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Diritto del Lavoro

Motivazione per relationem: quando è nulla la sentenza
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza d'appello a causa di una motivazione per relationem ritenuta meramente apparente. I giudici hanno stabilito che il semplice rinvio alla decisione di primo grado, senza un'analisi critica dei motivi di impugnazione, viola l'obbligo di motivazione e determina la nullità della pronuncia per anomalia motivazionale.
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Inquadramento professionale: il CCNL speciale prevale
Un autista di carroattrezzi ha richiesto un superiore inquadramento professionale, dal 5° al 4° livello del CCNL Terziario. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo la correttezza del 5° livello. La decisione si fonda sul principio per cui un accordo collettivo specifico (Accordo Aipark 2001), che disciplina una determinata figura professionale, prevale sulla classificazione generale del CCNL. La Corte ha sottolineato che l'inquadramento professionale del lavoratore era stato correttamente determinato dalla Corte d'Appello sulla base di questa norma speciale.
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Recesso contratto a progetto per stop fondi: i limiti
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 23910/2024, si è pronunciata sulla legittimità del recesso da un contratto a progetto da parte di un'azienda pubblica a causa della revoca di finanziamenti regionali. La Corte ha stabilito che la sospensione del rapporto, avvenuta prima della delibera formale di revoca dei fondi, era illegittima e ha dato diritto al lavoratore a un risarcimento. Tuttavia, il successivo recesso contratto a progetto, comunicato dopo la formalizzazione della revoca, è stato ritenuto legittimo, poiché la causa risolutiva si era concretizzata.
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Prescrizione contributi INPS: la Cassazione decide
Una professionista ha contestato una richiesta di pagamento per contributi, sostenendo l'avvenuta prescrizione. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che per la prescrizione contributi INPS, la semplice omissione della compilazione del quadro RR nella dichiarazione dei redditi non costituisce automaticamente un occultamento doloso del debito e, di conseguenza, non sospende il termine di prescrizione. La decisione precedente è stata annullata.
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Lavoro a progetto: sospensione illegittima del contratto
La Corte di Cassazione ha analizzato un caso di lavoro a progetto con un ente pubblico, sospeso e poi risolto per la revoca di finanziamenti. La Corte ha confermato la decisione di merito, ritenendo illegittima la sospensione unilaterale perché non supportata da prove concrete al momento della sua attuazione, e ha quindi riconosciuto al lavoratore un risarcimento. La successiva risoluzione del contratto è stata invece considerata legittima, in quanto basata sull'effettiva delibera di revoca dei fondi.
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Indennità chilometrica: si applica il CCNL privato?
La Corte di Cassazione ha confermato il diritto all'indennità chilometrica per un operaio forestale di un'agenzia regionale, stabilendo che al rapporto di lavoro, pur essendo pubblico, si applica la contrattazione collettiva del settore privato. La Corte ha respinto il ricorso dell'ente, che contestava l'applicabilità del CCNL idraulico-forestale, ribadendo che specifiche leggi nazionali e regionali prevedono questa deroga per la categoria. La decisione si fonda sull'esigenza di tutelare il trattamento economico dei lavoratori, incluso il rimborso per gli spostamenti dal centro di raccolta più vicino alla residenza.
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Indennità chilometrica: si applica il CCNL privato
Un dipendente di un'agenzia regionale pubblica ha ottenuto il riconoscimento dell'indennità chilometrica prevista dal contratto collettivo privato di settore. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell'ente, stabilendo che la normativa speciale per gli operai idraulico-forestali permette l'applicazione della contrattazione collettiva privata per gli aspetti economici, anche se il datore di lavoro è un ente pubblico non economico. La decisione si fonda su una consolidata tradizione legislativa, sia nazionale che regionale, che riconosce la specificità di questo settore lavorativo.
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Gestione Separata Avvocati: obblighi e sanzioni
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 23879/2024, ha chiarito importanti aspetti sulla Gestione Separata Avvocati. Ha confermato l'obbligo di iscrizione anche per chi versa il solo contributo integrativo alla Cassa Forense, ma ha annullato le sanzioni per omessa iscrizione relative a periodi antecedenti al 2011, recependo una decisione della Corte Costituzionale. La soglia di reddito di 5.000 euro non è stata considerata una franchigia, ma un limite superato il quale i contributi sono dovuti sull'intero importo.
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Equa riparazione: soglia minima non è vincolante
Un lavoratore ha richiesto un'equa riparazione per l'eccessiva durata della procedura fallimentare del suo ex datore di lavoro. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di merito che aveva ridotto l'indennizzo al di sotto della soglia minima legale, stabilendo che tale soglia è una guida e non un limite assoluto. Il giudice gode di discrezionalità nel valutare le circostanze specifiche del caso, come l'esiguità del credito residuo, per determinare il giusto risarcimento.
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Contrattazione collettiva pubblico impiego: la Cassazione
La Corte di Cassazione conferma la sentenza d'appello, stabilendo la legittimità dell'applicazione di un contratto collettivo del settore privato ai dipendenti di un'agenzia regionale. Il caso riguardava il diritto a un'indennità chilometrica per i lavoratori addetti alla sistemazione idraulico-forestale. La Suprema Corte ha chiarito che, nonostante la natura di ente pubblico non economico del datore di lavoro, specifiche normative nazionali e regionali giustificano l'applicazione della contrattazione collettiva pubblico impiego di tipo privatistico per regolare il trattamento economico di questi lavoratori, respingendo il ricorso dell'ente.
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Termine lungo impugnazione: Cassazione lo applica
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un infermiere contro una sanzione disciplinare. Il motivo è che l'impugnazione è stata presentata oltre il termine lungo di sei mesi dalla pubblicazione della decisione. La sentenza stabilisce che, anche in assenza di una norma specifica nella legge disciplinare, il termine lungo impugnazione previsto dal codice di procedura civile si applica per garantire la certezza del diritto e la stabilità delle decisioni giudiziarie.
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Contratto collettivo dipendenti pubblici: si applica?
Un'agenzia regionale pubblica contestava l'applicazione di un contratto collettivo privato a un suo dipendente per il calcolo di un'indennità chilometrica. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che, in virtù di leggi speciali, il contratto collettivo dipendenti pubblici per specifiche categorie, come gli operai idraulico-forestali, può essere quello del settore privato, senza che ciò modifichi la natura pubblica del rapporto di lavoro.
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Contratto collettivo lavoro pubblico: quando si applica?
La Corte di Cassazione conferma che il contratto collettivo del settore privato può applicarsi a dipendenti di un ente pubblico non economico, se previsto da una normativa speciale. Nel caso specifico, un'agenzia regionale per le attività irrigue e forestali è stata condannata a pagare un'indennità chilometrica a un dipendente sulla base di un CCNL privato, in virtù della legislazione speciale che disciplina il contratto collettivo nel lavoro pubblico del settore idraulico-forestale.
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Danno pensionistico: onere della prova e risarcimento
La Corte di Cassazione ha rigettato la richiesta di risarcimento per danno pensionistico avanzata da una collaboratrice di un'impresa familiare. La decisione si fonda sulla mancata assoluzione dell'onere della prova da parte della ricorrente, che non ha fornito elementi sufficienti a quantificare il danno subito a causa dei contributi previdenziali omessi dal titolare dell'impresa. La Corte ha chiarito che, di fronte a una domanda di condanna specifica, il giudice non può limitarsi a una condanna generica se la parte attrice non prova l'ammontare del danno.
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Diritto di critica sindacale: i limiti per il lavoratore
La Cassazione conferma l'annullamento di una sanzione disciplinare, ribadendo l'ampia portata del diritto di critica sindacale per il rappresentante dei lavoratori. Le sue dichiarazioni, anche se aspre, sono legittime se funzionali alla tutela di interessi collettivi e non travalicano i limiti della correttezza formale, distinguendosi dal diritto di critica del singolo lavoratore.
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Incentivi funzioni tecniche: quando spetta il compenso
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 23849/2024, ha stabilito che gli incentivi per funzioni tecniche non spettano per attività di manutenzione ordinaria, anche se complesse e di valore elevato. Il caso riguardava alcuni dipendenti di un ente pubblico che richiedevano il compenso per attività di progettazione e direzione lavori. La Corte ha chiarito che il presupposto per il riconoscimento degli incentivi è lo svolgimento di "lavori" che comportino una modifica sostanziale della realtà fisica preesistente (il cosiddetto "quid novi"), e non la mera esecuzione di servizi manutentivi, anche se appaltati tramite evidenza pubblica.
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Indennità fissa giudice di pace: la Cassazione decide
Un magistrato onorario ha richiesto l'indennità fissa per il servizio prestato nei periodi feriali. La Cassazione ha confermato il diritto all'indennità fissa giudice di pace, riconoscendo il servizio effettivo, ma ha stabilito che si applica la prescrizione breve di cinque anni e non quella decennale.
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Responsabilità committente: chi paga il professionista?
Un ingegnere ha richiesto il pagamento dei suoi onorari a una società committente per l'incarico di responsabile della sicurezza in un cantiere. La Corte di Cassazione ha stabilito che la nomina del professionista, pur essendo un obbligo di legge per il committente, non crea automaticamente un'obbligazione di pagamento a suo carico. La responsabilità committente è esclusa se il contratto per il compenso è stato stipulato tra il professionista e la ditta appaltatrice dei lavori. La Corte ha quindi rigettato il ricorso del professionista, confermando che l'obbligo di pagamento ricadeva sulla società appaltatrice.
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Sanzioni avvocati Gestione Separata: la Cassazione
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 23848/2024, ha annullato le sanzioni a carico di un avvocato per la mancata iscrizione alla Gestione Separata dell'ente previdenziale. La decisione si fonda su una precedente sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittima l'applicazione retroattiva delle sanzioni per periodi antecedenti alla normativa del 2011. Questo intervento chiarisce l'inapplicabilità delle sanzioni avvocati Gestione Separata per omissioni contributive passate.
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Licenziamento per giusta causa: la Cassazione conferma
Un lavoratore con mansioni di magazziniere veniva licenziato per aver effettuato un caricamento di bancali in numero superiore a quelli consegnati. Dopo una prima sentenza favorevole, la Corte d'Appello riformava la decisione, ritenendo legittimo il licenziamento. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del dipendente, confermando che il licenziamento per giusta causa è valido quando la condotta, sebbene di modesto danno patrimoniale, è reiterata e lede irrimediabilmente il rapporto di fiducia con il datore di lavoro.
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