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Responsabilità soci dopo cancellazione: parola alla S.U.

L’Agenzia delle Entrate ha contestato a soci e amministratori di fatto la responsabilità per i debiti fiscali di una società cancellata dal registro imprese. I giudici di merito hanno respinto la pretesa, negando l’applicazione retroattiva di norme specifiche. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha sospeso il giudizio e rinviato la questione sulla responsabilità soci alle Sezioni Unite per ottenere un principio di diritto definitivo.

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La Responsabilità dei Soci dopo la Cancellazione della Società: La Cassazione Interpella le Sezioni Unite

La questione della responsabilità soci per i debiti di una società dopo la sua cancellazione dal registro delle imprese è da tempo uno dei temi più dibattuti nel diritto tributario e societario. Un’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione getta nuova luce su questo complesso argomento, decidendo di non decidere, ma di passare la parola alle Sezioni Unite. Analizziamo questa importante decisione.

Il Caso in Analisi: Debiti Fiscali e Società Estinta

Il caso origina da un avviso di accertamento emesso dall’Amministrazione Finanziaria nei confronti di alcuni contribuenti. Questi ultimi erano ritenuti responsabili, in qualità di socia unica e di amministratori/liquidatori di fatto, per i debiti fiscali di una società a responsabilità limitata. Secondo l’accusa, la società, operativa fino alla sua cancellazione dal registro delle imprese nel 2012, aveva posto in essere operazioni inesistenti legate alla compravendita di autovetture. L’Amministrazione Finanziaria, quindi, intendeva far valere la responsabilità soci e degli amministratori per il recupero delle imposte evase.

Il Percorso Giudiziario e la Questione sulla Retroattività

Sia in primo che in secondo grado, i giudici tributari hanno dato ragione ai contribuenti. La loro decisione si è fondata su un punto cruciale: la società era stata cancellata prima del 13 dicembre 2014, data di entrata in vigore dell’art. 28 del D.Lgs. n. 175/2014, norma che ha disciplinato in modo più specifico gli effetti della cancellazione ai fini fiscali. I giudici di merito hanno ritenuto che tale norma non potesse avere efficacia retroattiva. Di conseguenza, non era possibile estendere ai contribuenti la responsabilità per i debiti della società estinta sulla base delle normative invocate dall’Agenzia delle Entrate (art. 36 del D.P.R. n. 602/1973 e art. 2495 del codice civile).

La Decisione della Cassazione e la Responsabilità dei Soci

L’Amministrazione Finanziaria ha presentato ricorso in Cassazione, contestando la violazione delle norme sulla responsabilità soci e degli amministratori. La Suprema Corte, tuttavia, ha ritenuto di non poter decidere immediatamente la controversia. Riconoscendo l’esistenza di un contrasto giurisprudenziale e la fondamentale importanza della questione, ha emesso un’ordinanza interlocutoria.

Le Motivazioni della Sospensione

La Corte ha deciso di rinviare la causa a nuovo ruolo, sospendendo di fatto il giudizio. La motivazione di questa scelta risiede nella pendenza, presso le Sezioni Unite della stessa Corte, di una questione identica: definire con chiarezza i limiti e le condizioni della responsabilità dei soci per i debiti, in particolare quelli fiscali, di una società dopo la sua formale estinzione per cancellazione. Poiché l’esito del caso in esame dipende direttamente dalla soluzione che sarà data a questa questione di principio, la Corte ha ritenuto opportuno attendere la pronuncia delle Sezioni Unite per garantire un’applicazione uniforme e certa del diritto.

Conclusioni: In Attesa di un Principio di Diritto

L’ordinanza in commento, pur non risolvendo il caso specifico, ha un’enorme portata pratica. Sottolinea l’incertezza normativa e giurisprudenziale che circonda la responsabilità soci post-cancellazione. La decisione finale delle Sezioni Unite è attesa con grande interesse da professionisti e imprese, poiché stabilirà un principio di diritto vincolante che influenzerà innumerevoli contenziosi pendenti e futuri. Si tratta di un momento cruciale per definire il delicato equilibrio tra la tutela dei creditori (incluso l’Erario) e il principio di limitazione della responsabilità che caratterizza le società di capitali.

Perché la Corte di Cassazione non ha deciso il caso nel merito?
La Corte ha sospeso il giudizio perché la questione giuridica fondamentale, relativa alla responsabilità dei soci per debiti di una società cancellata, è attualmente all’esame delle Sezioni Unite della stessa Corte. Per garantire un’interpretazione uniforme della legge, ha preferito attendere questa decisione di massima importanza.

Qual è la questione legale principale che deve essere risolta?
La questione principale è se e in che misura i soci e gli amministratori di una società cancellata dal registro delle imprese possano essere ritenuti responsabili per i debiti fiscali della società stessa, soprattutto con riferimento a cancellazioni avvenute prima dell’entrata in vigore di specifiche norme in materia (D.Lgs. 175/2014).

Cosa sostenevano i giudici di primo e secondo grado?
I giudici di merito avevano accolto i ricorsi dei contribuenti, sostenendo che le norme che estendono la responsabilità ai soci (in particolare l’art. 28 del d.lgs. 175/2014) non possono essere applicate retroattivamente a società cancellate prima della loro entrata in vigore. Pertanto, i contribuenti non potevano essere considerati responsabili.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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