LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Immobiliare

Risoluzione contratto preliminare: ipoteca non svelata
Un promissario acquirente ha richiesto la risoluzione del contratto preliminare dopo aver scoperto un'ipoteca sull'immobile non dichiarata dai venditori. Il Tribunale ha accolto la domanda, dichiarando la risoluzione del contratto preliminare per grave inadempimento dei promittenti venditori. Questi ultimi sono stati condannati a restituire la caparra e a risarcire i danni emergenti subiti dall'acquirente, come le spese di mediazione e perizia.
Continua »
Impugnazione delibera supercondominio: quando è nulla
Una recente sentenza ha annullato la delibera di un supercondominio perché all'assemblea erano stati convocati tutti i singoli proprietari anziché i rappresentanti dei singoli edifici, come previsto dalla legge. Il Tribunale ha chiarito che tale errore costituisce un vizio di convocazione che rende annullabile la decisione. L'analisi del caso sottolinea l'importanza delle corrette procedure per evitare l'impugnazione della delibera del supercondominio.
Continua »
Divisione giudiziale: riparto di ricavi e spese legali
Il Tribunale di Milano definisce una causa di divisione giudiziale di un immobile in comproprietà. A seguito della vendita all'incanto, la sentenza stabilisce la ripartizione delle somme tra l'eredità giacente di un comproprietario, l'altro comproprietario e un creditore terzo intervenuto. Viene chiarito il principio di allocazione delle spese legali: quelle per lo scioglimento della comunione gravano sulla massa, mentre quelle relative all'intervento del creditore sono a carico del debitore secondo il principio di soccombenza.
Continua »
Detenzione qualificata e property management
Una società di property management, dopo essere stata esclusa dagli immobili che gestiva a seguito del cambio delle serrature da parte dei proprietari, ha ottenuto tutela possessoria. Il Tribunale ha confermato che il ruolo del gestore, caratterizzato da controllo diretto degli accessi e da un autonomo interesse economico legato alla locazione, configura una detenzione qualificata, tutelabile con l'azione di reintegrazione anche nei confronti dei proprietari stessi.
Continua »
Improcedibilità ricorso: onere prova notifica sentenza
La Corte di Cassazione ha dichiarato l'improcedibilità del ricorso di un soggetto che si opponeva alla demolizione di un immobile. La decisione si fonda sulla mancata produzione, da parte del ricorrente, della copia della sentenza impugnata munita della relata di notificazione, un onere processuale fondamentale quando si fa riferimento al termine breve per l'impugnazione. Questo caso evidenzia come un vizio di forma possa precludere l'esame nel merito della controversia.
Continua »
Responsabilità appaltatore: quando scatta la denuncia?
Un'impresa appaltatrice, condannata a risarcire un Comune per gravi vizi in una rete idrica, ha proposto ricorso in Cassazione sostenendo che la denuncia dei difetti fosse tardiva. La Corte ha rigettato il ricorso, chiarendo che il termine di un anno per la denuncia decorre non da un semplice sospetto, ma dal momento in cui il committente acquisisce una conoscenza oggettiva e completa della gravità dei difetti e della loro causa. Viene così confermata la piena responsabilità dell'appaltatore anche quando i vizi derivano da materiali forniti da terzi.
Continua »
Responsabilità del custode: la prova del caso fortuito
La Corte di Cassazione chiarisce i confini della responsabilità del custode ex art. 2051 c.c. in caso di incendio. Un imprenditore, subconduttore di un locale, viene ritenuto responsabile per i danni a un immobile vicino, nonostante l'incendio fosse di natura dolosa e opera di terzi ignoti. La Corte stabilisce che, per escludere la responsabilità del custode, non basta provare il fatto del terzo, ma è necessario dimostrare che l'evento fosse imprevedibile e inevitabile in relazione alle condizioni della cosa custodita. La sentenza accoglie i ricorsi delle compagnie assicurative e dichiara inammissibile quello dell'imprenditore.
Continua »
Ricorso per cassazione: quando è inammissibile
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di una condomina contro il proprio Condominio per il pagamento di spese dovute a infiltrazioni d'acqua. La Corte chiarisce che il ricorso per cassazione non può essere utilizzato per richiedere una nuova valutazione dei fatti, ma solo per contestare vizi di legittimità. Viene inoltre respinta la doglianza su un presunto pagamento non riconosciuto, poiché la ricorrente non ha provato un'ammissione chiara da parte della controparte.
Continua »
Nullità atto notarile: la Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 30827/2025, ha stabilito che la nullità di un atto notarile di divisione immobiliare per vizi urbanistici è di natura 'testuale'. Ciò significa che la nullità scatta per la mancata menzione del titolo abilitativo, non per la non veridicità della dichiarazione che l'immobile sia stato costruito prima del 1967. Se il titolo esiste ed è riferibile all'immobile, l'atto è valido anche in presenza di una dichiarazione inesatta, che può essere sanata con un atto di conferma successivo.
Continua »
Notifica integrazione contraddittorio: Cassazione chiarisce
In una causa di usucapione tra parenti, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza d'appello per un vizio procedurale. Il punto focale è la regola sulla notifica integrazione contraddittorio: se è trascorso più di un anno dalla sentenza di primo grado, l'atto deve essere notificato personalmente alla parte e non al suo precedente avvocato. L'errore ha comportato la nullità del giudizio di secondo grado.
Continua »
Giudicato esterno: vincolante anche con causa diversa
La Corte di Cassazione conferma che l'accertamento di un fatto in una precedente sentenza passata in giudicato ha efficacia vincolante in un successivo giudizio tra le stesse parti, anche se quest'ultimo ha un oggetto e una causa legale differenti. Il caso riguarda una disputa sulla proprietà di una soffitta, risolta in base al principio del giudicato esterno che ne aveva già stabilito l'appartenenza a uno specifico appartamento.
Continua »
Ricorso per Cassazione: inammissibile senza i fatti
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso per cassazione a causa della mancata esposizione sommaria dei fatti di causa, come richiesto dal codice di procedura civile. Il caso riguardava una complessa vicenda immobiliare nata da un contratto preliminare non adempiuto. La decisione sottolinea l'importanza dei requisiti formali per l'accesso al giudizio di legittimità.
Continua »
Ricusazione giudici: quando la richiesta è inammissibile?
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un'istanza di ricusazione giudici presentata da una società agricola. La società sosteneva la mancanza di imparzialità di tre magistrati, poiché avevano già deciso su ricorsi connessi alla stessa vicenda immobiliare. La Corte ha chiarito che decidere su cause diverse, seppur collegate, non costituisce motivo di ricusazione, e che l'inimicizia grave non può essere desunta dal contenuto di precedenti provvedimenti sfavorevoli. L'istanza è stata respinta con condanna a una sanzione pecuniaria.
Continua »
Giurisdizione e proprietà: quando decide il giudice civile
La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha stabilito che la controversia sulla proprietà di un'area occupata da un Comune appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario, e non a quella amministrativa, quando la Pubblica Amministrazione si difende opponendo un proprio titolo di acquisto di natura privatistica (un contratto di compravendita) in conflitto con quello vantato dal cittadino. La decisione delimita l'ambito della giurisdizione amministrativa, escludendo le dispute puramente petitorie sulla titolarità dei beni.
Continua »
Pegno irregolare e cauzione: Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha stabilito che il deposito cauzionale versato in un contratto di locazione costituisce un pegno irregolare. Di conseguenza, il locatore acquisisce la proprietà della somma e la sua successiva ritenzione a compensazione di canoni non pagati non è un pagamento anomalo revocabile in caso di fallimento del conduttore. La Corte ha quindi rigettato il ricorso del fallimento, confermando la decisione della Corte d'Appello e consolidando un principio fondamentale in materia di garanzie locatizie.
Continua »
Restituzione frutti revocatoria: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza in esame, ha chiarito importanti aspetti legati all'azione revocatoria fallimentare. In particolare, ha stabilito che l'acquirente di un immobile, il cui atto di acquisto sia stato dichiarato inefficace, ha l'obbligo di procedere alla restituzione frutti revocatoria, ovvero dei canoni di locazione percepiti, a decorrere dalla data della domanda giudiziale. La Corte ha inoltre precisato che il termine di prescrizione decennale per tale azione restitutoria decorre non dalla domanda, ma dal momento in cui la sentenza di revoca passa in giudicato. Rigettate anche le eccezioni di compensazione e di deduzione delle spese per mancanza di prova.
Continua »
Imposta di registro proporzionale: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 30730/2025, stabilisce che la sentenza di trasferimento immobiliare ex art. 2932 c.c., subordinata al pagamento del prezzo, è soggetta a imposta di registro proporzionale e non fissa. La Corte chiarisce che il pagamento, dipendendo dalla mera volontà dell'acquirente, non costituisce una condizione sospensiva ai fini fiscali secondo l'art. 27 del d.P.R. 131/1986, consolidando così un orientamento giurisprudenziale prevalente.
Continua »
Ricorso inammissibile: i requisiti di specificità
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un committente contro i professionisti incaricati della ristrutturazione di un immobile. Il ricorso è stato giudicato generico e carente di specificità, in quanto si limitava a richiedere una nuova valutazione dei fatti di causa, compito che non spetta alla Corte di legittimità. La decisione sottolinea che i motivi di ricorso devono indicare con precisione le norme violate e confrontarle con le affermazioni della sentenza impugnata, senza limitarsi a una generica contestazione. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di un ulteriore importo a titolo di contributo unificato.
Continua »
Indennità di asservimento: la decisione della Cassazione
La Corte di Cassazione ha confermato la decisione della Corte d'Appello riguardo una controversia sull'indennità di asservimento per la realizzazione di una galleria ferroviaria. Una società ferroviaria aveva impugnato la quantificazione dell'indennizzo a favore di due proprietari terrieri, sostenendo vizi procedurali e un'errata valutazione del danno. La Cassazione ha rigettato tutti i motivi di ricorso, stabilendo che i vincoli edilizi derivanti dall'opera pubblica, che hanno azzerato il valore del terreno residuo, devono essere pienamente risarciti. La Corte ha inoltre chiarito questioni relative alla litispendenza e all'onere della prova sulla proprietà dell'area.
Continua »
Omessa pronuncia prescrizione: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza della Corte d'Appello per omessa pronuncia prescrizione. Il caso riguarda una controversia su un'indennità di esproprio, in cui il giudice di secondo grado non aveva esaminato l'eccezione di prescrizione sollevata da un Comune. La Suprema Corte ha chiarito che il giudice ha l'obbligo di pronunciarsi su ogni domanda ed eccezione delle parti, rinviando il caso per un nuovo esame del punto specifico.
Continua »