La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro una condanna per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. La Corte ha ritenuto i motivi del ricorso aspecifici e ripetitivi, confermando la validità della motivazione della Corte d’Appello, che si basava su prove quali il quantitativo della sostanza, le modalità di confezionamento, il ritrovamento di un’agenda con nomi e cifre, l’uso di un’auto a noleggio per nascondere le dosi e un cellulare che riceveva continue chiamate e che l’imputato si rifiutava di sbloccare. Anche la richiesta di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto è stata respinta.
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