La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per favoreggiamento occultamento prove a carico di una donna che, per aiutare il cognato, ha consegnato agli inquirenti un cellulare diverso da quello in uso al marito assassinato. Secondo la Corte, tale condotta è idonea a integrare il reato, in quanto finalizzata a sviare le indagini, a prescindere dal fatto che abbia effettivamente aiutato l’autore dell’omicidio. L’appello è stato dichiarato inammissibile perché mirava a una rivalutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità.
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