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Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Danni da cani randagi: la prova del danno non basta

Una cittadina, aggredita da un branco di cani randagi, ha visto respinta la sua richiesta di risarcimento. La Corte di Cassazione ha stabilito che, in caso di danni da cani randagi, non è sufficiente dimostrare l’aggressione, ma è necessario provare una specifica colpa dell’amministrazione pubblica (come l’ASL) nella gestione del servizio di prevenzione del randagismo. La responsabilità, infatti, si fonda sull’art. 2043 c.c. e l’onere della prova grava interamente sul danneggiato.

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Risarcimento in forma specifica: quando include i danni

La Corte di Cassazione stabilisce che la domanda di risarcimento in forma specifica include implicitamente quella di risarcimento per equivalente (monetario). Anche se una parte chiede solo il ripristino della situazione pre-danno, il giudice può concedere un indennizzo economico, considerandolo un ‘minus’ rispetto alla richiesta principale, senza violare il principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato.

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Estinzione del giudizio: la rinuncia all'appello

La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del giudizio tributario a seguito della rinuncia all’appello presentata da un contribuente. La decisione, basata sull’art. 391 cod. proc. civ., stabilisce che le spese processuali restino a carico di ciascuna parte che le ha anticipate, chiudendo così la controversia contro l’amministrazione finanziaria.

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Estinzione processo tributario: il caso della tregua fiscale

Una società operante nel settore dei giochi aveva impugnato un atto impositivo dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli. Durante il giudizio in Cassazione, la società ha aderito alla definizione agevolata prevista dalla L. 197/2022. Avendo presentato la domanda e versato le somme dovute, e in assenza di un diniego da parte dell’Agenzia, la Corte ha dichiarato l’estinzione del processo tributario, con spese a carico di chi le ha anticipate.

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Estinzione processo tributario: nuove regole spiegate

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del processo tributario in un caso riguardante un contribuente e l’Agenzia delle Entrate. La decisione si basa su una nuova normativa (legge n. 130 del 2022) che prevede la definizione agevolata delle controversie. Poiché la lite era stata inserita in un apposito elenco e nessuna delle parti ha richiesto la prosecuzione del giudizio, il processo si è estinto automaticamente, con la regola che ogni parte sostiene le proprie spese legali.

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Definizione agevolata: processo estinto in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione di un processo tributario tra un Comune e una Parrocchia. La decisione si basa sull’adesione del Comune alla definizione agevolata delle controversie tributarie, prevista dalla legge 197/2022. Avendo il Comune presentato la documentazione necessaria e in assenza di un diniego, il processo è stato dichiarato estinto, con spese a carico di chi le ha anticipate.

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Onere della prova pagamento: la Cassazione chiarisce

Una società subappaltatrice cita in giudizio la committente per il mancato pagamento di fatture. La committente si difende sostenendo di aver già pagato, senza però fornire alcuna prova. I giudici di primo e secondo grado danno torto alla creditrice, applicando erroneamente il principio di non contestazione. La Corte di Cassazione, con questa ordinanza, cassa la sentenza, ribadendo un principio fondamentale: l’onere della prova del pagamento spetta sempre al debitore. Il creditore deve solo allegare l’inadempimento, non provare di non aver ricevuto il pagamento.

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Litisconsorzio necessario: la Cassazione annulla tutto

In una causa relativa alla distribuzione dei proventi di un’espropriazione immobiliare, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di merito. Il motivo non risiede nel calcolo degli interessi contestati, ma in un vizio procedurale fondamentale: la mancata partecipazione al giudizio di un altro creditore coinvolto. La Corte ha ribadito che, in caso di litisconsorzio necessario, l’assenza anche di una sola delle parti la cui posizione è influenzata dalla decisione rende nullo l’intero procedimento, imponendo un nuovo processo con la presenza di tutti i soggetti interessati.

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Finanziamento discendente e postergazione nel gruppo

La Corte di Cassazione chiarisce che il finanziamento erogato dalla società capogruppo a una sub-controllata, tramite una società intermediaria, è soggetto a postergazione in caso di fallimento. Questa forma di “finanziamento discendente” viene equiparata a un finanziamento soci diretto per evitare l’elusione delle norme a tutela dei creditori. La decisione sottolinea che la sostanza economica dell’operazione prevale sulla forma giuridica, estendendo l’applicazione dell’art. 2467 c.c. ai finanziamenti infragruppo realizzati attraverso una catena di controllo.

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Giurisdizione tributaria e onere della prova

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza che liberava una società dal pagamento di canoni a un consorzio per l’installazione di cartelloni pubblicitari. Il giudice d’appello aveva erroneamente ignorato gli accordi di concessione esistenti tra le parti, un fatto decisivo per il giudizio. La Suprema Corte ha ribadito che, una volta stabilita la giurisdizione tributaria, il giudice del merito ha il dovere di esaminare tutte le prove fornite per decidere sulla fondatezza della pretesa.

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Termine dilatorio: Cassazione annulla accertamento

La Corte di Cassazione ha annullato un avviso di accertamento per esterovestizione contro una società di noleggio veicoli. La decisione si fonda sulla violazione del termine dilatorio di 60 giorni, che deve intercorrere tra la fine della verifica fiscale e l’emissione dell’atto impositivo. La Corte ha ritenuto che la mera pendenza di un procedimento penale, addotta dall’Agenzia delle Entrate come motivo di urgenza, non fosse sufficiente a giustificare l’emissione anticipata dell’atto, rendendolo così illegittimo.

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Definizione agevolata: processo estinto in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato estinto un processo tributario pendente a seguito dell’adesione di un Comune alla definizione agevolata prevista dalla Legge n. 197/2022. La decisione conferma che l’accesso a questa procedura, in assenza di diniego della controparte, comporta la chiusura automatica del contenzioso, con le spese legali che restano a carico di ciascuna parte per la quota anticipata.

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Estinzione processo tributario: il decreto decisivo

Un recente decreto della Corte di Cassazione chiarisce le modalità di estinzione del processo tributario a seguito di definizione agevolata della controversia. La Corte ha dichiarato estinto un giudizio pendente dopo che l’Agenzia delle Entrate ha comunicato l’avvenuta regolarizzazione del debito da parte di una società, ai sensi della L. 197/2022. Il provvedimento stabilisce che, in questi casi, le spese processuali restano a carico della parte che le ha anticipate.

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Motivazione cartella di pagamento: guida alla Cassazione

La Corte di Cassazione ha stabilito i criteri per una corretta motivazione della cartella di pagamento. Se la cartella segue un atto impositivo precedente già divenuto definitivo, è sufficiente il richiamo a tale atto e la quantificazione degli importi accessori. Il ricorso dell’Agenzia delle Entrate è stato accolto, mentre quello del contribuente è stato rigettato per inammissibilità, e la causa rinviata alla corte territoriale per un nuovo esame.

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Estinzione del giudizio di cassazione: il caso

Un decreto della Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del giudizio di cassazione in materia tributaria. La decisione segue la mancata richiesta di trattazione da parte del contribuente ricorrente entro il termine di quaranta giorni dalla comunicazione della proposta di definizione agevolata del giudizio, ai sensi dell’art. 380-bis c.p.c. Tale inerzia viene interpretata come una rinuncia al ricorso, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali a favore dell’Agenzia delle Entrate.

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Contratti retroattivi con la PA: via libera Cassazione

Una struttura sanitaria privata ha citato in giudizio un’Azienda Sanitaria Locale (ASL) per il mancato pagamento di prestazioni erogate tra il 2010 e il 2012. La Corte d’Appello aveva respinto la richiesta, ritenendo invalido il rapporto in assenza di un contratto scritto preventivo. La Corte di Cassazione ha ribaltato questa decisione, stabilendo che i contratti retroattivi con la Pubblica Amministrazione sono ammissibili, soprattutto nel settore sanitario dove la definizione della spesa avviene spesso a consuntivo. La causa è stata rinviata alla Corte d’Appello per una nuova valutazione alla luce di questo principio.

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Interpretazione contratto: i limiti del ricorso

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di una società contro la condanna al risarcimento per recesso anticipato da un contratto di consulenza a tempo determinato. La sentenza ribadisce che, in tema di interpretazione contratto, non è sufficiente proporre in Cassazione una lettura alternativa a quella del giudice di merito. È necessario dimostrare una specifica violazione delle norme di ermeneutica contrattuale, cosa che nel caso di specie non è avvenuta, confermando così la decisione della Corte d’Appello.

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Estinzione processo tributario: guida alla sentenza

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione di un processo tributario a seguito dell’adesione del contribuente a una procedura di definizione agevolata. L’inserimento della controversia in un elenco trasmesso dall’ente impositore è stato ritenuto prova sufficiente della regolarizzazione, portando alla chiusura del giudizio. Per l’estinzione processo tributario con questa modalità, le spese legali restano a carico della parte che le ha anticipate.

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Utili extra-contabili: la Cassazione sulla tassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un socio di una s.r.l. contro un avviso di accertamento per utili extra-contabili. La Corte ha confermato la validità della notifica dell’atto presupposto alla società, anche se ricevuto da un semplice “collaboratore” presso la sede. Ha ribadito la presunzione di distribuzione dei profitti non dichiarati ai soci e la loro tassazione integrale (100%), non parziale. Infine, ha dichiarato inammissibili le censure sollevate per la prima volta in sede di legittimità.

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Estinzione processo tributario: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione di un processo tributario tra l’Agenzia delle Entrate e una società contribuente. La decisione si fonda sull’adesione della società a una procedura di definizione agevolata della lite, come previsto dalla normativa sulla tregua fiscale. Il decreto chiarisce che l’inserimento della controversia in un apposito elenco da parte dell’Agenzia costituisce prova della regolarizzazione, portando all’estinzione automatica del giudizio. Le spese legali restano a carico di ciascuna parte.

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