La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un contribuente condannato per dichiarazione fraudolenta. La Corte ha ribadito che, per l’integrazione del reato fiscale previsto dall’art. 4 del D.Lgs. 74/2000, è sufficiente il verificarsi di una sola delle condizioni previste dalla norma, come il superamento della soglia del 10% degli elementi attivi sottratti all’imposizione. L’errata convinzione del ricorrente che entrambe le condizioni dovessero essere presenti ha reso il suo ricorso manifestamente infondato, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
Continua »