Un soggetto ha richiesto che il suo periodo di sottoposizione all’obbligo di dimora, aggravato da un coprifuoco notturno e dall’obbligo di presentazione alla polizia, fosse equiparato agli arresti domiciliari. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che le due misure sono ontologicamente diverse. L’obbligo di dimora, anche con severe prescrizioni, non implica la privazione continua della libertà personale tipica degli arresti domiciliari, poiché la restrizione era limitata alle sole ore notturne.
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