La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 27736/2024, ha rigettato il ricorso di un Comune contro una società di costruzioni, confermando la sua condanna a un cospicuo risarcimento per inadempimento contrattuale. Il caso riguardava la rescissione illegittima di un contratto d'appalto per il restauro di un edificio. La Corte ha ribadito un principio fondamentale: l'obbligazione di risarcimento del danno da inadempimento contrattuale costituisce un debito di valore. Di conseguenza, alla somma liquidata spettano sia la rivalutazione monetaria, per adeguarne il potere d'acquisto al momento della sentenza, sia gli interessi compensativi, per ristorare il creditore del mancato godimento del bene per tutta la durata del processo.
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