Un dipendente ospedaliero che lavorava su turni di 12 ore, anche notturni e festivi, ha richiesto il riconoscimento dei buoni pasto per il periodo in cui la mensa aziendale non era operativa. La Corte di Cassazione ha confermato il suo diritto alla mensa, stabilendo che esso è intrinsecamente legato al diritto alla pausa, obbligatoria per ogni turno di lavoro superiore alle sei ore, indipendentemente dall'orario. L'appello dell'azienda, che contestava la chiusura della mensa, è stato respinto perché chiedeva un riesame dei fatti, non consentito in sede di legittimità.
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