Un soggetto, assolto dall'accusa di riciclaggio, ricorre contro la confisca di un immobile a lui intestato, acquistato con fondi presumibilmente provenienti dal reato di peculato commesso dalla madre, poi deceduta. La Corte di Cassazione annulla la decisione, criticando la corte di merito per non aver adeguatamente provato il nesso diretto tra i proventi del reato e l'acquisto del bene. La sentenza ribadisce che qualificare una misura come confisca diretta, anziché come confisca per equivalente, senza una solida motivazione, è illegittimo, soprattutto per eludere i principi che ne impediscono l'applicazione dopo la morte dell'imputato. Il caso è stato rinviato per una nuova valutazione.
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