Una persona, condannata due volte per ricettazione di gioielli, ha presentato ricorso in Cassazione invocando il principio del ‘ne bis in idem’, ovvero il divieto di essere processati due volte per lo stesso fatto. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, stabilendo che, essendo i gioielli oggetto delle due condanne diversi, non si trattava del medesimo fatto storico. Di conseguenza, il principio del ‘ne bis in idem’ non era applicabile.
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