La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 9479/2024, ha chiarito importanti aspetti sulla cessione del credito. Nel caso esaminato, una società debitrice si opponeva al precetto di un nuovo creditore (cessionario), sostenendo che il debito originario fosse stato estinto da una transazione e che, in ogni caso, il nuovo creditore non potesse avvalersi della clausola risolutiva espressa contenuta in tale accordo. La Corte ha respinto il ricorso, stabilendo che la transazione in questione era conservativa e non novativa, quindi non aveva estinto il rapporto originario. Di conseguenza, con l'inadempimento del debitore, il debito originario è tornato esigibile. Fondamentalmente, la Corte ha affermato che la cessione del credito trasferisce al cessionario non solo il diritto alla prestazione, ma anche tutti i diritti accessori, inclusa la facoltà di avvalersi della clausola risolutiva espressa, in quanto strumento di tutela del credito stesso.
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