Un automobilista è stato condannato per il reato di guida senza patente, aggravato dalla recidiva nel biennio. Nel suo ricorso alla Corte di Cassazione, ha sostenuto che l’accusa non avesse adeguatamente provato la definitività della precedente violazione amministrativa. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, stabilendo un principio chiave sulla prova della recidiva guida senza patente: la produzione in giudizio del verbale della precedente infrazione è sufficiente, a condizione che l’imputato non dimostri di averla contestata. L’inerzia dell’imputato, quindi, rafforza la prova dell’accusa.
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