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Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Contratto per relationem: la modifica del normativo
Una Società di Servizi ottiene il pagamento da un Istituto Scolastico per servizi di pulizia. La Cassazione conferma la decisione, stabilendo che la modifica del contratto normativo, avvenuta tramite scambio di comunicazioni, si estende al contratto attuativo in virtù del meccanismo del contratto per relationem. L'Istituto aveva inoltre riconosciuto il debito.
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Giudicato esterno: come blocca l’Agenzia Entrate
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate contro una società di servizi portuali, applicando il principio del giudicato esterno. Una precedente sentenza definitiva aveva già stabilito che la società non era una 'società di comodo', rendendo tale fatto non più discutibile nel nuovo giudizio e annullando di fatto la pretesa fiscale basata su quella presunzione.
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Soccombenza sostanziale e spese legali: la Cassazione
In un caso di responsabilità medica, la Cassazione ha chiarito il principio di soccombenza sostanziale. Anche se l'importo del risarcimento viene ridotto in appello, la parte la cui responsabilità è confermata rimane la "sostanzialmente soccombente" e non può ottenere la condanna della controparte vittoriosa al pagamento delle spese legali del grado. La Corte ha accolto il ricorso del paziente, cassando la decisione d'appello che lo aveva erroneamente condannato a rifondere le spese legali all'azienda sanitaria, nonostante la conferma della colpa di quest'ultima.
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Prelazione ereditaria: prevale su quella agraria
Una coerede acquista la quota ereditaria della sorella, comprensiva di un vigneto. Un coltivatore confinante esercita il retratto agrario. La Cassazione, ribaltando la decisione d'appello, afferma che in caso di vendita di una quota ereditaria, la prelazione ereditaria ex art. 732 c.c. prevale sempre su quella agraria, impedendo al confinante l'esercizio del suo diritto.
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Perdita di chance: come provare il danno risarcibile?
Un dirigente pubblico ha citato in giudizio un'amministrazione regionale per non essere stato selezionato per incarichi dirigenziali, lamentando procedure illegittime. La Corte d'Appello aveva riconosciuto un risarcimento per la perdita di chance, calcolandolo sulla base di una probabilità di successo pari a quella degli altri candidati. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che il risarcimento per perdita di chance non è automatico. Il lavoratore deve dimostrare una 'elevata probabilità, prossima alla certezza' di ottenere il risultato sperato, non essendo sufficiente provare la mera illegittimità della procedura o una generica possibilità di successo.
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Cessione leasing e nullità: la Cassazione decide
La pretesa di un istituto di credito in un fallimento è stata respinta in primo grado, considerando nulla la cessione leasing a una società finanziariamente instabile. La Corte di Cassazione ha annullato questa decisione, stabilendo che la cessione di un contratto non equivale a un'abusiva concessione di credito, poiché non comporta l'erogazione di nuove finanze. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame, chiarendo i confini della nullità contrattuale in ambito bancario.
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Documentazione tributaria: quando è inammissibile?
Una società impugnava avvisi di accertamento per operazioni inesistenti. Dopo la sconfitta nei primi due gradi di giudizio, ricorreva in Cassazione. La Corte ha rigettato il ricorso, confermando che la documentazione tributaria non esibita durante la verifica fiscale è inammissibile in giudizio, soprattutto a fronte di un comportamento ostativo del contribuente. Anche gli altri motivi, procedurali e di merito, sono stati respinti.
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Disavanzo da fusione: il giudicato esterno è vincolante
Una società cooperativa si è vista contestare la deducibilità dell'ammortamento di un disavanzo da fusione, in quanto la plusvalenza originaria non era stata tassata per un regime di favore. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell'Amministrazione Finanziaria, stabilendo che una precedente sentenza favorevole alla società, passata in giudicato, ha effetto vincolante anche per i periodi d'imposta successivi (giudicato esterno), chiudendo definitivamente la questione sulla legittimità della deduzione del disavanzo da fusione.
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Rinuncia al ricorso: conseguenze e inammissibilità
Un caso riguardante una controversia agraria per l'occupazione di un immobile giunge in Cassazione. I ricorrenti, tuttavia, presentano una rinuncia al ricorso a seguito di un accordo transattivo. La Corte dichiara il ricorso inammissibile per sopravvenuto difetto di interesse, chiarendo che in questi casi non si applica la sanzione del doppio contributo unificato, prevista solo per l'inammissibilità originaria.
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Indennità esclusività medici: no all’aumento automatico
La Corte di Cassazione, riformando le sentenze di merito, ha stabilito che l'aumento dell'indennità esclusività medici e l'assegnazione di un incarico superiore non sono automatici dopo 5 anni di servizio. L'aumento rientra nel blocco stipendiale e l'incarico dipende da posti disponibili e risorse finanziarie, non costituendo un diritto soggettivo del dirigente medico.
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Omessa pronuncia: il curatore può eccepire la nullità
La Corte di Cassazione ha annullato un decreto del Tribunale che aveva ammesso al passivo fallimentare i crediti di due istituti bancari. La curatela aveva eccepito la nullità dei contratti di finanziamento, ma il Tribunale non si era pronunciato su questo punto, commettendo un vizio di omessa pronuncia. La Suprema Corte ha chiarito che il curatore ha piena legittimità a sollevare eccezioni di merito per paralizzare le pretese creditorie e ha rinviato la causa al Tribunale per un nuovo esame.
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Comunicazione data udienza: nullità per omesso avviso
Una società ha impugnato degli avvisi di accertamento fiscale. La Commissione Tributaria Regionale ha riformato la decisione di primo grado, ma senza aver inviato la comunicazione della data di udienza al difensore della società. La Corte di Cassazione ha dichiarato nulla la sentenza d'appello per violazione del diritto di difesa, poiché l'omessa comunicazione data udienza impedisce alla parte di partecipare al processo, e ha rinviato la causa per un nuovo giudizio.
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Litisconsorzio necessario e cartella: la Cassazione
La Corte di Cassazione ha stabilito che in caso di impugnazione di una cartella di pagamento, un atto puramente riscossivo, non sussiste un'ipotesi di litisconsorzio necessario tra gli eredi del socio defunto e la società. La questione si risolve sul piano della solidarietà passiva. L'ordinanza chiarisce la distinzione tra atti di accertamento e atti di riscossione ai fini della corretta costituzione del contraddittorio.
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Rinuncia al ricorso: estinzione del giudizio agrario
Un'ordinanza della Corte di Cassazione dichiara estinto un giudizio in materia agraria a seguito della rinuncia al ricorso da parte del ricorrente e dell'adesione della controparte. La controversia originale verteva su un contratto di affitto agrario e sulla tardività dell'appello, ma si è conclusa prima di una decisione nel merito grazie all'accordo tra le parti, evidenziando l'efficacia della rinuncia al ricorso come strumento di definizione del contenzioso.
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Indennità sostitutiva dirigente medico: solo dal CCNL
Un dirigente medico, in sostituzione di un primario per un periodo prolungato, ha richiesto il pagamento delle differenze retributive per mansioni superiori. La Corte di Cassazione, ribaltando la decisione d'appello, ha stabilito che al dirigente spetta unicamente l'indennità sostitutiva dirigente medico prevista dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), anche se l'incarico supera i 12 mesi. La Corte ha chiarito che tale sostituzione non si configura come svolgimento di mansioni superiori ai sensi dell'art. 2103 c.c., poiché avviene all'interno del ruolo unico della dirigenza sanitaria.
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Operazioni inesistenti: onere della prova per l’IVA
Una S.r.l. unipersonale ha impugnato un avviso di accertamento per operazioni inesistenti con una società 'cartiera'. La Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che l'Amministrazione Finanziaria può provare la consapevolezza della frode tramite presunzioni gravi, precise e concordanti. A quel punto, spetta al contribuente fornire la prova contraria della propria buona fede, cosa che in questo caso non è avvenuta. La Corte ha confermato la validità dell'accertamento a carico della società, mentre ha dichiarato estinto il giudizio per i soci a seguito di adesione a definizione agevolata.
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Rinuncia al ricorso: estinzione senza accettazione
Una società assicurativa propone ricorso in Cassazione. La controparte resiste con controricorso e ricorso incidentale condizionato. Successivamente, la ricorrente principale effettua una rinuncia al ricorso. La Suprema Corte dichiara estinto il giudizio, applicando le nuove norme procedurali che rendono la rinuncia efficace con il solo deposito dell'atto, senza necessità di accettazione, assorbendo di conseguenza il ricorso incidentale. Le spese vengono compensate.
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Intermediazione illecita: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di merito che aveva escluso un'ipotesi di intermediazione illecita di manodopera. L'Agenzia delle Entrate aveva contestato a una società la deduzione di costi e la detrazione IVA relative a un contratto di subappalto, ritenendolo una fornitura illecita di personale. La Suprema Corte ha accolto il ricorso, affermando che i giudici di merito avevano errato nel non considerare il quadro indiziario nel suo complesso, che includeva elementi come la remunerazione basata sulle ore lavorate e l'assenza di potere direttivo da parte del finto appaltatore. Il caso è stato rinviato per una nuova valutazione.
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Rinuncia al ricorso: estinzione e spese legali
In una controversia su buoni postali, i ricorrenti hanno presentato una rinuncia al ricorso in Cassazione a seguito di una nuova sentenza di riferimento ('leading case'). La Corte ha dichiarato il giudizio estinto e ha compensato integralmente le spese legali, motivando che l'orientamento giurisprudenziale decisivo si era consolidato solo dopo la proposizione del ricorso stesso.
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Definizione agevolata: stop al processo tributario
Una associazione sportiva, dopo aver impugnato un avviso di accertamento fiscale fino alla Corte di Cassazione, ha aderito a una definizione agevolata, saldando il proprio debito. Di conseguenza, la Suprema Corte ha dichiarato l'estinzione del giudizio per cessazione della materia del contendere, poiché la lite non aveva più ragione di esistere.
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