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Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Impugnazione dell'estratto di ruolo

La sentenza affronta la questione dell’impugnazione dell’estratto di ruolo esattoriale e la compensazione delle spese legali in presenza di orientamenti giurisprudenziali contrastanti. Il giudice ha ritenuto legittima la compensazione delle spese legali, poiché l’esistenza di un’incertezza giurisprudenziale, successivamente risolta dal legislatore, ha costituito una valida ragione per giustificare la resistenza in giudizio delle parti soccombenti.

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Risoluzione contratto di appalto, grave inadempimento appaltatore

In caso di grave inadempimento da parte dell’appaltatore, il committente ha diritto di chiedere la risoluzione del contratto e il risarcimento del danno. L’abbandono del cantiere e la mancata esecuzione di una parte significativa dei lavori, nonostante le sollecitazioni, configurano un grave inadempimento. Il committente ha diritto alla restituzione delle somme già versate, nonché al risarcimento del maggior costo sostenuto per il completamento dell’opera.

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Compenso per attività di progettazione e direzione lavori

La sentenza affronta il tema della prescrizione presuntiva in caso di mancato pagamento di un compenso professionale. Il giudice, pur riconoscendo la debenza del compenso, riduce l’importo richiesto in proporzione all’attività effettivamente svolta, come accertato dal CTU. Viene inoltre rigettata la domanda riconvenzionale per mancanza di prova. Infine, le spese di lite seguono la soccombenza.

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Prescrizione del credito relativo a interessi moratori

La sentenza ribadisce l’applicabilità della prescrizione quinquennale ai crediti per interessi moratori, in base all’art. 2948, n. 4, c.c., indipendentemente dalla natura dell’obbligazione principale. Il Tribunale ha inoltre stabilito che il mero invio di una fattura non costituisce un atto interruttivo della prescrizione, in assenza di un’espressa richiesta di pagamento.

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Infruttuosità di una procedura esecutiva immobiliare

Il giudice dell’esecuzione può disporre l’estinzione anticipata della procedura esecutiva per infruttuosità, ma solo quando dalla vendita non possa trarsi una somma utile a soddisfare, almeno in parte, le ragioni dei creditori. Nel caso di specie, il Tribunale ha ritenuto fondata l’opposizione in quanto sussistevano ancora ragionevoli possibilità di soddisfacimento dei creditori.

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Diritto alla provvigione al mediatore immobiliare

Il diritto del mediatore alla provvigione sussiste qualora l’attività di mediazione, pur non essendo l’unica causa della conclusione dell’affare, abbia messo in contatto le parti, consentendo loro di addivenire alla stipula del contratto. Le dichiarazioni rese dalle parti in sede di rogito in merito all’attività del mediatore non sono opponibili al mediatore stesso, che non è parte del contratto di compravendita.

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Responsabilità professionale dell'avvocato per errata vocatio in ius

La sentenza affronta il tema della responsabilità professionale dell’avvocato, in particolare in relazione al dovere di diligenza qualificata e all’obbligo di agire nell’interesse del cliente. Il Tribunale ha precisato che l’avvocato, pur dovendo seguire le indicazioni del cliente, ha il dovere di valutare autonomamente la proficua esperibilità di uno strumento processuale e di sconsigliare il cliente dall’intraprendere azioni dall’esito probabilmente sfavorevole. Inoltre, il giudice ha ribadito che la responsabilità del professionista non deriva automaticamente dalla perdita della causa, ma è necessario dimostrare il nesso di causalità tra la condotta negligente e il pregiudizio subito dal cliente.

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Responsabilità per abuso edilizio e risarcimento danni

Il Tribunale ha condannato i proprietari di due appartamenti al risarcimento dei danni subiti dal condominio a causa di un abuso edilizio da loro commesso su una scala condominiale. La sentenza affronta i temi della quantificazione del danno, delle spese di ripristino e del rimborso delle spese legali sostenute dal condominio, anche in relazione a un precedente Accertamento Tecnico Preventivo (ATP).

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Validità del mutuo solutorio e decadenza dalla fideiussione

Il Tribunale ha affermato che il mutuo solutorio, stipulato per ripianare un precedente debito, è valido e non costituisce una mera dilazione di pagamento. L’accredito in conto corrente delle somme erogate è sufficiente per integrare la datio rei giuridica del contratto di mutuo. Tuttavia, il Tribunale ha dichiarato la nullità parziale della fideiussione omnibus per la presenza di clausole vessatorie. Inoltre, ha dichiarato la decadenza del creditore dalla garanzia fideiussoria per decorrenza del termine semestrale di cui all’art. 1957 c.c., non essendo stata intrapresa un’azione giudiziale nei confronti del debitore principale entro il termine previsto.

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Recesso dalle trattative per cessione di quote societarie

Il Tribunale ha rilevato come, nella fase delle trattative precontrattuali, la parte che agisce ex art. 1337 c.c. ha l’onere di dimostrare di aver maturato un affidamento ragionevole nella conclusione del contratto. Nel caso di specie, l’attore non ha fornito la prova di elementi oggettivi idonei a far ritenere serie e concludenti le trattative, in quanto svoltesi in un arco temporale ristretto, con contenuti incerti e con la mancata partecipazione di alcune delle parti necessarie alla stipula del contratto finale.

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Conflitto pratico di giudicati e nullità del pignoramento

In caso di conflitto tra giudicati prevale quello cronologicamente successivo. Nel caso di specie, il decreto ingiuntivo azionato in via esecutiva è stato travolto da una successiva sentenza che ha definito il rapporto sostanziale tra le parti. Di conseguenza, il pignoramento è stato dichiarato nullo.

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Inefficacia dell'atto di donazione per frode ai creditori

Il tribunale ha accolto la domanda di un creditore volta a far dichiarare l’inefficacia di un atto di donazione di un immobile. Il giudice ha ritenuto che l’atto fosse stato posto in essere al fine di sottrarre il bene all’aggressione del creditore, in quanto intervenuto successivamente alla condanna del disponente al risarcimento del danno e determinando la totale spoliazione del suo patrimonio. La difesa del convenuto, basata sull’asserita natura onerosa dell’atto, è stata rigettata per mancanza di prova. La sentenza conferma l’orientamento giurisprudenziale in tema di azione revocatoria.

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Mancato risarcimento danni per infortunio in albergo

In tema di responsabilità civile per danni da cose in custodia, la condotta del danneggiato assume rilevanza ai fini dell’accertamento della responsabilità. Nel caso specifico, il Tribunale ha ritenuto che l’evento dannoso fosse da addebitare al comportamento imprudente del danneggiato, il quale ha tentato di scavalcare un muretto visibile invece di aggirarlo. Tale condotta ha interrotto il nesso causale tra la cosa in custodia e il danno, escludendo la responsabilità del custode.

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Inammissibilità dell'opposizione agli atti esecutivi per tardività

Il giudice ha rigettato l’opposizione agli atti esecutivi dichiarandola inammissibile per tardività. La decisione si basa sul principio di diritto secondo cui il termine per proporre opposizione decorre dalla conoscenza effettiva dell’atto viziato. Nel caso specifico, la parte opponente era a conoscenza dell’atto di pignoramento già da una data precedente rispetto a quella di proposizione dell’opposizione, rendendola quindi tardiva.

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Risoluzione del contratto di fornitura e contratto di leasing

La sentenza chiarisce la distinzione tra contratto di fornitura e contratto di leasing, sottolineando come la risoluzione del primo non determini automaticamente la nullità del secondo. Nonostante un collegamento economico tra i due negozi, la loro struttura trilaterale e la mancanza di un intento comune tra le parti escludono un collegamento tecnico-giuridico. La risoluzione del contratto di fornitura non può quindi invalidare il contratto di leasing, che conserva la sua autonomia.

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Accertamento rapporto di lavoro subordinato, appalto illecito

Il Tribunale, alla luce delle prove testimoniali e documentali, ha accertato che l’appalto di servizi di trasporto stipulato dalla società committente non fosse genuino. La società committente, infatti, aveva un potere di direzione e controllo pervasivo sull’attività lavorativa del ricorrente, stabilendo nei minimi dettagli le modalità di esecuzione della prestazione. Tale ingerenza esorbitava i limiti del mero coordinamento e controllo del risultato propri del contratto di appalto. Pertanto, il Giudice ha dichiarato la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato tra il ricorrente e la società committente, condannando quest’ultima al pagamento delle relative differenze retributive.

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Querela di falso, sottoscrizione avvisi di ricevimento raccomandate

La sentenza conferma l’orientamento giurisprudenziale secondo cui la querela di falso è inammissibile per contestare la sottoscrizione su un avviso di ricevimento di una raccomandata, se non vi è attestazione da parte dell’agente postale sull’identità del firmatario. La fede pubblica riguarda solo le attività dell’ufficiale giudiziario, non le informazioni ottenute da terzi. La querela di falso sarebbe ammissibile solo se la notifica fosse avvenuta tramite ufficiale giudiziario, come previsto dalla legge n. 890 del 1982.

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Decreto ingiuntivo per compensi professionali stragiudiziali

In caso di opposizione a decreto ingiuntivo per il pagamento di compensi professionali relativi ad attività stragiudiziale, la competenza territoriale va radicata in capo al giudice del luogo in cui il debitore ha il proprio domicilio al tempo della scadenza dell’obbligazione.

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Appalto di servizi e responsabilità solidale del committente

Il committente può sospendere il pagamento del prezzo nell’appalto di servizi se l’appaltatore non ha adempiuto agli obblighi previdenziali e contributivi dei propri dipendenti, essendo il committente responsabile in solido. Tale sospensione è legittima anche se l’accertamento degli organi competenti non è ancora definitivo.

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Mancata sottoscrizione delle clausole compromissorie

Il Tribunale ha stabilito che la clausola compromissoria contenuta in condizioni generali di contratto predisposte unilateralmente non è valida se non sottoscritta o specificamente approvata. Inoltre, ha ribadito che l’appaltatore decade dall’azione di regresso se non denuncia tempestivamente i vizi all’subappaltatore.

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