La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2768/2024, ha stabilito che l'inclusione di un contribuente nella "lista Falciani" può costituire un unico indizio, grave e preciso, sufficiente a fondare un accertamento fiscale per capitali detenuti all'estero e non dichiarati. La Corte ha cassato la decisione di merito che riteneva la lista un mero spunto investigativo, affermando che essa inverte l'onere della prova, ponendolo a carico del contribuente. È stato inoltre chiarito che, in caso di doppia residenza, il giudice deve applicare i criteri della convenzione italo-svizzera per determinare la residenza fiscale rilevante, non potendosi basare solo su un certificato di residenza.
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