La sentenza definisce i presupposti dell’azione revocatoria ordinaria, evidenziando come l’eventus damni non richieda la totale compromissione del patrimonio del debitore, ma la sua riduzione o modifica tale da rendere incerto o difficoltoso il soddisfacimento del credito. Viene inoltre analizzato l’istituto della responsabilità aggravata ex art. 96 c.p.c., ribadendo che la sua applicazione presuppone la mala fede o la colpa grave della parte soccombente, ravvisabili nell’abuso dello strumento processuale.
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