LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Tributario

Operazioni inesistenti: Cassazione chiarisce i limiti
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 9421/2024, ha rigettato il ricorso di una società contro l'Agenzia delle Entrate in un caso di operazioni inesistenti. La Corte ha stabilito che un decreto di archiviazione penale non vincola il giudice tributario e che, nel caso specifico, i giudici di merito non erano incorsi in vizio di ultrapetizione, avendo correttamente esaminato sia le operazioni oggettivamente che soggettivamente inesistenti, come originariamente contestato dall'Ufficio.
Continua »
Prescrizione imposta successione: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 9431/2024, ha chiarito i termini di prescrizione per l'imposta di successione. La Corte ha stabilito che, una volta divenuto definitivo l'avviso di liquidazione, l'Agenzia delle Entrate ha dieci anni di tempo per la riscossione del credito. Questo termine di prescrizione ordinario prevale sui termini di decadenza più brevi previsti per altre imposte, come quelle sui redditi. Il caso riguardava degli eredi che avevano ricevuto una cartella di pagamento molti anni dopo la definizione della controversia sull'imposta dovuta, sostenendo l'avvenuta decadenza del potere di riscossione. La Corte ha rigettato il ricorso, confermando che il termine applicabile è la prescrizione decennale che decorre dalla definitività dell'accertamento giudiziale.
Continua »
Presunzione legale accertamenti bancari: la Cassazione
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 9420/2024, ha rigettato il ricorso di un commercialista contro un accertamento fiscale basato su movimentazioni bancarie. La Corte ha ribadito che la presunzione legale sui versamenti bancari pone a carico del contribuente un rigoroso onere della prova, che deve essere fornita in modo analitico e specifico per ogni singola operazione, al fine di dimostrarne la non imponibilità. La decisione conferma la validità della presunzione anche per i professionisti, distinguendola da quella sui prelevamenti, dichiarata incostituzionale per questa categoria.
Continua »
Imposta unica scommesse: la Cassazione decide su operatori
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 9415/2024, ha rigettato il ricorso di una società estera operante nel settore delle scommesse, confermando la sua responsabilità per l'imposta unica scommesse relativa all'anno 2010. La Corte ha stabilito che la tassa non è discriminatoria secondo il diritto dell'Unione Europea, in quanto si applica a tutte le scommesse raccolte sul territorio italiano, indipendentemente dalla sede dell'operatore. È stata inoltre confermata la responsabilità solidale tra il bookmaker estero e il centro di trasmissione dati locale, chiarendo che la parziale incostituzionalità della norma per i periodi antecedenti al 2011 riguarda solo la posizione del centro locale e non esonera il bookmaker estero dal pagamento del tributo.
Continua »
Responsabilità del professionista: concorso in illecito
L'Agenzia delle Entrate contesta a un commercialista il concorso nella violazione fiscale di una società, accusandolo di aver partecipato a un complesso schema fraudolento basato su fatture false e società interposte. La Corte di Cassazione, con questa ordinanza, non decide nel merito ma rinvia la causa per una trattazione congiunta con altri procedimenti simili, evidenziando la complessità della questione sulla responsabilità del professionista e la valutazione degli indizi a suo carico.
Continua »
Documenti in lingua straniera: quando sono validi?
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 9410/2024, ha stabilito che i documenti in lingua straniera sono utilizzabili nel processo tributario anche senza una traduzione giurata. La decisione si basa sul principio che l'obbligo della lingua italiana vale per gli atti processuali, non per i documenti probatori. Se il giudice è in grado di comprendere il contenuto del documento, o se non vi sono contestazioni specifiche, non è necessaria la nomina di un traduttore. Nel caso di specie, un imprenditore si è visto riconoscere la deducibilità di costi sostenuti all'estero, provati tramite fatture in lingua russa e serba.
Continua »
Amministratore di fatto: la responsabilità tributaria
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 9407/2024, ha stabilito che l'amministratore di fatto di una società utilizzata come "schermo" per una frode fiscale risponde personalmente sia dei debiti tributari che delle relative sanzioni. Il caso riguardava due individui che, pur non avendo cariche formali, gestivano una società nel settore edile per realizzare illeciti fiscali. La Corte ha rigettato il loro ricorso, confermando che lo scudo della personalità giuridica non opera quando l'ente è un mero strumento per il vantaggio personale dell'amministratore.
Continua »
Responsabilità commercialista: analisi del concorso
L'Agenzia delle Entrate contesta una decisione che escludeva la responsabilità di un commercialista per il suo presunto concorso in una frode fiscale orchestrata da una società cliente. Secondo l'accusa, il professionista avrebbe attivamente partecipato a un complesso schema illecito. La Corte di Cassazione, rilevando la presenza di altri casi identici pendenti, ha deciso di rinviare la causa per una trattazione congiunta, al fine di garantire un orientamento unitario sulla delicata questione della responsabilità commercialista. La decisione finale è quindi sospesa in attesa di un'udienza unificata.
Continua »
Valutazione immobile Agenzia Entrate: la Cassazione
Una società immobiliare ha impugnato un avviso di rettifica dell'Agenzia delle Entrate relativo al valore di un terreno. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la legittimità della valutazione immobile Agenzia Entrate basata anche su un solo atto di comparazione, purché l'ufficio motivi adeguatamente le differenze e i coefficienti applicati. La perizia dell'ufficio, sebbene di parte, può fondare la decisione del giudice se ritenuta convincente.
Continua »
Amministratore di fatto: notifica non valida
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 9391/2024, ha stabilito che la notifica di un avviso di accertamento a un amministratore di fatto è invalida se la società possiede un legale rappresentante regolarmente nominato. Il Fisco non può scegliere un destinatario diverso da quello previsto dalla legge, rendendo nullo l'atto se notificato alla persona sbagliata, anche se questa gestisce di fatto l'impresa.
Continua »
Revocazione sentenza Cassazione: errore di fatto vs giudizio
Una contribuente ha tentato la revocazione di una sentenza della Cassazione sostenendo un errore di fatto. La Corte ha respinto il ricorso, specificando che le doglianze della ricorrente riguardavano in realtà un errore di giudizio, ossia una critica alla valutazione giuridica della Corte, e non una svista materiale. Questa decisione ribadisce i limiti stringenti per la revocazione sentenza Cassazione, un rimedio eccezionale non utilizzabile per ottenere un nuovo esame del merito.
Continua »
Rinuncia al ricorso: estinzione e spese legali
Un'agenzia per l'edilizia sociale ha presentato ricorso in Cassazione contro un Comune in merito al diniego di un rimborso IMU. Successivamente, l'agenzia ha presentato una rinuncia al ricorso. La Corte di Cassazione ha dichiarato l'estinzione del giudizio, motivando la compensazione delle spese legali con il fatto che il consolidamento della giurisprudenza, che ha indotto la rinuncia, è avvenuto nel corso del giudizio stesso. La sentenza chiarisce che la rinuncia non comporta il pagamento del doppio contributo unificato.
Continua »
Estinzione del processo per rottamazione-quater
Un professionista, sanzionato per presunte violazioni fiscali, ha impugnato l'atto fino in Cassazione. Durante il giudizio, ha aderito alla "rottamazione-quater", pagando il debito e rinunciando al ricorso. La Corte ha quindi dichiarato l'estinzione del processo, motivando la decisione sulla base dell'adesione alla definizione agevolata e compensando le spese legali tra le parti.
Continua »
Imposta unica scommesse: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 9417/2024, ha respinto il ricorso di una società di scommesse estera, confermando la sua soggezione all'imposta unica scommesse per gli anni 2008-2009. La Corte ha stabilito che l'imposta è dovuta da chiunque raccolga scommesse sul territorio italiano, anche se privo di concessione statale e basato all'estero. La decisione si fonda sulla non discriminatorietà della normativa italiana rispetto al diritto UE, come già affermato dalla Corte di Giustizia, e ribadisce che la passata esclusione dalle gare per le concessioni non esonera dagli obblighi fiscali.
Continua »
Amministratore di fatto: responsabilità e sanzioni
La Corte di Cassazione ha esaminato il caso di due geometri ritenuti amministratori di fatto di una società edile. L'Amministrazione Finanziaria aveva notificato un avviso di accertamento per maggiori imposte e sanzioni. La Corte ha rigettato il ricorso degli amministratori, confermando che chi gestisce sistematicamente un'impresa, pur senza una carica formale, è considerato un amministratore di fatto. Di conseguenza, è personalmente responsabile per le sanzioni tributarie, specialmente se la società è stata usata come mero schermo per commettere illeciti a proprio vantaggio.
Continua »
Notifica avviso di udienza: nullità della sentenza
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza della Commissione Tributaria Regionale a causa di un vizio procedurale. La mancata notifica dell'avviso di udienza al contribuente, che si era costituito in giudizio personalmente, viola il diritto di difesa e determina la nullità della decisione. Il caso riguardava una cartella di pagamento per imposte relative agli anni 2000 e 2001. La Suprema Corte ha accolto il ricorso del contribuente, cassando la sentenza e rinviando la causa al giudice di secondo grado per una nuova valutazione.
Continua »
Amministratore di fatto: responsabilità fiscale e utili
La Corte di Cassazione ha stabilito che un amministratore di fatto può essere ritenuto il reale possessore dei redditi di una società, e quindi soggetto a tassazione IRPEF, quando viene provato, anche tramite presunzioni, che gestiva l'impresa 'uti dominus'. Nel caso specifico, una società edile, formalmente amministrata da un prestanome nullatenente, era in realtà gestita da un geometra che ne controllava ogni aspetto operativo e finanziario. La Corte ha rigettato il ricorso del contribuente, confermando che la sostanza economica prevale sulla forma giuridica, attribuendo gli utili non dichiarati direttamente all'amministratore di fatto.
Continua »
Utili extracontabili: presunzione di distribuzione
La Cassazione conferma la legittimità della presunzione di distribuzione ai soci degli utili extracontabili di una S.r.l. L'accertamento è valido anche se l'imputazione del reddito al socio avviene in un anno d'imposta successivo a quello di produzione del maggior ricavo della società, qualora l'incasso effettivo avvenga in tale anno. Il socio non è riuscito a fornire la prova contraria per superare la presunzione.
Continua »
Imposta unica scommesse: la Cassazione conferma tutto
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un centro scommesse e di un bookmaker estero, confermando la loro responsabilità solidale per il pagamento dell'Imposta unica sulle scommesse relativa all'anno 2014. La Suprema Corte ha stabilito che la normativa italiana è pienamente compatibile con il diritto dell'Unione Europea, non creando alcuna discriminazione, e che la responsabilità del centro scommesse è costituzionalmente legittima per i periodi d'imposta successivi al 2011.
Continua »
Credito acconti sospesi: legittimo per sisma Abruzzo
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 9385/2024, ha stabilito la legittimità del credito per acconti IRPEF sospesi e non versati da un contribuente residente nel cosiddetto "cratere sismico" a seguito del terremoto del 2009. L'Amministrazione Finanziaria aveva contestato tale credito, ritenendolo non spettante in quanto l'importo non era stato materialmente versato. La Corte ha rigettato il ricorso, chiarendo che il beneficio non costituisce un vantaggio indebito, ma è il legittimo effetto di una normativa emergenziale di favore, la quale prevedeva un regime diverso e più vantaggioso per i soggetti più colpiti dal sisma rispetto a quelli residenti al di fuori del cratere.
Continua »