LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Civile

Danni da fauna selvatica: la responsabilità della Regione
A seguito di un sinistro stradale causato da un capriolo, la Corte di Cassazione ha confermato la responsabilità esclusiva della Regione per i danni da fauna selvatica. La decisione si fonda sull'interpretazione dell'art. 2043 c.c. e valorizza, come indice di responsabilità, l'istituzione da parte dell'ente regionale di un fondo specifico per l'indennizzo di tali danni. Il ricorso della Regione è stato rigettato, anche per motivi procedurali.
Continua »
Compenso professionista fallimento: quando è negato
Un professionista ha richiesto il pagamento per aver assistito una società nella preparazione di un concordato preventivo. Tuttavia, la proposta è stata giudicata inammissibile per gravi carenze, portando al fallimento della società. La Corte di Cassazione ha confermato il rigetto della richiesta di pagamento, stabilendo che il grave inadempimento del professionista, che ha reso la sua prestazione del tutto inutile, giustifica il mancato compenso. La decisione si fonda sull'eccezione di inadempimento, che il curatore può sollevare quando la prestazione è priva di qualsiasi utilità per il cliente. Il caso chiarisce i limiti del diritto al compenso del professionista nel fallimento.
Continua »
Opposizione esecuzione: quando è ammessa? Il caso
La Corte di Cassazione, con un'ordinanza interlocutoria, ha rinviato a pubblica udienza un complesso caso di opposizione esecuzione. La controversia nasce dalla richiesta di restituzione di una somma, originariamente pagata da un ente pubblico a un professionista in virtù di un decreto ingiuntivo poi revocato. Il professionista ha promosso opposizione esecuzione, eccependo la prescrizione del credito e chiedendo la compensazione con un proprio controcredito per indebito arricchimento. Data la particolare rilevanza delle questioni giuridiche sollevate, relative ai limiti del giudicato, alla decorrenza della prescrizione e all'ammissibilità di domande riconvenzionali, la Corte ha ritenuto necessario un approfondimento in pubblica udienza.
Continua »
Prelazione agraria: quando è valida? La Cassazione
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di alcuni acquirenti di un terreno agricolo contro i proprietari confinanti che avevano esercitato il diritto di riscatto. La Corte ha stabilito che le censure relative alla qualifica di coltivatore diretto e all'effettiva finalità agricola dell'operazione costituiscono un tentativo di riesaminare il merito della causa, inammissibile in sede di legittimità. La decisione riafferma che il controllo della Cassazione è limitato alla violazione di legge e ai vizi di motivazione radicali, non potendo trasformarsi in un terzo grado di giudizio sui fatti. La questione centrale è quindi il limite del sindacato sul diritto di prelazione agraria.
Continua »
Decadenza assegnazione alloggio: quando si perde?
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 18765/2024, ha confermato la decadenza assegnazione alloggio pubblico a un assegnatario il cui nucleo familiare aveva superato i limiti patrimoniali previsti dalla legge. La Corte ha chiarito che la perdita dei requisiti opera automaticamente e che la separazione di fatto non esclude il coniuge dal nucleo familiare ai fini del calcolo.
Continua »
Contratto preliminare nullo: quando il prezzo è vago
La Corte di Cassazione conferma la nullità di un contratto preliminare di compravendita immobiliare a causa di una clausola sul prezzo ritenuta indeterminata. La clausola legava il prezzo alla futura cubatura edificabile, non definita al momento della stipula. La Corte ha stabilito che un contratto preliminare nullo non può essere risolto per inadempimento e ha respinto la tesi della malafede dei venditori, poiché la clausola era stata concordata da entrambe le parti.
Continua »
Compenso avvocato: valore della domanda o transazione?
Un'ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale sul calcolo del compenso avvocato. In una causa per il pagamento di onorari, il Tribunale aveva liquidato il compenso basandosi sul valore della transazione, notevolmente inferiore alla richiesta iniziale. La Suprema Corte ha cassato la decisione, stabilendo che, per le domande di valore determinato, il compenso va calcolato sul valore della domanda originaria, non sull'importo effettivamente recuperato tramite transazione. Questa decisione riafferma un principio cruciale per la determinazione degli onorari professionali.
Continua »
Condizione risolutiva potestativa e interessi legali
Un farmacista si avvale di una condizione risolutiva potestativa per recedere da un contratto di fornitura di un sistema informatico. La Corte di Cassazione conferma la validità della clausola, ma chiarisce un punto fondamentale sugli interessi dovuti sulla somma da restituire: sono dovuti solo gli interessi legali, e non quelli convenzionali o moratori, poiché si tratta di un'obbligazione restitutoria e non di un risarcimento per inadempimento.
Continua »
Improcedibilità del ricorso: errore formale fatale
Un'ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce le conseguenze del mancato deposito della copia notificata della sentenza impugnata. In un caso relativo a un contratto di locazione commerciale, dove si contestava una presunta simulazione e usura, la Corte ha dichiarato l'improcedibilità del ricorso. La decisione sottolinea come l'onere probatorio procedurale a carico del ricorrente sia inderogabile, rendendo un errore formale determinante per l'esito del giudizio, a prescindere dalle questioni di merito sollevate.
Continua »
Aiuti agricoli: revoca totale se manca il 20% della sup.
La Corte di Cassazione, conformandosi a una sentenza della Corte di Giustizia UE, ha stabilito la legittimità della revoca totale degli aiuti agricoli per l'imboschimento e dell'obbligo di restituzione integrale delle somme ricevute. La decisione si applica quando il beneficiario riduce la superficie rimboschita di oltre il 20% rispetto a quella pattuita. Tale sanzione non viola il principio di proporzionalità, in quanto mira a tutelare gli interessi finanziari dell'Unione e a garantire l'efficacia degli obiettivi della politica agricola.
Continua »
Diritto uso parcheggio: la Legge Ponte prevale
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 18686/2024, ha riaffermato la prevalenza del diritto uso parcheggio per i condomini, stabilito dalla L. 765/1967 (Legge Ponte), sul diritto di prelazione vantato dal locatario di tali aree. La Corte ha stabilito che il vincolo pubblicistico di destinazione a parcheggio rende parzialmente nullo qualsiasi contratto, come una locazione, che sottragga tali spazi al loro uso pertinenziale, impedendo così la nascita di un valido diritto di prelazione in capo al conduttore.
Continua »
Compenso professionale avvocato: quando è negato?
La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di negare il compenso professionale a un avvocato per l'assistenza fornita nella redazione di un piano di concordato. La Corte ha ritenuto che la prestazione del legale fosse viziata da negligenza e imperizia, avendo violato norme fondamentali della legge fallimentare. Tale inadempimento ha reso la sua attività del tutto inidonea a raggiungere lo scopo prefissato, giustificando il mancato pagamento sulla base dell'eccezione di inadempimento sollevata dalla curatela fallimentare.
Continua »
Marchio decettivo: priorità d’uso non giustifica l’uso
In una complessa vicenda sulla tutela di un marchio conteso tra un produttore americano e uno boemo, la Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale: il diritto di priorità d'uso ("preuso") non legittima l'utilizzo di un marchio se questo è stato giudicato decettivo. L'uso di un marchio decettivo è un atto illecito che può costituire contraffazione dei marchi validamente registrati da terzi. La sentenza chiarisce che la protezione del consumatore dall'inganno prevale sul diritto di preuso, affermando che quest'ultimo non può essere esercitato in modo illecito.
Continua »
Indennizzo esproprio: escluso il valore dell’opera pubblica
Un proprietario ha richiesto un maggior indennizzo per un'espropriazione, sostenendo che dovesse includere il valore di un impianto sportivo pubblico costruito sul suo terreno. La Corte di Cassazione ha respinto la richiesta, stabilendo che l'indennizzo esproprio per acquisizione sanante (art. 42 bis) si calcola solo sul valore del terreno, escludendo qualsiasi plusvalore derivante dall'opera pubblica per evitare un ingiusto arricchimento. La Corte ha inoltre confermato che la classificazione urbanistica legale prevale sulla cosiddetta "edificabilità di fatto".
Continua »
Immissioni rumorose: Comune paga per feste in piazza
La Corte di Cassazione conferma la condanna di un Comune per le immissioni rumorose prodotte da eventi estivi in una piazza. La sentenza chiarisce che l'interesse pubblico non può sacrificare il diritto alla quiete dei residenti oltre la soglia della normale tollerabilità, che va valutata caso per caso. Ai cittadini è stato riconosciuto un risarcimento per il danno subito, derivante dall'impossibilità di godere appieno della propria abitazione.
Continua »
Riscatto agrario: la CTU può acquisire documenti?
Una famiglia di agricoltori esercita il riscatto agrario nei confronti dell'acquirente di alcuni terreni. L'acquirente contesta la loro capacità lavorativa. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione dei giudici di merito, stabilendo che il Consulente Tecnico d'Ufficio (CTU) può legittimamente acquisire d'ufficio documenti, come quelli dell'INPS sulla composizione del nucleo familiare, per rispondere ai quesiti posti dal giudice, senza che ciò costituisca una violazione delle preclusioni istruttorie. La Corte ha inoltre ribadito che la prova della capacità lavorativa non si limita a certificazioni, ma deriva da una valutazione complessiva del materiale probatorio.
Continua »
Compensatio lucri cum damno: la Cassazione chiarisce
Un azionista di minoranza, danneggiato dalla mancata offerta pubblica di acquisto, aveva accettato (prestato acquiescenza) l'importo del risarcimento stabilito in primo grado. In appello, le società convenute hanno ottenuto che da tale importo venissero detratti i dividendi percepiti dall'azionista, in applicazione del principio di compensatio lucri cum damno. La Corte di Cassazione ha annullato questa decisione, stabilendo che l'applicazione di tale principio impone una riconsiderazione globale del danno effettivo, non una mera sottrazione dal valore a cui la parte danneggiata aveva prestato acquiescenza.
Continua »
Risarcimento danno debito di valore: la Cassazione
Una società, danneggiata da un'esondazione nel 1992, ha ottenuto una condanna al risarcimento del danno da parte di un Ministero. La Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso della società che lamentava la mancata rivalutazione e l'assenza di interessi dalla data del fatto. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, chiarendo che quando il risarcimento danno debito di valore viene liquidato "all'attualità", tale importo già comprende la rivalutazione. Gli interessi compensativi, inoltre, non sono automatici ma devono essere provati dal danneggiato. Infine, l'omessa pronuncia sulle spese di consulenza doveva essere contestata con un rimedio specifico e non con il ricorso per cassazione.
Continua »
Giurisdizione ordini professionali: la Cassazione decide
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno chiarito la divisione di competenza in materia di giurisdizione ordini professionali. Analizzando un caso relativo all'Ordine dei Biologi, la Corte ha stabilito che la contestazione del decreto ministeriale di scioglimento di un organo direttivo spetta al giudice amministrativo (TAR). Invece, le controversie sulla validità delle successive operazioni elettorali sono di competenza della Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie (CCEPS), un organo di giurisdizione speciale. La decisione sottolinea la distinzione tra l'esercizio del potere autoritativo della Pubblica Amministrazione e la gestione delle procedure elettorali interne all'ordine.
Continua »
Giurisdizione Corte dei Conti: il caso del danno erariale
Una società di trasporto pubblico ha citato in giudizio l'agente della riscossione per il mancato incasso di una sanzione. La questione centrale riguarda la giurisdizione: tribunale ordinario o Corte dei Conti? Le Sezioni Unite della Cassazione, di fronte a una complessa 'ri-qualificazione' della domanda da parte della stessa Corte dei Conti, hanno ritenuto necessario un ulteriore approfondimento. Pertanto, l'ordinanza rinvia la causa a una nuova udienza pubblica per dirimere la questione sulla giurisdizione Corte dei Conti in casi di azioni risarcitorie da parte di società in house.
Continua »