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Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Omesso versamento: quando decorre la prescrizione?
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imprenditore condannato per l'omesso versamento dei contributi previdenziali. La sentenza chiarisce un punto fondamentale sul calcolo della prescrizione, stabilendo che il termine decorre non dall'ultima omissione, ma dalla scadenza per il versamento dell'ultima mensilità, fissata al 16 gennaio dell'anno successivo. Questo principio rende più certo il calcolo dei tempi per l'estinzione del reato.
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Concorso detenzione stupefacenti: la prova in casa
La Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un uomo condannato per concorso detenzione stupefacenti. La droga era nell'abitazione condivisa con un'altra persona. La Corte ha ritenuto provata la responsabilità sulla base del ritrovamento di droga e bilancini in aree comuni come la cucina e della presenza di un sistema di videosorveglianza.
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Lottizzazione abusiva: confisca anche con prescrizione
La Corte di Cassazione conferma la confisca di terreni e manufatti derivanti da una lottizzazione abusiva, nonostante la prescrizione del reato. La sentenza chiarisce la netta distinzione tra il grave reato di lottizzazione, che stravolge l'assetto urbanistico, e il semplice abuso edilizio. Vengono dichiarati inammissibili i ricorsi degli imputati, basati su una rivalutazione dei fatti, e quello dell'erede di un imputato deceduto, per difetto di legittimazione ad agire.
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Tasso soglia mora: come si calcola secondo la Corte
La Corte d'Appello chiarisce il metodo di calcolo del tasso soglia mora, escludendo la somma tra interessi corrispettivi e moratori. La sentenza analizza una causa di presunta usura bancaria, rigettando la domanda dei clienti e riformando parzialmente la decisione di primo grado. Viene stabilito che il tasso di mora del contratto era inferiore al tasso soglia, calcolato secondo la formula indicata dalla Cassazione (TEGM aumentato del 50% più uno spread del 2,1%), escludendo così la natura usuraria del finanziamento.
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Attendibilità dei testimoni: la prova in giudizio
Una donna ha citato in giudizio una società per ottenere il risarcimento dei danni a seguito di una caduta in una stazione della metropolitana. La sua richiesta è stata respinta sia in primo grado che in appello per mancanza di prove. I giudici hanno ritenuto le dichiarazioni dei testimoni presentati come contraddittorie e, di conseguenza, inattendibili. Questo caso evidenzia il ruolo decisivo dell'attendibilità dei testimoni nei procedimenti civili di risarcimento del danno.
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Bancarotta e misure interdittive: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha confermato una misura interdittiva a carico di un imprenditore accusato di bancarotta per distrazione e preferenziale. Nonostante l'esito favorevole di alcune cause civili, la Suprema Corte ha ritenuto sussistenti sia i gravi indizi di colpevolezza sia l'attuale pericolo di reiterazione del reato, legittimando il divieto temporaneo di esercitare l'attività d'impresa. Questa sentenza chiarisce l'autonomia della valutazione del giudice penale in tema di bancarotta e misure interdittive.
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Abbandono di rifiuti: reato anche in area privata
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imprenditore condannato per l'abbandono di rifiuti plastici nel proprio vivaio. La Corte ha stabilito che l'abbandono di rifiuti è reato anche in area privata e che la mera intenzione di riutilizzare il materiale non è sufficiente a escluderne la natura di rifiuto, se i fatti dimostrano un reale stato di degrado e abbandono.
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Bancarotta preferenziale: no all’appello cautelare
La Corte di Cassazione conferma una misura interdittiva per bancarotta preferenziale e per distrazione. Rigettato il ricorso di un imprenditore accusato di aver svuotato una società a favore di altre entità a lui riconducibili e di aver favorito un creditore a danno di altri, incluso il Fisco. Ritenuta l'attualità del pericolo di reiterazione del reato.
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Prescrizione reati tributari: quando il rinvio conta?
La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per frode fiscale (art. 2 D.Lgs. 74/2000) a causa dell'intervenuta prescrizione del reato. La Corte ha stabilito che i rinvii del processo d'appello, disposti per consentire la traduzione degli atti in una lingua nota all'imputata, non costituiscono una causa di sospensione del termine di prescrizione dei reati tributari, anche se richiesti dalla difesa. Il termine massimo di 10 anni è quindi decorso prima della sentenza di secondo grado.
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Recidiva: quando i precedenti penali contano davvero
La Corte di Cassazione chiarisce i criteri per la valutazione della recidiva. Un individuo, condannato per un reato di lieve entità in materia di stupefacenti, ha impugnato la sentenza contestando il riconoscimento della recidiva, basata su un precedente per furto. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, sottolineando che la recidiva non può fondarsi sul solo riscontro formale dei precedenti. È necessaria una valutazione sostanziale che consideri il rapporto tra i reati, l'arco temporale e altri elementi per accertare una reale e accentuata pericolosità sociale, come nel caso di specie, dove il breve lasso di tempo tra i fatti e le successive condanne confermavano una propensione a delinquere.
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Patrocinio in Cassazione: l’avvocato non può difendersi
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso presentato personalmente da un avvocato, parte offesa in un procedimento penale. La decisione si fonda sulla violazione dell'art. 613 c.p.p., che impone il patrocinio di un difensore iscritto all'albo speciale per tutti i ricorsi in Cassazione, senza eccezioni, anche per chi possiede la qualifica professionale. L'inosservanza di tale regola procedurale comporta la condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.
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Ricorso inammissibile: la Cassazione fa chiarezza
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da due imputati condannati per reati legati agli stupefacenti. I motivi di ricorso, che spaziavano dal diniego di attenuanti a presunti errori di calcolo della pena e a vizi di motivazione sull'interpretazione delle prove, sono stati tutti respinti. La Suprema Corte ha ribadito che il giudizio di legittimità non può trasformarsi in una nuova valutazione dei fatti e ha confermato la logicità e coerenza della sentenza impugnata, sancendo la definitività della condanna e l'inammissibilità del ricorso.
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Ricorso inammissibile: limiti del giudizio di Cassazione
Un imputato, condannato per combustione illecita di rifiuti, propone ricorso in Cassazione lamentando un'errata valutazione delle prove e la mancata concessione della sospensione condizionale della pena. La Suprema Corte dichiara il ricorso inammissibile, ribadendo che non può riesaminare il merito dei fatti e che una richiesta generica di 'benefici di legge' non obbliga il giudice a motivare il diniego.
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Rescissione del giudicato: quando è respinta?
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un imputato condannato in assenza che chiedeva la rescissione del giudicato. La Corte ha stabilito che la notifica per compiuta giacenza all'indirizzo dichiarato è valida e che la mancata conoscenza del processo è imputabile alla negligenza dell'imputato, che non ha comunicato la variazione di domicilio. Di conseguenza, non sussiste l'incolpevole impossibilità di conoscere il procedimento, presupposto necessario per accogliere l'istanza.
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Reformatio in pejus: quando la pena non viola il divieto
La Corte di Cassazione dichiara inammissibili i ricorsi di quattro individui condannati per traffico di droga. La decisione chiarisce l'applicazione del principio di reformatio in pejus, stabilendo che la violazione sussiste solo se l'impatto proporzionale delle attenuanti è meno favorevole nella nuova sentenza, non solo il valore numerico. La Corte ribadisce anche l'incompatibilità dell'attenuante per minima partecipazione con i reati associativi.
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Abbandono di rifiuti: auto usate sono rifiuti?
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per due soggetti per il reato di abbandono di rifiuti, chiarendo che i veicoli lasciati in stato di abbandono e non inseriti nel catalogo di vendita di un'attività commerciale costituiscono rifiuto, a prescindere dal loro potenziale valore economico. La sentenza ha inoltre affrontato il tema della detenzione di animali in condizioni incompatibili e ha precisato i limiti dell'obbligo del giudice di avvisare l'imputato sulla possibilità di pene sostitutive, legandolo a una prognosi favorevole basata anche sui precedenti penali.
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Rescissione giudicato: notifica nulla e diritto difesa
La Cassazione ha accolto un ricorso per rescissione del giudicato, stabilendo che la notifica della citazione a giudizio è nulla se effettuata al difensore d'ufficio invece che al domicilio eletto dall'imputato, anche se il difensore di fiducia è stato revocato. Tale nullità ha causato una mancata conoscenza incolpevole del processo, legittimando la revisione della sentenza definitiva.
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Competenza territoriale fallimento: la Cassazione decide
Una società, dichiarata fallita da un Tribunale, contesta la decisione sostenendo la sua incompetenza. La questione sulla competenza territoriale fallimento giunge in Cassazione, che, prima di decidere, ordina l'acquisizione di tutti i documenti dei gradi precedenti per verificare dove fosse il centro effettivo degli interessi dell'impresa.
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Impugnazione incidentale tardiva: quando è lecita?
Una società azionista otteneva in sede arbitrale la condanna in solido di amministratori e sindaci di una partecipata al risarcimento dei danni. Alcuni dei condannati impugnavano il lodo. La società creditrice proponeva un'impugnazione incidentale tardiva, dichiarata inammissibile dalla Corte d'Appello. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, affermando che l'impugnazione incidentale tardiva è sempre ammissibile quando l'appello principale, proposto anche da uno solo dei condebitori solidali, rischia di alterare l'assetto degli interessi del creditore, riducendo la platea dei soggetti obbligati.
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Competenza territoriale fallimento: la Cassazione ordina
Una società dichiarata fallita contesta la decisione, sostenendo la mancanza di competenza territoriale del tribunale. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, sospende il giudizio e ordina l'acquisizione di tutti i documenti dai gradi di merito. Questa mossa è necessaria affinché la Corte, agendo come giudice del fatto sulla questione della competenza, possa valutare appieno le prove prima di emettere una decisione definitiva sulla corretta giurisdizione per il fallimento.
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