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Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Sequestro preventivo Superbonus: la Cassazione decide

La Cassazione conferma un sequestro preventivo su crediti fiscali derivanti da una presunta frode Superbonus. L’imputato sosteneva vizi procedurali e l’insussistenza dei reati, ma la Corte ha rigettato il ricorso, chiarendo i limiti del diritto di replica nelle procedure cautelari e la legittimità di un annullamento solo parziale del sequestro.

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Termine difesa DASPO: la Cassazione annulla convalida

La Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza di convalida di un DASPO con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. La decisione è fondata sulla violazione del termine di difesa di 48 ore, non rispettato dal Giudice per le Indagini Preliminari che ha emesso il provvedimento prima della scadenza del termine e del deposito della memoria difensiva dell’interessato. La Corte ha stabilito che tale inosservanza costituisce una nullità che inficia il provvedimento, limitatamente alla misura dell’obbligo di presentazione.

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Collaborazione efficace: quando si ottiene lo sconto?

La Corte di Cassazione ha esaminato i ricorsi di alcuni membri di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. La sentenza chiarisce i requisiti per la partecipazione al sodalizio e, soprattutto, le condizioni per il riconoscimento dell’attenuante della collaborazione efficace. La Corte ha stabilito che, per i reati associativi, la collaborazione deve produrre un risultato concreto, come lo smantellamento del gruppo, e non può limitarsi a confermare fatti già noti. Di conseguenza, il ricorso del collaboratore è stato respinto e gli altri sono stati dichiarati inammissibili.

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Ricorso per cassazione: inammissibile se fattuale

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato in custodia cautelare per detenzione di stupefacenti. La Corte ha stabilito che il ricorso per cassazione non può essere utilizzato per una rilettura dei fatti, ma solo per vizi di legge o illogicità manifesta della motivazione. In questo caso, la versione dell’imputato è stata ritenuta inattendibile e contraddittoria dal tribunale, la cui valutazione è stata considerata logica e immune da censure.

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Sequestro probatorio: l'interesse dell'indagato

La Cassazione ha esaminato un caso di sequestro probatorio di beni culturali. L’indagato, pur non essendo più proprietario dei beni, ha impugnato il provvedimento. La Corte, pur riconoscendo il suo interesse ad agire per evitare l’uso delle prove, ha respinto il ricorso, ritenendo la motivazione del sequestro sufficiente e non meramente esplorativa, in quanto finalizzata ad accertamenti tecnici indispensabili.

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Interesse ad impugnare: no se l'immobile è del Comune

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso contro un’ordinanza di demolizione. La ricorrente, avendo perso la proprietà dell’immobile abusivo a seguito dell’acquisizione al patrimonio comunale, è priva dell’interesse ad impugnare, requisito essenziale per contestare un provvedimento. La perdita della proprietà è avvenuta a causa del mancato ripristino dei luoghi e del rigetto dell’istanza di condono.

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Obbligo di presentazione: la motivazione è cruciale

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza che convalidava un obbligo di presentazione della durata di quattro anni a carico di un tifoso. La decisione si fonda sulla motivazione carente del giudice di merito, il quale aveva utilizzato una mera ‘clausola di stile’ per giustificare la durata della misura. La Corte ha ribadito che, specialmente per misure così lunghe e prossime al massimo edittale, è necessaria una motivazione specifica e puntuale, annullando il provvedimento limitatamente alla durata e rinviando per un nuovo giudizio.

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Termine a difesa: nullo il DASPO se convalidato subito

La Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza di convalida di un obbligo di presentazione alla polizia, emessa dal GIP, per violazione del termine a difesa. La Corte ha stabilito che devono trascorrere almeno 48 ore tra la notifica del provvedimento del Questore e la sua convalida da parte del giudice, per garantire il diritto di difesa dell’interessato. Poiché la convalida era avvenuta dopo solo 24 ore, il provvedimento è stato dichiarato nullo, con conseguente inefficacia dell’obbligo di presentazione.

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Ordine di demolizione: obbligatorio nel patteggiamento

La Corte di Cassazione ha stabilito che, anche in caso di sentenza di patteggiamento per reati edilizi, il giudice ha l’obbligo di emettere l’ordine di demolizione del manufatto abusivo. Questa statuizione è considerata una sanzione amministrativa accessoria, non negoziabile tra le parti, e la sua omissione rende la sentenza illegittima. La Corte ha annullato la sentenza impugnata limitatamente a tale omissione, disponendo essa stessa l’ordine di demolizione e di ripristino dei luoghi.

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Incendio boschivo: custodia cautelare e prove

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un indagato per un grave incendio boschivo in una riserva naturale. La custodia cautelare in carcere è stata confermata sulla base di un solido quadro probatorio, che include messaggi WhatsApp, intercettazioni e ammissioni, ritenuto sufficiente a dimostrare la gravità indiziaria e un concreto pericolo di reiterazione del reato.

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Correzione errore materiale: data di nascita errata

La Corte di Cassazione ha disposto la correzione errore materiale di una propria sentenza. L’errore riguardava la data di nascita di un imputato, indicata erroneamente. La Corte ha applicato l’art. 130 cod. proc. pen. per rettificare l’intestazione del provvedimento, sostituendo la data errata con quella corretta, senza alterare la sostanza della decisione originale.

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Sequestro preventivo: la motivazione per relationem

La Corte di Cassazione dichiara inammissibili i ricorsi contro un’ordinanza confermativa di un sequestro preventivo. La sentenza chiarisce la legittimità della motivazione per relationem a un atto precedentemente annullato per vizi diversi e ribadisce la necessità di motivare il periculum in mora anche in caso di confisca obbligatoria, ritenendo sufficiente il pericolo di dispersione del profitto illecito.

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Misure cautelari: il tempo non basta per la revoca

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di un imputato che chiedeva la revoca delle misure cautelari basandosi sul lungo tempo trascorso e sulla sua buona condotta. La Corte ha ribadito che, per reati gravi con presunzione di pericolosità, il tempo è un elemento neutro e servono fatti nuovi e concreti per giustificare una rivalutazione delle esigenze cautelari.

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Modifica DASPO: il GIP è competente, dice la Cassazione

La Corte di Cassazione ha stabilito che il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) ha la competenza per la modifica DASPO e delle relative prescrizioni, come l’obbligo di firma, anche dopo aver convalidato il provvedimento iniziale del Questore. La sentenza chiarisce che il controllo giurisdizionale su una misura che limita la libertà personale deve essere continuo. Il ricorso della Procura, che sosteneva la competenza esclusiva del Questore, è stato dichiarato inammissibile anche per carenza di interesse concreto.

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Nullità regime intermedio: quando eccepirla in appello

La Cassazione dichiara inammissibile un ricorso basato sulla tardiva comunicazione delle conclusioni del P.G. in appello. La Corte stabilisce che una simile nullità regime intermedio deve essere eccepita nel primo atto difensivo utile, e non per la prima volta in Cassazione. Inoltre, il ricorrente deve provare un pregiudizio concreto alla difesa.

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Ricorso inammissibile: motivazioni e conseguenze

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile in un caso di detenzione e porto d’armi, stabilendo principi chiari sui motivi di impugnazione. La sentenza sottolinea che la semplice riproposizione dei motivi d’appello, la richiesta non motivata di attenuanti generiche e la contestazione sulla misura della pena non sono sufficienti per un esame nel merito, confermando le decisioni dei giudici precedenti.

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Ricorso inammissibile se ripropone censure già note

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile poiché riproduceva argomenti già valutati e respinti dalla Corte d’Appello riguardo alla mancata applicazione di un’attenuante. La decisione ribadisce che il ricorso per cassazione non può essere un terzo grado di giudizio sul merito, ma deve sollevare vizi di legittimità. Di conseguenza, la ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Ricorso inammissibile: quando è solo fattuale

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato da due imputati contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sul principio che la Cassazione è un giudice di legittimità e non può riesaminare i fatti del processo. I ricorsi, basati su censure fattuali e argomentazioni generiche già respinte in secondo grado, sono stati rigettati con condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese e di un’ammenda.

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Sospensione condizionale: nulla se decisa dal privato

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna a causa di una sospensione condizionale della pena subordinata a una condizione irregolare. La condizione lasciava alla discrezionalità della parte civile la determinazione dell’importo risarcitorio, un potere che non può essere delegato a un privato. Nonostante l’illegittimità della condizione, il reato è stato dichiarato estinto per intervenuta prescrizione, ma sono state confermate le statuizioni civili a favore della persona danneggiata.

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Ricorso inammissibile: limiti del giudizio di merito

Un ricorso per ricettazione è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione. La Corte ha ribadito che il suo ruolo non è rivalutare le prove, compito esclusivo dei giudici di merito. È stato inoltre confermato il diniego di una pena sostitutiva basato su una prognosi sfavorevole riguardo la futura condotta del ricorrente. La decisione sottolinea i rigorosi limiti del giudizio di legittimità.

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