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Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Documentazione extracontabile: Cassazione e valore probatorio
Una recente ordinanza della Cassazione ha stabilito che la documentazione extracontabile, come appunti e schede clienti, rinvenuta presso uno studio professionale, costituisce un valido elemento di prova presuntiva per l'accertamento di maggiori redditi. Se tale documentazione contiene annotazioni come 'no fattura', assume una valenza indiziaria pregnante di una 'contabilità in nero'. La Corte ha chiarito che, in questi casi, l'onere di fornire la prova contraria ricade sul contribuente. La sentenza di merito, che aveva svalutato tali prove, è stata cassata con rinvio.
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Prescrizione credito: quando inizia a decorrere?
Una recente ordinanza della Cassazione affronta il tema della prescrizione credito in un contratto di mutuo. In caso di mancato pagamento delle rate, la Corte ha stabilito che il termine di prescrizione per l'intero debito non decorre automaticamente dalla data dell'inadempimento, ma dal momento in cui il creditore manifesta formalmente la volontà di avvalersi della clausola di decadenza dal beneficio del termine, ad esempio notificando un atto di precetto. Fino a quel momento, il diritto di esigere l'intera somma non è sorto.
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Distanze legali: la demolizione è inevitabile
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 24719/2024, ha ribadito un principio fondamentale in materia di distanze legali tra costruzioni. In caso di violazione, il proprietario danneggiato ha diritto alla demolizione dell'opera illegittima (riduzione in pristino) e non può essere costretto ad accettare un semplice risarcimento del danno. La Corte ha chiarito che il rimedio della demolizione non può essere escluso per 'eccessiva onerosità', poiché la tutela del diritto di proprietà in questo ambito è assoluta. La sentenza è scaturita da una controversia tra proprietari di fondi confinanti, in cui uno aveva edificato un manufatto senza rispettare le distanze previste dalla legge e dai regolamenti comunali.
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Buoni fruttiferi postali: la Cassazione decide
La Cassazione ha stabilito che per i buoni fruttiferi postali della serie Q/P, in caso di tabella incompleta, i tassi per l'ultimo decennio non sono quelli della vecchia serie P visibili sul titolo, ma quelli previsti dal decreto ministeriale. L'accordo si integra con la normativa di riferimento, escludendo un'interpretazione frammentaria del documento.
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Connessione tra cause: la Cassazione rinvia la decisione
Una società immobiliare ha presentato ricorso in Cassazione contro la decisione di un Tribunale che aveva parzialmente annullato, per conflitto di interessi, i crediti da essa vantati nei confronti di un'altra società dello stesso gruppo, posta in amministrazione straordinaria. Data la presenza di altri ricorsi analoghi tra diverse società del medesimo gruppo, la Corte di Cassazione ha emesso un'ordinanza interlocutoria. Invece di decidere nel merito, ha disposto il rinvio della causa per valutare l'opportunità di una trattazione congiunta di tutti i procedimenti, evidenziando la forte connessione tra cause.
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Danno da occupazione: come si calcola l’indennizzo?
Una società creditrice ha richiesto un risarcimento per il danno da occupazione illegittima di un immobile da parte di una società fallita, a seguito della cessazione di un contratto di affitto d'azienda. La società fallita sosteneva che il risarcimento dovesse basarsi sul canone pattuito. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso, confermando la decisione del tribunale che aveva liquidato il danno sulla base del più elevato valore locativo di mercato del bene, come stimato da un consulente tecnico, e non sul canone originario dell'affitto d'azienda.
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Mandato di arresto europeo e rifiuto di consegna
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un cittadino straniero contro la sua consegna alle autorità tedesche, richiesta tramite mandato di arresto europeo per reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La Corte ha stabilito che la commissione parziale del reato in Italia e la residenza nel Paese da meno di cinque anni non costituiscono motivi sufficienti per rifiutare la consegna, specialmente quando l'evento principale del reato si è verificato nello Stato richiedente e non vi sono procedimenti penali pendenti in Italia per gli stessi fatti.
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Competenza truffa postepay: decide il luogo del pagamento
La Corte di Cassazione ha risolto un conflitto di giurisdizione relativo a una competenza truffa postepay. Un tribunale aveva erroneamente declinato la propria competenza basandosi su una residenza sbagliata della vittima. La Suprema Corte ha riaffermato che il foro competente è quello del luogo in cui la vittima ha effettuato il pagamento sulla carta ricaricabile, poiché è in quel momento che il reato si consuma. Di conseguenza, ha dichiarato la competenza del Tribunale di Catania, nel cui circondario era avvenuta l'operazione di ricarica.
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Competenza Tribunale Sorveglianza: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione risolve un conflitto di competenza tra il Magistrato e il Tribunale di Sorveglianza. La Corte stabilisce che, in seguito a un reclamo contro una decisione del Magistrato, la competenza del Tribunale di Sorveglianza è quella di decidere nel merito la questione, in virtù dell'effetto devolutivo dell'impugnazione. Il Tribunale non può annullare la decisione e restituire gli atti al primo giudice, poiché ciò costituirebbe un'indebita regressione del procedimento.
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Espulsione sanzione alternativa: errore del giudice
La Cassazione ha respinto il ricorso di uno straniero che, dopo una espulsione sanzione alternativa, era rientrato in Italia dopo 5 anni basandosi su un'errata indicazione del giudice. La Corte ha stabilito che il divieto legale di rientro è sempre di 10 anni e l'errore materiale nel provvedimento non può modificare la legge, con la conseguenza che la pena originaria viene ripristinata.
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Confisca patente: quando è facoltativa e non dovuta
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 34762/2024, chiarisce la disciplina della confisca patente ottenuta tramite documenti falsi. Il caso riguarda un documento materialmente genuino, ma il cui rilascio è stato viziato da false attestazioni. La Corte stabilisce che in queste circostanze la confisca è facoltativa e non obbligatoria. Di conseguenza, il giudice dell'esecuzione non ha il potere di disporla, in quanto la sua competenza è limitata ai soli casi di confisca obbligatoria. Tuttavia, la Corte precisa che la patente non deve essere automaticamente restituita, spettando al giudice verificare la sussistenza di un diritto legittimo al possesso prima di procedere.
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Cumulo di pene: rito abbreviato e art. 78 c.p.
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un condannato che chiedeva di ricalcolare il suo cumulo di pene. La Corte ha stabilito che, in fase esecutiva, la riduzione della pena per il rito abbreviato deve essere applicata prima del criterio moderatore dell'art. 78 c.p., che fissa un tetto massimo alla pena detentiva. La sentenza chiarisce una distinzione fondamentale tra la fase di giudizio e quella di esecuzione, confermando la correttezza della pena precedentemente determinata.
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Notifica irreperibile: quando è valida all’estero?
La Corte di Cassazione ha stabilito che la notifica a un condannato dichiarato irreperibile in Italia è valida, anche se questi si trova all'estero. La sentenza chiarisce che l'obbligo di effettuare ricerche in altri Paesi sorge solo in presenza di elementi concreti, noti al momento delle indagini, che indichino la residenza estera della persona. La successiva localizzazione all'estero, tramite mandato di arresto europeo, non invalida la procedura di notifica irreperibile precedentemente eseguita.
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Infortunio sportivo: obblighi di informazione e polizza
Un calciatore subisce un infortunio sportivo e cita in giudizio società, lega e assicurazione. La Corte d'Appello rigetta l'appello, confermando la validità della polizza assicurativa e l'assenza di responsabilità della società sportiva, ritenendo sufficiente la pubblicazione online delle condizioni contrattuali.
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Custodia cautelare: quando è legittima? Cassazione
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un indagato contro un'ordinanza di custodia cautelare per detenzione e porto d'armi. La Corte ha stabilito che il termine di dieci giorni per la decisione del Tribunale del Riesame decorre dal deposito dell'ordinanza, non dalla notifica. Ha inoltre chiarito che l'omessa valutazione di elementi difensivi non decisivi non invalida la misura e che la valutazione del pericolo di recidiva può basarsi sulla personalità e sulle frequentazioni dell'indagato, giustificando la custodia cautelare in carcere.
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Confisca beni intestati a terzi: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 34758/2024, ha respinto il ricorso di tre soggetti, confermando la confisca di beni immobili a loro intestati. La Corte ha stabilito che la confisca beni intestati a terzi è legittima quando consegue a una sentenza di patteggiamento dell'autore del reato di intestazione fittizia, anche se il procedimento penale a carico degli intestatari si è concluso con la prescrizione. La decisione si fonda sul principio che la confisca è una misura patrimoniale legata al reato commesso dall'imputato principale e non una sanzione penale a carico degli intestatari, i quali non sono stati considerati terzi estranei al fatto.
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Ricorso straordinario errore di fatto: quando è inammissibile
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso straordinario per errore di fatto, presentato da un condannato che lamentava una svista materiale nell'ordinanza che gli aveva negato la restituzione nel termine per impugnare. La Corte ha ribadito che questo rimedio eccezionale serve a correggere errori di percezione (es. leggere una data per un'altra) e non può essere utilizzato per contestare la valutazione delle prove operata dal giudice. L'errore indicato dal ricorrente, relativo alla data di inizio della sua permanenza all'estero, è stato ritenuto irrilevante ai fini della decisione finale.
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Confisca facoltativa patente: illegittima in fase esecutiva
La Corte di Cassazione ha stabilito che la confisca di una patente di guida, materialmente autentica ma ottenuta presentando documenti falsi, rientra nella categoria della confisca facoltativa. Di conseguenza, tale misura non può essere disposta dal giudice in sede di esecuzione, ma solo dal giudice di cognizione con la sentenza di condanna. Il caso riguardava un cittadino il cui procedimento penale si era concluso per prescrizione, ma per il quale era stata comunque ordinata la confisca della patente. La Corte ha annullato l'ordinanza, specificando però che il giudice del rinvio dovrà valutare se il richiedente abbia un diritto legittimo alla restituzione del documento.
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Termini custodia cautelare: come si calcolano?
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato che chiedeva di anticipare la decorrenza dei termini di custodia cautelare. L'imputato sosteneva che un precedente periodo di detenzione, poi rivelatosi senza titolo, dovesse essere conteggiato. La Corte ha ribadito che il calcolo dei termini parte solo dall'esecuzione della specifica ordinanza cautelare, essendo un istituto autonomo e non sovrapponibile all'esecuzione di una pena definitiva.
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Estinzione pena: l’impugnazione corretta è l’opposizione
Un condannato ha presentato ricorso in Cassazione contro il rigetto della sua istanza di estinzione pena per prescrizione. La Corte Suprema ha dichiarato l'impugnazione proceduralmente errata. Invece di un ricorso diretto, la legge prevede un'opposizione davanti allo stesso giudice dell'esecuzione. Di conseguenza, la Corte ha riqualificato l'atto come opposizione e ha rinviato il caso al Tribunale di competenza, senza decidere nel merito della prescrizione.
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