LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Diritto all'interprete: quando è valido usarne uno?

Un cittadino ungherese ha impugnato la sua consegna all’Austria, sostenendo una violazione del suo diritto all’interprete poiché gli era stato fornito un traduttore di lingua francese anziché ungherese. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che è sufficiente un interprete di una lingua effettivamente compresa dall’interessato, non necessariamente la sua lingua madre. La decisione ha valorizzato il consenso informato alla consegna e la tardività della contestazione procedurale.

Continua »
Movimento terra: quando serve il permesso di costruire?

Una proprietaria terriera viene condannata per abuso edilizio a seguito di un ingente movimento terra su un fondo agricolo. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, confermando che un’opera di tale entità, finalizzata a livellare il terreno per renderlo più fruibile in relazione a preesistenti fabbricati, costituisce una trasformazione urbanistica permanente e necessita del permesso di costruire, non potendosi qualificare come semplice attività agricola.

Continua »
Trasporto illecito di rifiuti: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un soggetto condannato per il trasporto illecito di rifiuti, nello specifico 2.640 kg di rottami di rame. La sentenza conferma che anche un singolo episodio di trasporto senza le dovute autorizzazioni costituisce reato. La Corte ha chiarito che la dicitura ‘rottami di rame’ non è generica, che autorizzazioni scadute sono irrilevanti e che l’ingente quantitativo di materiale esclude la non punibilità per particolare tenuità del fatto.

Continua »
Ricorso per cassazione: conversione in opposizione

Una società proponeva ricorso per cassazione avverso un’ordinanza della Corte d’Appello che rigettava la richiesta di revoca della confisca di un immobile. La Corte di Cassazione ha dichiarato che il rimedio corretto non era il ricorso, ma l’opposizione davanti allo stesso giudice dell’esecuzione. Applicando il principio della conservazione degli atti giuridici, ha qualificato l’impugnazione come opposizione e ha disposto la trasmissione degli atti alla Corte d’Appello competente.

Continua »
Frazionamento abusivo: il no della Cassazione al condono

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi contro un’ordinanza che rigettava la revoca di un ordine di demolizione. Il caso riguarda un immobile abusivo, successivamente oggetto di un frazionamento abusivo in più unità immobiliari per ottenere sanatorie individuali. La Corte ha stabilito che tale pratica è un espediente illecito per aggirare i limiti volumetrici previsti dalla legge sul condono, confermando che l’immobile deve essere valutato nella sua interezza. Di conseguenza, le sanatorie sono state ritenute illegittime e l’ordine di demolizione è rimasto valido.

Continua »
Diritto alla prova: Cassazione annulla condanna

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna emessa dal Giudice di Pace per il reato di permanenza illegale sul territorio. La decisione è stata motivata dalla violazione del diritto alla prova, poiché il giudice di primo grado aveva rifiutato di sentire i testimoni e l’imputato, basando la sua decisione esclusivamente su documenti acquisiti senza il consenso della difesa. La Suprema Corte ha ribadito che tale modalità viola il principio del contraddittorio e ha rinviato il caso per un nuovo giudizio.

Continua »
Legittimo impedimento: annullata ordinanza senza difesa

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza del Tribunale di Messina che revocava la sospensione condizionale della pena. La decisione è fondata su un vizio procedurale: la mancata valutazione di un’istanza di rinvio per legittimo impedimento del difensore, depositata tempestivamente ma non inserita nel fascicolo per un disguido della cancelleria. Tale omissione ha comportato una nullità assoluta, violando il diritto di difesa dell’imputato.

Continua »
Odio etnico: quando il sermone diventa reato

La Corte di Cassazione conferma la condanna per odio etnico a un Imam che, durante i sermoni in carcere, incitava all’odio contro ‘ebrei’ e ‘cristiani’. La Corte ha stabilito che il contesto religioso non giustifica la propaganda di idee fondate sull’odio razziale o etnico, poiché ‘gli ebrei’ costituiscono un popolo e un’etnia, e non solo un gruppo religioso.

Continua »
Messa alla prova negata: la decisione della Cassazione

Un imprenditore, condannato per l’omesso versamento di oltre 3,5 milioni di euro di IVA in quattro anni, si è visto respingere la richiesta di messa alla prova. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione, dichiarando il ricorso inammissibile. La sentenza sottolinea che il giudice può negare il beneficio sulla base di una prognosi negativa circa la futura condotta dell’imputato. Tale prognosi era giustificata dalla gravità e persistenza del reato, dall’ingente somma evasa e dai precedenti penali del soggetto, a fronte di un’offerta di risarcimento del tutto irrisoria.

Continua »
Reato ostativo: annullata inammissibilità della misura

Un condannato per un reato ostativo si è visto negare la misura alternativa perché dichiarata inammissibile per mancata collaborazione. La Cassazione ha annullato la decisione, stabilendo che, poiché la sentenza di condanna riconosceva già una circostanza attenuante per la collaborazione prestata, la richiesta doveva essere valutata nel merito e non poteva essere respinta de plano.

Continua »
Confisca obbligatoria: annullata sentenza per omissione

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per reati tributari emessa dal Tribunale di Bergamo, poiché il giudice di primo grado aveva omesso di disporre la confisca obbligatoria del profitto del reato. Il ricorso del Procuratore Generale è stato accolto, riaffermando che la confisca, anche per equivalente, è una misura imperativa ai sensi dell’art. 12-bis del D.Lgs. 74/2000 e non una facoltà discrezionale del giudice. La causa è stata rinviata al Tribunale per un nuovo giudizio sul punto.

Continua »
Società cooperative fittizie: condanna per frode IVA

La Corte di Cassazione conferma la condanna di un imprenditore per aver utilizzato un complesso schema di società cooperative fittizie al fine di evadere l’IVA e i contributi. La sentenza chiarisce che tali cooperative, prive di autonomia e gestite di fatto dall’imputato, erano meri schermi per consentire alla società principale di operare a prezzi concorrenziali in danno dell’Erario. Rigettata anche l’eccezione procedurale sulla mancata partecipazione dell’imputato a un’udienza a seguito di un arresto.

Continua »
Imposta evasa: pagamenti rateali irrilevanti

Un imprenditore è stato condannato per omessa dichiarazione IVA e distruzione di documenti contabili. In Cassazione, ha sostenuto che un pagamento parziale effettuato dopo la scadenza del termine avrebbe dovuto ridurre l’imposta evasa al di sotto della soglia di punibilità. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, specificando che ai fini del calcolo dell’imposta evasa rilevano solo i versamenti effettuati prima della scadenza del termine di presentazione della dichiarazione.

Continua »
Emissione fatture false: come si decide la competenza

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 5169/2025, si è pronunciata sul reato di emissione di fatture false, chiarendo i criteri per determinare la competenza territoriale. La Corte ha stabilito che, in caso di incertezza sul luogo di commissione del reato, si applicano i criteri sussidiari, come il luogo di accertamento. Inoltre, ha ribadito che la valutazione sul ‘periculum in mora’ per il sequestro preventivo è un accertamento di fatto non sindacabile in sede di legittimità, se non per vizi di motivazione radicali. Di conseguenza, ha rigettato i ricorsi degli indagati sulla competenza e dichiarato inammissibile quello del Pubblico Ministero.

Continua »
Revisione processo penale: nuove prove scientifiche

Un uomo condannato per narcotraffico chiede la revisione della sentenza sulla base di presunte nuove prove: un innovativo metodo di trascrizione audio e una conversazione non valutata. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, confermando l’inammissibilità dell’istanza. Nella sua decisione, la Corte ha stabilito che per avviare una revisione processo penale, la nuova prova deve essere genuinamente innovativa e avere la capacità concreta di ribaltare la condanna, non rappresentando un semplice tentativo di rivalutare elementi già agli atti.

Continua »
Trattenimento corrispondenza: sicurezza vs difesa

Un detenuto in regime speciale si è visto negare la consegna di un DVD inviatogli dal difensore. La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità del provvedimento, dichiarando inammissibile il ricorso. Secondo i giudici, il trattenimento della corrispondenza era giustificato da un concreto pericolo per la sicurezza pubblica, poiché le immagini contenute nel supporto avrebbero potuto fornire al detenuto informazioni strategiche per attività criminali. La decisione sottolinea come la motivazione del trattenimento debba fondarsi su elementi specifici e non su mere congetture, bilanciando così il diritto di difesa con le esigenze di sicurezza.

Continua »
Custodia cautelare over 70: quando è legittima?

La Corte di Cassazione conferma la custodia cautelare per un soggetto over 70 accusato di duplice omicidio. Nonostante la regola generale vieti la detenzione in carcere per gli ultrasettantenni, la Corte ha ritenuto sussistenti le ‘esigenze cautelari di eccezionale rilevanza’ previste dalla legge. La decisione si fonda sull’elevatissimo pericolo di reiterazione del reato, desunto non solo dalla gravità del fatto, ma anche dal movente futile e dalla determinazione criminale dell’indagato, elementi considerati prevalenti rispetto alla sua incensuratezza e alla confessione resa.

Continua »
Ricorso inammissibile: limiti del giudizio di rinvio

Un professionista, accusato di bancarotta fraudolenta, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione contro l’ordinanza che gli applicava gli arresti domiciliari, emessa in sede di rinvio dal Tribunale del Riesame. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le doglianze sollevate erano generiche, fattuali e superavano i limiti del giudizio di rinvio, che era circoscritto alla sola scelta della misura cautelare e non alla rivalutazione delle esigenze cautelari, già accertate in via definitiva. La Corte ha quindi confermato la decisione impugnata.

Continua »
Collaborazione immigrazione clandestina: i limiti

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza che concedeva un’attenuante a un imputato condannato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La Corte ha stabilito che la cosiddetta ‘collaborazione’ dell’imputato, consistente in dichiarazioni generiche e non confermate su un presunto complice, non è sufficiente per giustificare la riduzione della pena prevista dalla legge. La decisione chiarisce che la collaborazione nell’immigrazione clandestina deve essere concreta, utile e verificabile per essere considerata valida ai fini dell’applicazione dell’attenuante speciale.

Continua »
Misura cautelare: quando il ricorso è inammissibile

Due fratelli ricorrono in Cassazione contro l’ordinanza che dispone la loro custodia in carcere per tentato omicidio. Sostengono la legittima difesa e l’inadeguatezza della misura cautelare. La Corte Suprema rigetta il ricorso, confermando la decisione del Tribunale del Riesame. Viene sottolineato che la gravità del fatto e la pericolosità dimostrata possono giustificare la massima misura cautelare anche per l’indagato incensurato, e che il giudizio di Cassazione non può rivalutare le prove, ma solo la logicità della motivazione del giudice di merito.

Continua »