La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 16084/2024, ha rigettato il ricorso di alcuni proprietari che rivendicavano la proprietà esclusiva di un cortile. La Corte ha confermato la validità della presunzione parti comuni, stabilendo che quando un'area, come un cortile, serve oggettivamente più unità immobiliari, si presume comune. L'onere di provare il contrario spetta a chi ne rivendica la proprietà esclusiva, tramite un titolo che escluda espressamente la comunione, non essendo sufficiente il mero silenzio degli atti.
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