La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 5169/2025, si è pronunciata sul reato di emissione di fatture false, chiarendo i criteri per determinare la competenza territoriale. La Corte ha stabilito che, in caso di incertezza sul luogo di commissione del reato, si applicano i criteri sussidiari, come il luogo di accertamento. Inoltre, ha ribadito che la valutazione sul ‘periculum in mora’ per il sequestro preventivo è un accertamento di fatto non sindacabile in sede di legittimità, se non per vizi di motivazione radicali. Di conseguenza, ha rigettato i ricorsi degli indagati sulla competenza e dichiarato inammissibile quello del Pubblico Ministero.
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