analiticamente la documentazione prodotta (fatture, bonifici, etc.) per valutarne l'idoneità a provare il diritto alla deduzione.
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Sanzioni concordato preventivo: la Cassazione decide
Una società in concordato preventivo ha impugnato delle cartelle di pagamento per sanzioni tributarie, sostenendo che la crisi aziendale costituisse una causa di forza maggiore. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che le sanzioni in concordato preventivo sono pienamente legittime. La Corte ha precisato che la procedura concorsuale non esclude la colpa del contribuente e che l'obbligazione tributaria, e la relativa sanzione, sorgono al momento della violazione, anche se l'atto di irrogazione è successivo all'apertura del concordato.
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Esenzione IMU immobili merce: dichiarazione decisiva
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una società immobiliare contro un avviso di accertamento IMU. L'impresa aveva omesso di presentare la dichiarazione necessaria per ottenere l'esenzione IMU immobili merce, sostenendo che il Comune fosse già a conoscenza della destinazione degli immobili. La Corte ha stabilito che la dichiarazione è un onere formale inderogabile, a pena di decadenza dal beneficio, e che la conoscenza aliunde dell'ente non è sufficiente. È stata inoltre esclusa l'incertezza normativa come causa di non applicabilità delle sanzioni.
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Donazione con riserva di usufrutto: la Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14891/2024, chiarisce la tassazione applicabile alla donazione con riserva di usufrutto a favore di un terzo, sottoposta a condizione sospensiva. La Corte stabilisce che, al momento della stipula, l'atto è soggetto a imposta di registro in misura fissa, indipendentemente dalla franchigia prevista per l'imposta sulle donazioni. Quest'ultima sarà dovuta solo al verificarsi della condizione sospensiva. La sentenza distingue nettamente l'imposta di registro, dovuta per il servizio di registrazione dell'atto, dall'imposta sulla donazione, che colpisce l'incremento patrimoniale.
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Dichiarazione integrativa per bonus: si può fare
Una società aveva omesso di richiedere un'agevolazione fiscale per investimenti ambientali a causa di incertezza normativa. Successivamente, ha presentato una dichiarazione integrativa per recuperare il beneficio. L'Amministrazione finanziaria ha negato tale possibilità, considerandola una scelta ormai definitiva. La Corte di Cassazione ha invece dato ragione alla società, stabilendo che l'omissione dovuta a incertezza interpretativa costituisce un errore emendabile e non una scelta irrevocabile, legittimando quindi l'uso della dichiarazione integrativa per ottenere il bonus spettante.
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Agevolazioni edilizia convenzionata: no alla retroattività
Una società di costruzioni ha richiesto l'applicazione dell'imposta di registro in misura fissa per l'acquisto di un terreno destinato a edilizia sociale. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che le norme sulle agevolazioni per l'edilizia convenzionata sono di stretta interpretazione e che le modifiche legislative più favorevoli, introdotte successivamente all'atto di compravendita, non hanno efficacia retroattiva.
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Errore di fatto: limiti alla revocazione in Cassazione
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso per revocazione, chiarendo la distinzione tra errore di fatto ed errore di giudizio. Il caso riguardava una contribuente che contestava una decisione basata sulla mancata impugnazione di una cartella esattoriale, sostenendo che l'atto fosse già stato annullato. La Corte ha stabilito che la contestazione riguardava una valutazione giuridica errata (errore di giudizio) e non una svista percettiva (errore di fatto), non rientrando quindi nei presupposti per la revocazione.
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Accertamento induttivo e studi di settore: la Cassazione
La Corte di Cassazione chiarisce la legittimità dell'accertamento induttivo in caso di contabilità inattendibile. Con l'ordinanza 14874/2024, si stabilisce che gli studi di settore possono essere utilizzati come presunzione semplice per ricostruire il reddito, senza che ciò renda illegittimo l'atto. La Corte rigetta inoltre il ricorso del socio volto a far valere un vizio di notifica dell'atto societario, confermando la carenza di interesse ad agire.
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Contraddittorio in Cassazione: il caso della notifica
La Corte di Cassazione ha rinviato a nuovo ruolo una causa tributaria a causa di un vizio procedurale. Nonostante il decesso del ricorrente e la revoca del mandato al suo legale, la mancata notifica dell'udienza a quest'ultimo ha violato il principio del contraddittorio in Cassazione, rendendo impossibile una decisione nel merito. La Corte ha sottolineato che, nel giudizio di legittimità, la morte della parte o la revoca della procura non interrompono il processo, ma l'integrità del contraddittorio deve essere sempre garantita.
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Contraddittorio procedimentale: quando è valido?
La Corte di Cassazione si è pronunciata sul tema del contraddittorio procedimentale in ambito fiscale. In un caso di presunta frode IVA, una società ha lamentato la violazione del proprio diritto di difesa. La Corte ha rigettato il ricorso, stabilendo che il contraddittorio è garantito se, dopo una verifica fiscale, al contribuente vengono concessi 60 giorni per presentare osservazioni sul processo verbale di chiusura (PVC) prima dell'emissione dell'avviso di accertamento. L'impugnazione è stata respinta anche perché mirava a un riesame dei fatti, non consentito in sede di legittimità.
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