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Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Legittimazione ad agire: ex amministratore non può agire
Un ex amministratore impugna un avviso di accertamento fiscale notificato alla società. La Cassazione chiarisce la sua mancanza di legittimazione ad agire, cassando la sentenza d'appello. Il diritto di impugnazione spetta solo all'attuale rappresentante legale della società, non a chi ha cessato la carica.
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Verità putativa: dovere di verifica del giornalista
Un'emittente televisiva e il suo direttore vengono citati per diffamazione da un uomo politico a causa di un servizio che riportava l'acquisto di un immobile a condizioni di favore da un ente pubblico. La notizia si basava su una visura catastale non aggiornata. La Corte di Cassazione interviene sul concetto di verità putativa, rigettando la tesi che la sola consultazione dei dati catastali soddisfi il dovere di verifica del giornalista. La Corte sottolinea la necessità di un controllo più approfondito, come l'esame dei registri immobiliari. La sentenza viene cassata con rinvio per un motivo diverso: l'omesso esame di un documento che potrebbe escludere la responsabilità del direttore del canale.
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Indennizzo durata irragionevole: il diritto dell’erede
La Corte di Cassazione stabilisce che l'erede che subentra in un processo già eccedente la ragionevole durata ha diritto all'indennizzo. Il calcolo non riparte da zero, poiché l'irragionevolezza della durata è una qualità oggettiva del processo che non si azzera con la successione. L'erede matura un diritto 'iure proprio' per l'ulteriore ritardo dalla sua costituzione in giudizio. La Corte ha quindi cassato la decisione contraria della Corte d'Appello, liquidando direttamente l'indennizzo durata irragionevole a favore del ricorrente.
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Onere della prova accertamento bancario: il Fisco vince
La Corte di Cassazione conferma che, in caso di accertamento bancario e omessa dichiarazione dei redditi, l'onere della prova si sposta sul contribuente. Quest'ultimo deve dimostrare analiticamente che i versamenti sul proprio conto non costituiscono reddito imponibile. La sentenza ribadisce che la presunzione legale a favore del Fisco è forte e non può essere superata da giustificazioni generiche.
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Prescrizione crediti erariali: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 23912/2024, ha stabilito principi fondamentali in materia di riscossione. È stato confermato che la prescrizione crediti erariali per imposte come IRES e IVA è decennale e non quinquennale, poiché non si tratta di prestazioni periodiche. Inoltre, la Corte ha chiarito le modalità di notifica delle cartelle di pagamento alle società, ritenendo valida la consegna presso la sede legale a persona incaricata, senza necessità di ulteriori adempimenti, e ammettendo come prova della notifica la raccomandata con avviso di ricevimento inviata direttamente dal concessionario.
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Recesso contratto a progetto per stop fondi: i limiti
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 23910/2024, si è pronunciata sulla legittimità del recesso da un contratto a progetto da parte di un'azienda pubblica a causa della revoca di finanziamenti regionali. La Corte ha stabilito che la sospensione del rapporto, avvenuta prima della delibera formale di revoca dei fondi, era illegittima e ha dato diritto al lavoratore a un risarcimento. Tuttavia, il successivo recesso contratto a progetto, comunicato dopo la formalizzazione della revoca, è stato ritenuto legittimo, poiché la causa risolutiva si era concretizzata.
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Agevolazioni fiscali finanziamenti: no al leasing
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 23909/2024, ha stabilito che la cessione di crediti 'pro solvendo' a garanzia di un contratto di leasing non rientra tra le operazioni che beneficiano delle agevolazioni fiscali sui finanziamenti (imposta sostitutiva). La Suprema Corte ha chiarito che il beneficio è riservato solo alle operazioni che forniscono nuova liquidità per investimenti produttivi, escludendo quindi gli atti con mera funzione di garanzia. Di conseguenza, tale cessione sconta l'imposta di registro proporzionale.
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Durata irragionevole procedura: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha stabilito che la 'straordinaria complessità' di una procedura fallimentare non può giustificare una durata irragionevole di oltre 17 anni eccedente il limite di legge. Accogliendo il ricorso di alcuni creditori, la Corte ha chiarito che il termine di sei anni per le procedure concorsuali è una soglia da rispettare, ammettendo solo un temperamento limitato. La Cassazione ha annullato la decisione della Corte d'Appello che aveva negato l'indennizzo, riaffermando il principio che la durata irragionevole procedura causa un danno presunto a favore del creditore.
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Compensazione spese legali: vittoria piena anche con meno
Un cittadino ha citato in giudizio lo Stato per l'eccessiva durata di un procedimento fallimentare, ottenendo un indennizzo inferiore a quello richiesto. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 23906/2024, ha stabilito che l'accoglimento della domanda, anche per un importo minore, costituisce una vittoria totale. Di conseguenza, la compensazione spese legali deve essere posta interamente a carico della parte soccombente, senza poter invocare la soccombenza reciproca.
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Prescrizione contributi INPS: la Cassazione decide
Una professionista ha contestato una richiesta di pagamento per contributi, sostenendo l'avvenuta prescrizione. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che per la prescrizione contributi INPS, la semplice omissione della compilazione del quadro RR nella dichiarazione dei redditi non costituisce automaticamente un occultamento doloso del debito e, di conseguenza, non sospende il termine di prescrizione. La decisione precedente è stata annullata.
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Dichiarazione integrativa tardiva e credito IVA
La Corte di Cassazione si è pronunciata sul caso di una società che si è vista negare un credito IVA perché omesso nella dichiarazione originale. Nonostante la possibilità di presentare una dichiarazione integrativa tardiva e di contestare la pretesa del Fisco in giudizio, la Corte ha sottolineato che il contribuente deve sempre fornire la prova documentale dell'effettiva esistenza del credito. In assenza di tale prova, la richiesta dell'Agenzia delle Entrate è legittima. La sentenza chiarisce anche che, in caso di controlli automatizzati su dati certi, non è obbligatorio l'invio preventivo dell'avviso bonario.
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Cessione crediti garanzia leasing: no agevolazioni
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 23902/2024, ha stabilito che la cessione di crediti a garanzia del pagamento dei canoni di un contratto di leasing non beneficia delle agevolazioni fiscali previste per le operazioni di finanziamento. Tale operazione, non immettendo nuova liquidità nel sistema, non può usufruire dell'imposta sostitutiva ma deve essere assoggettata all'imposta di registro proporzionale. La decisione chiarisce l'ambito di applicazione della 'cessione crediti garanzia leasing' in materia tributaria.
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Lavoro a progetto: sospensione illegittima del contratto
La Corte di Cassazione ha analizzato un caso di lavoro a progetto con un ente pubblico, sospeso e poi risolto per la revoca di finanziamenti. La Corte ha confermato la decisione di merito, ritenendo illegittima la sospensione unilaterale perché non supportata da prove concrete al momento della sua attuazione, e ha quindi riconosciuto al lavoratore un risarcimento. La successiva risoluzione del contratto è stata invece considerata legittima, in quanto basata sull'effettiva delibera di revoca dei fondi.
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Responsabilità avvocato: onere della prova del cliente
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 23900/2024, ha chiarito un punto cruciale sulla responsabilità professionale avvocato. Alcuni clienti si erano opposti al pagamento della parcella del loro legale, sostenendo che la sua negligenza avesse causato la perdita di una causa civile. La Corte ha stabilito che non è sufficiente per il cliente lamentare un errore del difensore; spetta al cliente dimostrare in modo concreto che, senza quella negligenza, avrebbe avuto probabilità reali di vincere la causa. Poiché i clienti non hanno fornito tale prova, il loro ricorso è stato respinto, confermando che l'onere della prova del nesso causale tra errore e danno ricade interamente sull'assistito.
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Indennizzo durata processo: come si calcola il valore
La Corte di Cassazione ha chiarito un punto cruciale sul calcolo dell'indennizzo per l'irragionevole durata del processo (legge Pinto) in ambito fallimentare. Con l'ordinanza n. 23899/2024, ha stabilito che il valore di riferimento per determinare il tetto massimo dell'indennizzo non è la somma concretamente riscossa dal creditore, ma l'intero credito ammesso al passivo fallimentare. Questa decisione ribalta il precedente orientamento di una Corte d'Appello, che aveva limitato l'indennizzo sulla base dell'importo effettivamente pagato, notevolmente inferiore. La Suprema Corte ha accolto il ricorso dei creditori, affermando che il valore della causa deve essere parametrato al diritto accertato e non a variabili successive come la capienza dell'attivo fallimentare.
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Legittimazione difensore distrattario: la Cassazione
Un avvocato, in qualità di difensore distrattario, ha impugnato la liquidazione delle spese legali ritenendola inadeguata. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la legittimazione del difensore distrattario a impugnare sussiste solo se la richiesta di distrazione è stata negata, non se la contestazione riguarda l'ammontare delle spese. In tal caso, la legittimazione spetta solo alla parte assistita.
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Cessazione materia del contendere: il caso del notaio
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un Consiglio Notarile contro un notaio. Il procedimento disciplinare, avviato per l'apertura di una sede secondaria, è stato interrotto per cessazione materia del contendere, poiché il professionista è andato in pensione. La Corte ha stabilito che, venendo meno lo status di notaio, cessa anche l'interesse a proseguire l'azione disciplinare.
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Cessione credito garanzia leasing: no imposta sostitutiva
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 23896/2024, ha stabilito che la cessione di un credito a garanzia di un contratto di leasing non è un'operazione di finanziamento e quindi non può beneficiare del regime fiscale di favore dell'imposta sostitutiva. Tale operazione, avendo una mera funzione di garanzia e non apportando nuova liquidità all'impresa, deve essere assoggettata all'imposta di registro proporzionale. La decisione chiarisce che la `cessione credito garanzia leasing` è fiscalmente distinta dall'operazione di finanziamento principale.
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Indennità chilometrica: si applica il CCNL privato?
La Corte di Cassazione ha confermato il diritto all'indennità chilometrica per un operaio forestale di un'agenzia regionale, stabilendo che al rapporto di lavoro, pur essendo pubblico, si applica la contrattazione collettiva del settore privato. La Corte ha respinto il ricorso dell'ente, che contestava l'applicabilità del CCNL idraulico-forestale, ribadendo che specifiche leggi nazionali e regionali prevedono questa deroga per la categoria. La decisione si fonda sull'esigenza di tutelare il trattamento economico dei lavoratori, incluso il rimborso per gli spostamenti dal centro di raccolta più vicino alla residenza.
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Fondo cassa condominiale: quando è legittimo?
La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità della delibera assembleare che istituisce un fondo cassa condominiale utilizzando l'avanzo di gestione. Secondo la Corte, tale decisione rientra nel potere discrezionale dell'assemblea e non richiede l'inserimento di un punto specifico all'ordine del giorno, essendo sufficiente l'approvazione del rendiconto. Inoltre, il bilancio condominiale non necessita di formalismi societari, ma deve essere sufficientemente chiaro e intelligibile da permettere ai condomini di comprendere le voci di spesa e di entrata.
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