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Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Opposizione esecuzione agraria: competenza del giudice
Un conduttore agrario ha presentato opposizione all'esecuzione per il rilascio di alcuni terreni, contestando il titolo esecutivo e la legittimazione della società immobiliare procedente. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, chiarendo i limiti delle censure proponibili in sede di opposizione all'esecuzione agraria. In particolare, ha stabilito che le questioni che dovevano essere sollevate nel giudizio di merito non possono essere riproposte in fase esecutiva e ha confermato la competenza della Sezione Specializzata Agraria a decidere sulla controversia, respingendo le eccezioni procedurali del ricorrente come inammissibili o infondate.
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Rettifica catastale: rimborso ICI-IMU retroattivo
La Corte di Cassazione conferma il diritto al rimborso retroattivo dell'ICI-IMU in caso di rettifica catastale per un errore attribuito all'ufficio. Il caso riguardava un capannone tassato erroneamente, per il quale i proprietari avevano chiesto la restituzione delle somme versate. La Corte ha respinto il ricorso del Comune, chiarendo che non è possibile riesaminare i fatti in sede di legittimità e confermando che la correzione di un errore dell'amministrazione deve avere efficacia fin dall'origine, a differenza degli errori del contribuente.
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Rinuncia al ricorso: quando si estingue il giudizio
Un'associazione sportiva e un Comune, dopo una lunga controversia fiscale sulla TARI giunta in Cassazione, hanno raggiunto un accordo transattivo. A seguito di ciò, hanno presentato una nota congiunta di rinuncia al ricorso. La Corte di Cassazione, preso atto della volontà delle parti, ha dichiarato estinto il giudizio, compensando integralmente le spese di lite e chiarendo che in caso di rinuncia non è dovuto il raddoppio del contributo unificato.
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Ricorso inammissibile: chiarezza e specificità
La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una sentenza di rivendica immobiliare. La Corte ha stabilito che i motivi del ricorso erano confusi, non specifici e non centravano la 'ratio decidendi' della decisione d'appello, basata sulla tardività della costituzione in giudizio della parte soccombente.
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Decadenza Tarsu: i termini per l’accertamento comunale
Un contribuente impugna un avviso di accertamento Tarsu per l'anno 2012 notificato nel 2018. La Cassazione accoglie il ricorso, stabilendo la decadenza Tarsu del potere impositivo del Comune. Il termine quinquennale per la notifica era scaduto il 31 dicembre 2017, rendendo tardiva la notifica dell'ottobre 2018 e annullando la pretesa tributaria.
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Patto di retrovendita nel leasing: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha confermato la validità di un patto di retrovendita a carico del fornitore di un bene in leasing. In caso di inadempimento dell'utilizzatore, il fornitore era obbligato a riacquistare il bene dalla società di leasing. La Corte ha rigettato il ricorso del fornitore, stabilendo che tale accordo non costituisce una clausola vessatoria che necessita di specifica approvazione scritta e che la valutazione del giudice di merito sulla volontà contrattuale delle parti è insindacabile in sede di legittimità, se correttamente motivata.
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Estinzione del giudizio: accordo tra le parti ferma tutto
Una società di servizi aveva impugnato una decisione della Commissione Tributaria Regionale in materia di IMU. Durante il processo in Cassazione, le parti hanno raggiunto un accordo transattivo, rinunciando reciprocamente al giudizio. Di conseguenza, la Corte ha dichiarato l'estinzione del giudizio, specificando che in questi casi non si applica l'obbligo del pagamento del doppio del contributo unificato, dato che la norma ha carattere sanzionatorio e va interpretata restrittivamente.
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Rimborso delle spese: quando è negato al collaboratore
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un collaboratore che richiedeva a un'organizzazione sindacale il rimborso delle spese per trasferte, ricariche telefoniche e materiali. La decisione conferma che, senza una preventiva autorizzazione scritta per le spese fuori territorio e prove documentali adeguate (come scontrini fiscali dettagliati), il diritto al rimborso non sussiste. La Corte ha inoltre chiarito che i regolamenti interni dell'ente non costituiscono norme di diritto appellabili in Cassazione.
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Qualità di eredi: onere della prova in appello
La Corte di Cassazione conferma la decisione della Corte d'Appello, dichiarando inammissibile l'impugnazione presentata dai figli di una defunta parte processuale. La pronuncia ribadisce il principio secondo cui la qualità di eredi non è presunta ma deve essere formalmente provata da chi intende proseguire il giudizio. La tardiva produzione di documenti non è sufficiente a sanare il difetto di legittimazione attiva, che rappresenta un elemento costitutivo della domanda e non una mera formalità processuale.
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Atti interruttivi prescrizione: Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione ha annullato una decisione di merito che aveva dichiarato prescritto il diritto al risarcimento di un lavoratore. L'errore della Corte d'Appello è stato non considerare le plurime diffide inviate dal lavoratore, qualificabili come atti interruttivi della prescrizione. La Suprema Corte ha ribadito che l'omesso esame di un fatto così decisivo, ritualmente prodotto in giudizio, impone la cassazione della sentenza con rinvio per una nuova valutazione.
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Domande assorbite: l’onere di riproposizione in appello
Un contribuente perde in appello perché non ripropone le domande assorbite in primo grado. La Cassazione conferma che la mancata riproposizione equivale a rinuncia, rendendo inammissibili i motivi di merito sul valore dell'immobile.
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Contratti a termine marittimi: quando c’è abuso?
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 25856/2024, ha stabilito che la mera successione di contratti a termine marittimi non è sufficiente a dimostrare un intento fraudolento del datore di lavoro. Il caso riguardava due lavoratori che contestavano la legittimità di numerosi rinnovi contrattuali. La Corte ha chiarito che, per configurare un abuso sanzionabile come frode alla legge, i lavoratori devono fornire prove aggiuntive (un 'quid pluris') oltre al numero e alla frequenza dei contratti. La decisione della Corte d'Appello, che aveva respinto le domande dei lavoratori per insufficienza di prove, è stata quindi confermata, in quanto la sua motivazione non è stata ritenuta 'apparente' ma fondata su una valutazione concreta degli elementi a disposizione.
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Accertamento induttivo: mutuo > prezzo, cosa decide?
La Corte di Cassazione ha stabilito che la differenza tra il prezzo di vendita di un immobile e il maggior importo del mutuo concesso all'acquirente costituisce una presunzione grave, precisa e concordante per un accertamento induttivo da parte dell'Amministrazione Finanziaria. La Corte ha annullato la decisione di merito che aveva svalutato tale indizio, ritenendo erroneo l'uso del 'fatto notorio' secondo cui le perizie per i mutui sono spesso sovrastimate. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame.
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Rinuncia al ricorso: effetti della conciliazione
Una società cooperativa aveva impugnato in Cassazione una sentenza sfavorevole in materia di tassa sui rifiuti (Tarsu/Tia) applicata a specchi d'acqua portuali. Nelle more del giudizio, le parti hanno raggiunto un accordo transattivo, a seguito del quale la società ha presentato una rinuncia al ricorso. La Corte di Cassazione ha dichiarato l'estinzione del giudizio, chiarendo che la rinuncia è valida anche se firmata dal solo difensore, purché munito di procura speciale per transigere, e che in tal caso non si applica il raddoppio del contributo unificato.
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Retta RSA Alzheimer: quando non è dovuta la spesa
Una figlia cita in giudizio una casa di riposo per ottenere la restituzione delle rette pagate per la madre affetta da Alzheimer. La Corte d'Appello, in linea con un precedente pronunciamento della Cassazione, stabilisce che la retta RSA Alzheimer non era dovuta, poiché le prestazioni sanitarie e quelle assistenziali fornite erano inscindibili. Di conseguenza, la struttura è stata condannata a rimborsare oltre 162.000 euro.
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Premi appalti pubblici: il limite del 10% è inderogabile
La Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale sui premi negli appalti pubblici. Analizzando un caso in cui un'impresa richiedeva un doppio incentivo per la conclusione anticipata dei lavori, la Corte ha chiarito che tutti i premi e gli incentivi per l'accelerazione sono soggetti a un limite massimo inderogabile del 10% del valore netto del contratto. La Corte d'Appello, in sede di rinvio, ha applicato tale principio, rigettando la richiesta dell'impresa di ottenere somme superiori a tale soglia e condannandola alla restituzione di quanto percepito in eccesso.
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Onere della prova: la banca deve provare il ritorno fondi
Un'investitrice ha citato in giudizio un intermediario finanziario per i danni causati da un promotore infedele che aveva sottratto somme dal suo conto. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza in esame, ha stabilito un principio fondamentale in materia di onere della prova: una volta che il cliente dimostra il prelievo abusivo, spetta all'intermediario dimostrare che i fondi sono tornati nell'effettiva disponibilità del cliente. Non è sufficiente provare il versamento su un conto omonimo. La Corte ha inoltre corretto un errore nel calcolo del danno commesso dalla Corte d'Appello, cassando la sentenza con rinvio.
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Inammissibilità ricorso Cassazione: la guida completa
Un'ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i motivi di inammissibilità di un ricorso in materia di locazione commerciale. La conduttrice di un immobile, lamentando irregolarità edilizie, ha visto il suo ricorso rigettato perché non contestava specificamente le ragioni legali della sentenza d'appello, ma chiedeva un riesame dei fatti. La decisione sottolinea che l'inammissibilità del ricorso in Cassazione scatta quando le censure sono generiche e non si confrontano con la ratio decidendi della decisione impugnata.
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Accertamento induttivo: onere della prova del Fisco
Una società in liquidazione ha impugnato un avviso di accertamento basato su indagini bancarie. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 25852/2024, ha annullato la decisione di merito, stabilendo che in un accertamento induttivo il giudice non può ignorare le prove fornite dal contribuente. È necessaria una valutazione analitica della documentazione prodotta per superare la presunzione legale. La Corte ha inoltre ribadito il diritto al riconoscimento dei costi occulti e ha censurato la motivazione apparente del giudice di secondo grado, rinviando la causa per un nuovo esame.
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Appello tributario: l’onere di riproposizione domande
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un contribuente in una disputa IMU. La decisione si fonda su un errore procedurale: il contribuente, vittorioso in primo grado, non ha rispettato l'onere di riproposizione delle questioni assorbite nel giudizio d'appello promosso dal Comune. L'impugnazione in Cassazione è stata respinta perché non ha contestato la vera ragione della decisione d'appello, ovvero la violazione di tale onere procedurale, concentrandosi invece su questioni di merito ormai precluse.
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