Un cittadino rumeno, destinatario di un mandato di arresto europeo per riciclaggio, si opponeva alla consegna sostenendo il proprio radicamento in Italia. La Corte di Appello di Venezia accoglieva la richiesta di consegna. La Corte di Cassazione, investita del ricorso, lo ha dichiarato inammissibile. La Suprema Corte ha chiarito che, a seguito della riforma del 2021, la valutazione sul radicamento dell’interessato nel territorio nazionale è una questione di fatto, non sindacabile in sede di legittimità. Il ricorso avverso le decisioni in materia di mandato di arresto europeo è ora limitato ai soli vizi di violazione di legge, escludendo ogni riesame del merito.
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