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Diritto Tributario

Accertamento sintetico da aumento di capitale: è valido
La Cassazione ha confermato la validità di un accertamento sintetico emesso dall'Agenzia delle Entrate nei confronti di un contribuente che aveva omesso la dichiarazione dei redditi. L'accertamento si basava su un significativo aumento di capitale di una S.r.l., ritenuto indice di capacità contributiva. Il ricorso del contribuente, che contestava la natura dell'operazione e l'uso di presunzioni, è stato rigettato.
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Dividendi occulti: la parola alla Cassazione
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 30568/2024, ha respinto il ricorso di un socio di una società a ristretta base contro un avviso di accertamento per dividendi occulti. La Corte ha ribadito che l'accertamento definitivo a carico della società preclude al socio la possibilità di contestare l'esistenza degli utili. Inoltre, ha confermato la legittimità della presunzione di distribuzione di tali utili ai soci, specificando che l'onere di provare la mancata distribuzione spetta al contribuente.
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Definizione agevolata sospende il processo tributario
Una contribuente aveva impugnato in Cassazione la validità di quattro cartelle di pagamento, contestando anche la veridicità delle relate di notifica. Durante il giudizio, la stessa ha aderito alla definizione agevolata per i medesimi debiti. La Corte di Cassazione, applicando la normativa specifica, ha disposto la sospensione del processo in attesa del perfezionamento della procedura di definizione agevolata, posticipando ogni decisione a una data successiva alla scadenza dell'ultima rata.
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Accertamento sintetico: motivazione apparente annulla
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza d'appello relativa a un accertamento sintetico. Il motivo è la motivazione della decisione, giudicata meramente apparente, illogica e incomprensibile. La Corte ha chiarito che il giudice deve spiegare in modo chiaro il percorso logico-giuridico seguito, altrimenti la sentenza è nulla. Il caso riguardava la determinazione del reddito di una contribuente basata sull'acquisto di un'auto di lusso. La causa è stata rinviata per un nuovo esame.
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Notifica appello tributario: quando è nulla e perché
La Corte di Cassazione esamina un caso di presunta nullità della notifica dell'appello tributario. Dei contribuenti, vittoriosi in primo grado, non ricevevano la notifica dell'appello dell'Agenzia delle Entrate, inviata a un legale non domiciliatario. La Corte, prima di decidere, rinvia la causa per acquisire i fascicoli di merito e verificare l'effettiva elezione di domicilio, sottolineando l'importanza di questo adempimento per la validità del processo.
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Integrazione del contraddittorio: obbligo in appello
La Corte di Cassazione, con un'ordinanza interlocutoria, ha chiarito che un appello notificato unicamente all'interventore adesivo dipendente, e non alla parte principale, non è inammissibile. In questi casi, il giudice deve ordinare l'integrazione del contraddittorio, imponendo alla parte appellante di notificare l'atto anche al litisconsorte necessario pretermesso, sanando così il vizio procedurale.
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Definizione agevolata tributi: estinzione del processo
Un'ordinanza della Corte di Cassazione analizza gli effetti della definizione agevolata tributi su un contenzioso pendente. Il caso riguardava una controversia tra l'Agenzia Fiscale e una società energetica per sanzioni su accise non versate. Durante il giudizio di legittimità, la società ha presentato istanza di definizione agevolata ai sensi della L. 197/2022. La Corte, prendendo atto dell'istanza, ha dichiarato l'estinzione del giudizio senza entrare nel merito della questione, stabilendo che le spese legali restano a carico delle parti che le hanno anticipate.
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Condono fiscale e sanzioni: la Cassazione chiede lumi
La Corte di Cassazione, con un'ordinanza interlocutoria, ha sospeso la decisione su un ricorso dell'Agenzia delle entrate relativo a sanzioni tributarie. La questione centrale riguarda gli effetti di un condono fiscale, che ha estinto l'atto impositivo principale, sull'atto di contestazione delle sanzioni ad esso collegato, il quale però non risulta inserito nella procedura di definizione agevolata. La Corte ha rinviato la causa, onerando l'Agenzia di fornire chiarimenti sulla sopravvivenza dell'atto sanzionatorio.
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Contributi statali ICI: il calcolo del minor gettito
La Corte di Cassazione si è pronunciata sul corretto metodo di calcolo dei contributi statali ICI per i Comuni, a fronte del minor gettito derivante dall'autodeterminazione delle rendite catastali. La Corte ha stabilito che dal calcolo annuale vanno esclusi i minori introiti già compensati e consolidati negli anni precedenti, accogliendo la tesi dei Ministeri. Tuttavia, ha precisato che possono essere computati i minori introiti degli anni passati che, per la loro modestia, non avevano superato le soglie per la compensazione e non erano quindi mai stati consolidati.
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Estinzione lite tributaria: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 30539/2024, ha dichiarato l'estinzione di un giudizio tributario relativo a un contenzioso su accise sull'energia elettrica. Il caso vedeva contrapposti l'Agenzia delle Dogane e una società energetica. Mentre il ricorso era pendente in Cassazione, la società ha aderito alla definizione agevolata delle liti prevista dalla legge 197/2022. L'Agenzia ha confermato la regolarità della procedura, portando la Corte a dichiarare la cessazione della materia del contendere e, di conseguenza, l'estinzione lite tributaria, con spese a carico di chi le ha anticipate.
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Compensazione ICI: calcolo minori introiti per Comuni
La Corte di Cassazione si è pronunciata sul corretto metodo di calcolo per la compensazione ICI dovuta dallo Stato ai Comuni a seguito della perdita di gettito fiscale da immobili di categoria D. L'ordinanza stabilisce che, nel calcolo annuale per il superamento delle soglie di accesso al contributo, non si deve tener conto delle perdite già compensate e consolidate negli anni precedenti. La Corte ha cassato la sentenza d'appello che avallava un metodo di calcolo cumulativo, accogliendo l'interpretazione dell'Amministrazione statale e definendo un principio 'differenziale' per i trasferimenti erariali.
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Impugnabilità ITV: la Cassazione chiarisce il diritto
Una società del settore metallurgico ha contestato un'Informazione Tariffaria Vincolante (ITV) emessa dall'Agenzia delle Dogane. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21760/2024, ha stabilito l'impugnabilità ITV immediata. La Corte ha chiarito che l'ITV, essendo un atto vincolante, lede direttamente l'interesse del contribuente, che può quindi ricorrere in giudizio senza dover attendere un successivo atto di accertamento. La decisione della Commissione Tributaria Regionale, che aveva negato l'interesse ad agire, è stata annullata con rinvio.
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Favor rei tributario: sanzioni ridotte anche in corso
Un contribuente ha impugnato un avviso di accertamento fiscale contestando errori procedurali. La Corte di Cassazione ha respinto i motivi principali del ricorso, ma ha accolto la richiesta di applicazione di sanzioni più miti in virtù del principio del favor rei tributario, introdotto da una nuova legge. La sentenza è stata quindi cassata limitatamente alle sanzioni, con rinvio per il loro ricalcolo.
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Estinzione lite fiscale: il caso delle accise sul gas
Una società energetica contestava il cumulo di indennità di mora e sanzioni per il tardivo pagamento di accise. Dopo aver vinto nei primi due gradi di giudizio, durante il ricorso dell'Agenzia Fiscale in Cassazione, la società ha aderito alla definizione agevolata, portando alla dichiarazione di estinzione della lite fiscale da parte della Suprema Corte.
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Dazio antidumping: quando sorge l’obbligazione doganale
Una società importatrice ha richiesto il rimborso di un dazio antidumping, sostenendo che le merci erano già nel territorio UE in custodia temporanea prima dell'entrata in vigore del dazio. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che l'obbligazione doganale, e quindi l'applicabilità del dazio antidumping, sorge al momento dell'accettazione della dichiarazione doganale per l'immissione in libera pratica, non al momento dell'ingresso fisico delle merci.
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Informazione tariffaria vincolante: è impugnabile?
Una società ha impugnato diverse decisioni di Informazione tariffaria vincolante (ITV) che classificavano le sue merci con un codice daziario sfavorevole. I giudici di merito avevano respinto i ricorsi per carenza di interesse. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, affermando che l'Informazione tariffaria vincolante è un atto immediatamente impugnabile in quanto manifesta una pretesa tributaria definita e vincola sia il contribuente che l'amministrazione, ledendo da subito l'interesse dell'operatore.
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Rimborso addizionale energia: sì alla prescrizione decennale
Una società, consumatore finale di energia, ha ottenuto il rimborso dell'addizionale provinciale sull'accisa, versata nel 2011 e poi dichiarata illegittima. La Cassazione ha stabilito che il consumatore ha diritto a chiedere il rimborso addizionale energia direttamente all'Agenzia delle Dogane, con prescrizione decennale e non biennale, a causa dell'impossibilità giuridica di agire contro il fornitore.
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Accertamento sintetico: onere della prova del Fisco
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una contribuente contro un accertamento sintetico basato sul possesso di auto e immobili. La Corte ha stabilito che una notifica irregolare è valida se raggiunge il suo scopo e che, nell'accertamento sintetico, l'onere di provare che il reddito presunto non esiste o è inferiore spetta interamente al contribuente, senza possibilità per la Cassazione di riesaminare le prove nel merito.
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Impugnazione estratto di ruolo: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un contribuente contro un estratto di ruolo. La decisione si fonda su una recente modifica legislativa che limita l'impugnazione estratto di ruolo ai soli casi in cui il contribuente dimostri un pregiudizio concreto e attuale, non essendo più sufficiente la sola presunta nullità della notifica della cartella originaria. Il ricorso è stato respinto per carenza di interesse ad agire.
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Notifica atti presupposti al curatore: la Cassazione
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di merito che aveva invalidato una cartella di pagamento. I giudici inferiori avevano erroneamente basato la loro decisione su un presupposto mai contestato (la notifica al soggetto fallito), ignorando la vera questione sollevata dal curatore fallimentare: la mancata notifica atti presupposti a lui stesso. La Corte ha rinviato il caso per un nuovo esame che affronti il reale oggetto della controversia.
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