La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 35488/2024, ha rigettato il ricorso di un imputato che chiedeva il riconoscimento del reato continuato tra due condanne per spaccio di stupefacenti. La Corte ha ribadito che la mera ripetizione di illeciti, anche se simili e ravvicinati nel tempo, non basta a configurare l'istituto. È necessaria la prova di un'unica programmazione iniziale, assente nel caso di specie, dove i fatti apparivano piuttosto come espressione di uno stile di vita dedito al crimine, caratterizzati da diversità di luoghi, contesti e modalità operative.
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