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Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Accertamenti bancari: la Cassazione sui soci e costi

Una società a ristretta base partecipativa è stata oggetto di accertamenti bancari estesi al conto personale del suo amministratore unico. La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità di tale prassi, data la stretta connessione tra il patrimonio sociale e quello dei soci. Tuttavia, ha cassato la sentenza di merito per due ragioni fondamentali: una contraddizione nel dispositivo della sentenza d’appello e, soprattutto, il mancato riconoscimento della deducibilità forfettaria dei costi correlati ai maggiori ricavi presunti, in linea con una recente sentenza della Corte Costituzionale. Il caso è stato rinviato per una nuova valutazione del reddito imponibile.

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Azione revocatoria: la prova della frode tra parenti

La Corte di Cassazione conferma la decisione di merito che ha dichiarato inefficace, tramite azione revocatoria, una compravendita immobiliare tra nonna e nipote. La Corte ha ritenuto che il forte legame familiare e la convivenza tra i due fossero sufficienti a provare, tramite presunzioni, la consapevolezza della nonna del pregiudizio arrecato ai creditori del nipote, rendendo l’atto di vendita inefficace nei loro confronti.

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Motivazione per relationem: nullità della sentenza

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza d’appello in materia tributaria per motivazione apparente. La corte inferiore si era limitata a una motivazione per relationem, confermando la decisione di primo grado e citando un’archiviazione penale senza analizzare autonomamente i motivi di appello dell’Agenzia delle Entrate. La Cassazione ha ribadito che il giudice d’appello deve sempre esaminare specificamente le censure mosse, altrimenti la sentenza è nulla. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame.

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Errore del giudice di rinvio: sentenza nulla

La Corte di Cassazione ha dichiarato nulla una sentenza emessa da un giudice di rinvio in una complessa causa doganale. L’errore del giudice di rinvio è consistito nel basare la propria decisione su atti, fatti e parti processuali di un caso completamente diverso, rendendo la motivazione totalmente scollegata dal thema decidendum. La Corte ha stabilito che un simile errore procedurale vizia la sentenza in modo così grave da renderla radicalmente nulla, quasi inesistente, e ha rinviato la causa allo stesso tribunale, in diversa composizione, per un nuovo esame.

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Errore bonifico bancario: quando il ricorso è nullo

Un cliente ha citato in giudizio la sua banca per un presunto errore bonifico bancario di 1 milione di euro. La Corte d’Appello ha respinto la sua richiesta, ritenendo che avesse firmato l’ordine di pagamento. La Corte di Cassazione ha dichiarato il suo ricorso inammissibile a causa di vizi procedurali, come la mancanza di specificità e il tentativo di riesaminare i fatti, consolidando la posizione dell’istituto di credito.

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Pignoramento pertinenze: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso riguardante un pignoramento immobiliare, chiarendo un importante principio sul pignoramento pertinenze. La Corte ha stabilito che il pignoramento si estende automaticamente alle pertinenze, come un cortile, anche se queste non sono esplicitamente menzionate con i loro dati catastali nell’atto. La validità del pignoramento è salva se non vi è incertezza assoluta sull’identità del bene, e l’accertamento di tale identificabilità spetta al giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità. Il ricorso è stato respinto anche per difetto di specificità degli altri motivi.

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Omessa pronuncia: cassazione con rinvio del decreto

Una società cooperativa in liquidazione ha impugnato un decreto che ammetteva parzialmente il credito di una banca. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando la decisione precedente a causa dell’omessa pronuncia del giudice su due punti cruciali: la nullità dei tassi di interesse e l’eccezione di compensazione. Il caso è stato rinviato al Tribunale per un nuovo esame.

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Servitù di passaggio: cosa stabilisce il titolo?

In una controversia su una servitù di passaggio nata da una donazione familiare, la Corte di Cassazione interviene per chiarire i limiti e l’estensione del diritto. La Corte ha stabilito che il contenuto della servitù è definito primariamente dal titolo costitutivo (l’atto notarile), escludendo l’applicazione di criteri sussidiari quando il titolo è chiaro. Inoltre, ha cassato la decisione d’appello nella parte in cui si era pronunciata su una porzione di strada non oggetto della domanda iniziale, riaffermando il principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato.

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Canone di depurazione: chi rimborsa se non funziona?

La Corte di Cassazione ha stabilito che il canone di depurazione non è dovuto se il servizio è inefficiente, anche solo parzialmente. La sentenza chiarisce che la società di gestione del servizio idrico, in quanto controparte contrattuale, è tenuta al rimborso diretto verso gli utenti. Questa potrà poi agire in regresso contro l’ente proprietario dell’impianto. La Corte ha inoltre confermato che l’onere di provare il corretto funzionamento del servizio spetta al gestore e che il termine di prescrizione per la richiesta di rimborso è di dieci anni.

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Nullità della sentenza: quando l'appello decide nel merito

Una società di autoriparazioni agiva in giudizio per ottenere il saldo del costo di una riparazione a seguito di un sinistro stradale. La sentenza di primo grado, sfavorevole, risultava viziata da nullità per un difetto di costituzione del giudice. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha chiarito che in caso di nullità della sentenza, il giudice d’appello non deve rimettere la causa al primo giudice ma è tenuto a deciderla nel merito, confermando il rigetto del ricorso.

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Partecipazione qualificata e nuda proprietà: la Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 17775/2025, ha stabilito un principio fondamentale in materia di tassazione dei dividendi e partecipazione qualificata. La Corte ha chiarito che, per determinare se una partecipazione in una società di capitali sia ‘qualificata’, devono essere sommate sia le azioni detenute in piena proprietà sia quelle in nuda proprietà. Se la somma supera le soglie di legge, la partecipazione è qualificata. Tuttavia, la maggiore aliquota fiscale si applica esclusivamente sui dividendi effettivamente percepiti dal contribuente, ovvero quelli derivanti dalle azioni in piena proprietà, escludendo così una tassazione su redditi non incassati.

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Sospensione feriale termini: no se la causa è riunita

La Corte di Cassazione ha stabilito che la sospensione feriale termini non si applica all’impugnazione di una sentenza che ha deciso su cause riunite, se almeno una di esse segue il rito del lavoro. Nel caso di specie, un’opposizione a sanzioni amministrative, riunita a una causa per omissioni contributive, doveva seguire le regole del rito del lavoro, inclusa l’assenza di sospensione feriale. Rigettato anche il ricorso di un’azienda sulla riqualificazione di rapporti di lavoro tramite voucher, ritenuti fittizi.

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Rinuncia ricorso Cassazione: estinzione del giudizio

Una società creditrice aveva impugnato in Cassazione una decisione del Tribunale di merito relativa all’ammissione di un credito nei confronti di una società in amministrazione straordinaria. Successivamente, la stessa società ha presentato una formale rinuncia al ricorso. La Corte di Cassazione, preso atto della rinuncia, ha dichiarato l’estinzione del giudizio, specificando che in questo caso non si applica il raddoppio del contributo unificato.

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Rinuncia ricorso e definizione agevolata: le spese

La Corte di Cassazione ha stabilito che la parte che effettua una rinuncia al ricorso per definizione agevolata non deve essere condannata al pagamento delle spese legali. La decisione si basa sulla ratio della normativa sulla tregua fiscale, che mira a incentivare la chiusura delle liti pendenti. In questo caso, alcuni contribuenti, dopo aver impugnato un avviso di accertamento per imposta di successione, hanno aderito alla definizione agevolata e rinunciato al ricorso. La Corte ha quindi dichiarato l’estinzione del procedimento senza disporre sulle spese.

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Affitto d'azienda: i criteri per distinguerlo

L’Agenzia delle Entrate aveva riqualificato un contratto di locazione di terreni agricoli in un affitto d’azienda, emettendo avvisi di accertamento a carico di due società e dei loro soci. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Ufficio, confermando le sentenze dei gradi precedenti. La Corte ha stabilito che per configurarsi un affitto d’azienda è necessario il trasferimento di un complesso di beni organizzati per l’esercizio d’impresa, non essendo sufficiente la sola cessione di beni immobili. Nel caso specifico, mancavano elementi come scorte, avviamento o personale, rendendo corretta la qualificazione come locazione.

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Vittima del dovere: lo status è imprescrittibile

Con l’ordinanza n. 16186/2025, la Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale: il diritto al riconoscimento dello status di vittima del dovere è imprescrittibile. A differenza dei singoli benefici economici, che sono soggetti alla prescrizione decennale, l’azione per l’accertamento di questa condizione personale non ha limiti di tempo. La Corte ha quindi annullato la decisione di merito che aveva respinto la domanda di un dipendente pubblico basandosi erroneamente sulla prescrizione dello status stesso.

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Associazione Temporanea di Impresa: non è società di fatto

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, che mirava a riqualificare una Associazione Temporanea di Impresa (ATI) in società di fatto per applicare un regime fiscale unitario. La Corte ha stabilito che l’onere di provare tale trasformazione sostanziale grava sull’Amministrazione finanziaria, la quale non ha fornito prove concrete ma solo ricostruzioni ipotetiche. La struttura tipica dell’ATI, basata su un mandato alla capogruppo, non implica automaticamente l’esistenza di una società di fatto, preservando l’autonomia fiscale delle singole imprese associate.

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Giudicato implicito: Cassazione alle Sezioni Unite

Una controversia nata sulla liquidazione delle spese legali ha portato la Corte di Cassazione a sospendere il giudizio. È emersa una questione più rilevante: la formazione del cosiddetto ‘giudicato implicito’ su questioni di ammissibilità non esaminate nei gradi precedenti. Data la presenza di orientamenti giurisprudenziali contrastanti, la Corte ha ritenuto necessario rimettere la questione alle Sezioni Unite per ottenere un principio di diritto definitivo, lasciando in attesa la risoluzione del caso specifico.

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Vittime del dovere: la Cassazione sui criteri di calcolo

La Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale per il calcolo dei benefici per le vittime del dovere. Con una recente ordinanza, ha chiarito che per determinare la percentuale di invalidità è obbligatorio confrontare due diverse tabelle di valutazione e applicare quella che risulta più favorevole al danneggiato. La sentenza di merito che aveva applicato un solo criterio, sfavorendo la vittima, è stata annullata con rinvio per una nuova valutazione.

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Rinnovo notifica: Cassazione ordina nuova notifica

La Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza interlocutoria che dispone il rinnovo notifica di un ricorso al proprietario di un veicolo, considerato litisconsorte necessario in una causa per risarcimento danni da sinistro stradale. La decisione è stata presa a causa della mancanza in atti dell’avviso di ricevimento della raccomandata, prova indispensabile del perfezionamento della notifica, imponendo un termine di 60 giorni per sanare il vizio.

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