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Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Rinvio a nuovo ruolo per mancata notifica all’avvocato
La Corte di Cassazione ha emesso un'ordinanza interlocutoria che dispone il rinvio a nuovo ruolo di una causa avente ad oggetto il risarcimento danni per errata progettazione. La decisione è stata presa a causa di un vizio procedurale: la mancata comunicazione del decreto di fissazione dell'udienza al difensore di una delle parti, ledendo così il principio del contraddittorio.
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Deduzione extracontabile: Quadro EC obbligatorio
Con l'ordinanza n. 25475/2024, la Corte di Cassazione ha stabilito che per la validità di una deduzione extracontabile relativa agli ammortamenti, la compilazione del "Quadro EC" nella dichiarazione dei redditi è un requisito sostanziale e non un mero adempimento formale. La sua omissione preclude il diritto alla deduzione, anche se il disallineamento fiscale è corretto e risulta da altri quadri della dichiarazione. La Corte ha cassato la sentenza di merito che aveva qualificato l'omissione come un semplice errore formale.
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Deduzione extracontabile: obbligatorio il Quadro EC
Una società si è vista negare una cospicua deduzione extracontabile per ammortamenti perché non aveva compilato lo specifico Quadro EC nella dichiarazione dei redditi, pur avendo presentato un altro modello di riconciliazione. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 25473/2024, ha confermato la posizione dell'Agenzia delle Entrate, stabilendo che la compilazione del Quadro EC è un requisito sostanziale e non una mera formalità. La sua omissione preclude inderogabilmente il diritto alla deduzione.
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Deducibilità ammortamenti: il Quadro EC è obbligatorio
Una società si è vista negare la deducibilità di ammortamenti extracontabili perché non aveva compilato lo specifico Quadro EC nella dichiarazione dei redditi, pur avendo indicato i dati in un altro quadro (RV). La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 25471/2024, ha stabilito che la compilazione del Quadro EC è un requisito sostanziale e non un mero errore formale. Di conseguenza, l'omissione preclude irrimediabilmente il diritto alla deduzione, confermando la pretesa dell'Agenzia delle Entrate.
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Reverse charge e frodi: Cassazione nega la detrazione
Un imprenditore nel settore dei metalli si è visto negare la detrazione IVA su fatture emesse da una società "cartiera". Nonostante la corretta applicazione del meccanismo del reverse charge, la Corte di Cassazione ha confermato la decisione dell'Agenzia delle Entrate. La Corte ha stabilito che la consapevolezza della frode da parte dell'acquirente, provata tramite indizi, annulla il diritto alla detrazione. La sola correttezza formale della registrazione contabile non è sufficiente a dimostrare la buona fede in uno schema di frode con reverse charge.
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Riscossione frazionata e pendenza di giudizio
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 25469/2024, si è pronunciata sul tema della riscossione frazionata dei tributi. Il caso riguarda un'associazione Onlus che, dopo la cancellazione dal registro e i conseguenti avvisi di accertamento, otteneva la reintegrazione con effetto retroattivo. La Corte ha stabilito che la riscossione provvisoria diventa illegittima se la sentenza di primo grado, su cui si basa, viene riformata o se l'atto impositivo presupposto viene annullato, come nel caso di specie, dove la reintegrazione nel registro Onlus ha fatto venir meno il fondamento stesso della pretesa fiscale.
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Rinvio della causa: accordo tra le parti in Cassazione
Un professionista si oppone a un decreto ingiuntivo ottenuto da una società per servizi geotecnici. Dopo la condanna in appello, ricorre in Cassazione. Le parti, avendo raggiunto un accordo transattivo, chiedono e ottengono il rinvio della causa per finalizzare la conciliazione. La Cassazione accoglie l'istanza e rinvia la trattazione.
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Studi di settore: accertamento e definizione agevolata
Un professionista ha ricevuto un avviso di accertamento fiscale per Irpef, Irap e Iva basato sugli studi di settore, che evidenziavano un reddito dichiarato inferiore alle medie statistiche. La Commissione Tributaria Regionale ha confermato la validità dell'accertamento. Tuttavia, giunto in Cassazione, il professionista ha richiesto l'estinzione del giudizio per aver aderito a una definizione agevolata. La Corte ha sospeso la decisione, emettendo un'ordinanza interlocutoria per consentire all'Agenzia delle Entrate di verificare la regolarità della procedura di sanatoria.
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Agevolazioni fiscali ASD: quando sono a rischio?
Un'associazione sportiva dilettantistica si è vista negare le agevolazioni fiscali ASD in quanto, nonostante il rispetto dei requisiti formali, svolgeva di fatto un'attività puramente commerciale assimilabile a un centro benessere di alto livello. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando che la sostanza dell'attività prevale sulla forma e che l'onere di provare la natura non commerciale spetta all'associazione stessa.
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Occupazione sine titulo: risarcimento del danno agrario
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta il tema del risarcimento del danno per l'occupazione sine titulo di fondi agricoli. Il caso riguarda una controversia tra due sorelle. La Corte chiarisce i criteri per la quantificazione del danno, affermando che non si tratta di un danno automatico ma di un lucro cessante da provare. Viene inoltre stabilito che il proprietario ha diritto al risarcimento per la perdita di contributi europei (AGEA) anche se l'occupante non li ha percepiti. Infine, si ribadisce l'obbligo del giudice di pronunciarsi sull'eccezione di compensazione sollevata da una delle parti.
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Mutuo ipotecario revocato: quando è fittizio
La Corte di Cassazione ha confermato la revoca di un mutuo ipotecario concesso a una società poi fallita. I giudici hanno stabilito che l'operazione non costituiva un nuovo finanziamento, ma un artificio per garantire un debito preesistente non assistito da garanzie reali. Questa manovra, finalizzata a trasformare un credito chirografario in privilegiato, è stata ritenuta lesiva del principio della par condicio creditorum. Di conseguenza, la garanzia è stata dichiarata inefficace nei confronti del fallimento e il credito è stato ammesso al passivo come chirografario.
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Responsabilità funzionario pubblico: quando paga di tasca sua
Un funzionario pubblico ha autorizzato un servizio professionale per un ente locale senza una formale delibera di spesa. La Corte di Cassazione ha confermato la sua responsabilità personale per il pagamento, ribadendo che il finanziamento generale di un progetto non sostituisce il necessario impegno contabile specifico. La decisione sottolinea la stringente responsabilità del funzionario pubblico in assenza delle corrette procedure amministrative.
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Credito d’imposta: quando la Cassazione lo nega
Una cooperativa sociale ha richiesto un credito d'imposta per incentivi all'occupazione, superando però la soglia 'de minimis'. L'Agenzia delle Entrate ha revocato l'eccedenza e una precedente sentenza della Cassazione ha confermato la non debenza del credito. In un successivo giudizio riguardante la riscossione, la cooperativa ha nuovamente fatto ricorso, contestando la motivazione della sentenza d'appello e la legittimità della procedura. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, affermando che il giudicato formatosi sulla non spettanza del credito d'imposta rende legittima la procedura di recupero e che non è possibile riaprire una questione già decisa in via definitiva.
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Litisconsorzio necessario eredi: no in riscossione
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 25451/2024, ha stabilito che non sussiste il litisconsorzio necessario tra gli eredi di un socio defunto quando l'atto impugnato è una cartella di pagamento. Trattandosi di un atto di riscossione e non di accertamento, si pone solo una questione di solidarietà passiva tra gli eredi, escludendo la necessità di integrare il contraddittorio. Il ricorso della contribuente è stato dichiarato inammissibile.
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Contratto per relationem: la modifica del normativo
Una Società di Servizi ottiene il pagamento da un Istituto Scolastico per servizi di pulizia. La Cassazione conferma la decisione, stabilendo che la modifica del contratto normativo, avvenuta tramite scambio di comunicazioni, si estende al contratto attuativo in virtù del meccanismo del contratto per relationem. L'Istituto aveva inoltre riconosciuto il debito.
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Giudicato esterno: come blocca l’Agenzia Entrate
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate contro una società di servizi portuali, applicando il principio del giudicato esterno. Una precedente sentenza definitiva aveva già stabilito che la società non era una 'società di comodo', rendendo tale fatto non più discutibile nel nuovo giudizio e annullando di fatto la pretesa fiscale basata su quella presunzione.
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Soccombenza sostanziale e spese legali: la Cassazione
In un caso di responsabilità medica, la Cassazione ha chiarito il principio di soccombenza sostanziale. Anche se l'importo del risarcimento viene ridotto in appello, la parte la cui responsabilità è confermata rimane la "sostanzialmente soccombente" e non può ottenere la condanna della controparte vittoriosa al pagamento delle spese legali del grado. La Corte ha accolto il ricorso del paziente, cassando la decisione d'appello che lo aveva erroneamente condannato a rifondere le spese legali all'azienda sanitaria, nonostante la conferma della colpa di quest'ultima.
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Prelazione ereditaria: prevale su quella agraria
Una coerede acquista la quota ereditaria della sorella, comprensiva di un vigneto. Un coltivatore confinante esercita il retratto agrario. La Cassazione, ribaltando la decisione d'appello, afferma che in caso di vendita di una quota ereditaria, la prelazione ereditaria ex art. 732 c.c. prevale sempre su quella agraria, impedendo al confinante l'esercizio del suo diritto.
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Perdita di chance: come provare il danno risarcibile?
Un dirigente pubblico ha citato in giudizio un'amministrazione regionale per non essere stato selezionato per incarichi dirigenziali, lamentando procedure illegittime. La Corte d'Appello aveva riconosciuto un risarcimento per la perdita di chance, calcolandolo sulla base di una probabilità di successo pari a quella degli altri candidati. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che il risarcimento per perdita di chance non è automatico. Il lavoratore deve dimostrare una 'elevata probabilità, prossima alla certezza' di ottenere il risultato sperato, non essendo sufficiente provare la mera illegittimità della procedura o una generica possibilità di successo.
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Cessione leasing e nullità: la Cassazione decide
La pretesa di un istituto di credito in un fallimento è stata respinta in primo grado, considerando nulla la cessione leasing a una società finanziariamente instabile. La Corte di Cassazione ha annullato questa decisione, stabilendo che la cessione di un contratto non equivale a un'abusiva concessione di credito, poiché non comporta l'erogazione di nuove finanze. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame, chiarendo i confini della nullità contrattuale in ambito bancario.
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