La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna nella parte in cui applicava l’aumento di pena per la recidiva a reati contravvenzionali. Un soggetto, condannato per guida senza patente mentre era sottoposto a sorveglianza speciale, aveva impugnato la sentenza per diversi motivi. La Suprema Corte ha rigettato le censure relative al mancato riconoscimento dello status di collaboratore di giustizia e alla non applicabilità della particolare tenuità del fatto, ma ha accolto il motivo sulla recidiva. È stato infatti ribadito il principio secondo cui, a seguito della legge n. 251/2005, la recidiva non è più applicabile alle contravvenzioni. La Corte ha quindi eliminato l’aggravante, rinviando alla Corte d’Appello per la rideterminazione della pena.
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