La Corte di Cassazione ha stabilito che un tentativo di furto in farmacia, avvenuto di notte in un locale non accessibile al pubblico, integra il reato di tentato furto in privata dimora. La sentenza chiarisce che anche le aree di un esercizio commerciale, come un retrobottega o un magazzino, sono considerate privata dimora se in esse si svolgono attività private, anche di natura professionale, e l’accesso a terzi è precluso. Di conseguenza, il reato è più grave e procedibile d’ufficio, respingendo la tesi della difesa che mirava a derubricarlo a furto semplice per mancanza di querela.
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