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N.O.T.: Nucleo Operativo Tossicodipendenze

Costituito presso le singole Prefetture territoriali, il N.O.T., ha la funzione di attivare procedimenti di natura amministrativa, nei confronti di quei soggetti, che segnalati dalle Forze dell’Ordine, sono state trovate in possesso di sostanze stupefacenti, o per “uso personale”, oppure per fini di spaccio, in quest’ultimo caso, scatta anche un procedimento di tipo penale. Le […]

Pubblicato il 15 October 2007 in Burocrazia

Costituito presso le singole Prefetture territoriali, il N.O.T., ha la funzione di attivare procedimenti di natura amministrativa, nei confronti di quei soggetti, che segnalati dalle Forze dell’Ordine, sono state trovate in possesso di sostanze stupefacenti, o per “uso personale”, oppure per fini di spaccio, in quest’ultimo caso, scatta anche un procedimento di tipo penale. Le attività procedimentali amministrative, constano di una serie di fasi: 1)controllo delle Forze dell’Ordine e conseguente segnalazione al N.OT. della Prefettura del luogo di residenza della persona fermata; 2)immediato sequestro della sostanza stupefacente e consegna ai laboratori per le analisi di rito, al termine delle quali, se esito con positivo, sarà formalizzata la contestazione al trasgressore con relativa notifica; 3)imminente ritiro della patente di guida per un periodo non superiore ai 30 giorni; 4)fermo amministrativo del veicolo e ritiro dei relativi documenti di circolazione; 5)convocazione a colloquio del trasgressore, anche se minorenne, ma in tal caso necessita l’accompagnamento del genitore o di chi ne fa le veci, il cui fine è quello di proporsi come valido strumento di prevenzione e dissuasione all’uso o spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare soffermando l’attenzione dell’analisi sull’ultimo punto del procedimento, è possibile effettuare delle valutazione specifiche in merito. Il colloquio, infatti, che si svolgerà nel rispetto della riservatezza e segreto professionale, è tenuto alla presenza di un Assistente Sociale; suo fine è quello di stabilire, non solo le ragioni che hanno portato il soggetto fermato alla trasgressione, ma anche e soprattutto, valutare la sanzione da irrogare, sua durata, variabile da un mese ad un anno, nonchè le modalità di esecuzione. La presenza al colloquio è obbligatoria, a meno che non pervenga idonea istanza di giustificazione. Su espressa richiesta dell’interessato, non escludendo l’applicazione concreta della sanzione amministrativa stabilita, è possibile predisporre il suo invio presso il Servizio per le Tossicodipendenze, territorialmente competente, al fine di seguire programmi terapeutici educativi ed informativi. L’attività di recupero può essere, in alternativa svolta anche presso strutture private. A seguito del colloquio, dunque, saranno emesse le seguenti sanzioni: sospensione della patente, del passaporto, del porto d’armi, e, in caso di cittadino extracomunitario, sospensione del permesso di soggiorno rilasciato per fini turistici. Avverso i provvedimenti adottati dal Prefetto è possibile proporre contestazione nel termine di 30 giorni dalla sua emissione; mentre avverso l’ordinanza di convocazione a colloquio è possibile ricorrere nel termine di 10 giorni all’ufficio del Giudice di Pace competente per territorio. In caso di comportamento recidivo del trasgressore, e a seguito di ripetute segnalazioni, possono essere applicate, per un periodo pari, ma non superiore a 2 anni, ad opera del Questore del luogo di residenza dello stesso, le seguenti misure: 1)divieto di allontanamento dal comune di residenza; 2)divieto di condurre ciclomotori; 3)divieto di frequentare locali pubblici; 4)obbligo di presentarsi ai Carabinieri o presso gli uffici della Polizia di Stato almeno 2 volte alla settimana; 5)obbligo di rincasare in determinati e stabiliti orari.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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