La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 33971/2024, ha stabilito un principio cruciale per le pene sostitutive reato continuato. Ha chiarito che, ai fini dell'applicazione delle sanzioni alternative al carcere previste dalla Riforma Cartabia, si deve considerare la pena complessiva finale, risultante dall'aumento per la continuazione, e non la singola frazione di pena aggiunta. Nel caso specifico, due ricorrenti si sono visti negare la sostituzione della pena perché la loro condanna totale superava i limiti di legge, nonostante l'ultimo aumento, preso singolarmente, fosse di soli quattro mesi.
Continua »