La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 5964/2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile in materia penale. I motivi, incentrati sulla contestazione di un riconoscimento fotografico e sul diniego di rinnovazione dell’istruttoria, sono stati giudicati una mera reiterazione di argomentazioni già respinte in appello, prive della necessaria specificità. La Corte ha ribadito che il giudice d’appello non è tenuto a motivare esplicitamente il rigetto di una richiesta di nuove prove se ritiene sufficienti quelle già acquisite. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
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