La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un soggetto condannato per bancarotta fraudolenta, il quale contestava il diniego della pena sostitutiva del lavoro di pubblica utilità. La Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito, ritenendo che, data la gravità dei reati, le poche ore di lavoro settimanali previste dalla legge sarebbero state del tutto prive di efficacia rieducativa, rendendo la sanzione inadeguata.
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