La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 9438/2024, ha chiarito che il valore degli immobili OMI non è di per sé sufficiente a fondare un accertamento per maggiori redditi, ma deve essere supportato da altri elementi. Nel caso specifico, una società di costruzioni si era vista contestare un maggior reddito dalla vendita di immobili. La Corte ha ritenuto legittimo l'accertamento perché, oltre alla discordanza con i valori OMI, il Fisco aveva portato prove aggiuntive come i mutui di importo superiore al prezzo dichiarato concessi agli acquirenti e le discrepanze sulle superfici catastali. Tuttavia, la Corte ha accolto parzialmente il ricorso, cassando la sentenza per omessa pronuncia sui motivi relativi alla deducibilità di alcuni costi, rinviando la causa al giudice di secondo grado per una nuova valutazione su quel punto specifico.
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