La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della titolare di un canile privato, confermando la sua condanna per il reato di maltrattamento animali. La sentenza di merito aveva accertato che i cani erano tenuti in condizioni igieniche precarie, sovraffollati e affetti da varie patologie. La Cassazione ha ritenuto le prove a carico, in particolare i reperti fotografici e la testimonianza di un veterinario ASL, decisive e prevalenti rispetto alle testimonianze a discolpa, confermando anche il risarcimento del danno all'immagine a favore dell'ASL.
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