LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Tributario

Definizione Agevolata: estinzione del processo
Un contribuente, dopo aver ricevuto un avviso di accertamento per redditi non dichiarati detenuti all'estero, ha impugnato l'atto. Mentre il ricorso era pendente in Cassazione, il contribuente ha aderito con successo a una definizione agevolata, pagando quanto dovuto. La Corte di Cassazione, preso atto del perfezionamento della procedura di condono e della mancanza di istanze di prosecuzione, ha dichiarato l'estinzione del giudizio per cessazione della materia del contendere, senza pronunciarsi sul merito della controversia fiscale.
Continua »
Visto infedele: competenza ufficio e nullità atto
Un professionista è stato ritenuto responsabile per un visto infedele. L'avviso di pagamento è stato emesso dall'ufficio delle entrate del domicilio del cliente. La Corte di Cassazione ha dichiarato nullo l'atto perché la legge assegna la competenza esclusiva alla direzione regionale del domicilio del professionista, non a quella del contribuente assistito. Questa sentenza chiarisce un importante principio sulla competenza in materia di sanzioni per visto infedele.
Continua »
Visto di conformità infedele: la competenza territoriale
La Corte di Cassazione ha stabilito che per un visto di conformità infedele, la competenza a irrogare sanzioni al professionista spetta esclusivamente alla Direzione Regionale dell'Agenzia delle Entrate del luogo in cui il professionista ha il domicilio fiscale. Un atto emesso da un ufficio diverso, come quello del domicilio del contribuente, è illegittimo e deve essere annullato. La sentenza chiarisce un importante principio di competenza funzionale e territoriale a garanzia del professionista.
Continua »
Visto infedele: competenza e nullità dell’atto
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 11818/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di visto infedele. Se un professionista appone un visto di conformità errato su una dichiarazione, l'unico ufficio competente a irrogare la sanzione è la Direzione Regionale dell'Agenzia delle Entrate del domicilio fiscale del professionista stesso, non l'ufficio locale del contribuente. Un atto emesso da un ufficio incompetente è nullo, invalidando la pretesa del Fisco.
Continua »
Accertamento bancario: presunzioni sui conti correnti
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 11350/2024, ha rigettato il ricorso di un contribuente contro un accertamento bancario basato su movimentazioni di conti correnti personali e societari. La Corte ha ribadito che la presunzione legale di maggior reddito si applica anche ai conti di terzi se l'Agenzia delle Entrate prova che il contribuente ne aveva l'effettiva disponibilità. L'onere di fornire la prova contraria, dimostrando la natura non imponibile delle somme, spetta interamente al contribuente.
Continua »
Sospensione rimborso IVA: motivazione e carichi pendenti
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 11358/2024, ha stabilito che un provvedimento di sospensione del rimborso IVA è valido anche se cita una norma di legge errata, a condizione che la motivazione indichi chiaramente la ragione sostanziale, come la presenza di carichi pendenti. Ciò che conta è che il contribuente sia messo in condizione di difendersi nel merito, contestando l'esistenza di tali debiti. La Corte ha cassato la decisione di merito che aveva annullato la sospensione per un vizio puramente formale, rinviando la causa per l'esame della sussistenza effettiva dei carichi pendenti.
Continua »
Litisconsorzio processo tributario: caso alle Sezioni Unite
Un contribuente ha impugnato un preavviso di fermo amministrativo. In Cassazione, ha lamentato la mancata citazione in appello dell'ente impositore originario. Riconoscendo l'importanza della questione sul litisconsorzio nel processo tributario, la Suprema Corte ha sospeso il giudizio, rimettendo la causa a nuovo ruolo in attesa della decisione delle Sezioni Unite su un tema analogo, ovvero se sia obbligatorio includere sempre tutte le parti del primo grado nel giudizio d'appello.
Continua »
Rinuncia al ricorso: estinzione e spese compensate
Un contribuente, dopo aver impugnato un avviso di accertamento per redditi non dichiarati, ha presentato una rinuncia al ricorso pendente in Cassazione. La Corte Suprema ha dichiarato l'estinzione del giudizio, sottolineando che la rinuncia produce i suoi effetti senza necessità di accettazione dalla controparte. In virtù della particolarità del caso, le spese legali sono state interamente compensate tra le parti.
Continua »
Errore revocatorio: quando non si può revocare
Una società ha richiesto la revoca di un'ordinanza della Corte di Cassazione che confermava un accertamento fiscale, sostenendo un errore di fatto nell'interpretazione di un verbale della Guardia di Finanza. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, specificando che una valutazione errata delle prove costituisce un errore di giudizio e non un errore revocatorio, che invece consiste in una svista oggettiva su un fatto processuale decisivo.
Continua »
Legittimazione del fallito: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 11351/2024, ha stabilito un importante principio sulla legittimazione del fallito in ambito tributario. Il caso riguardava un imprenditore che, dopo essere stato dichiarato fallito, aveva continuato a svolgere attività economica generando nuovi redditi. L'Agenzia delle Entrate gli notificava un avviso di accertamento per questi redditi. La Corte ha chiarito che, per i rapporti d'imposta sorti dopo la dichiarazione di fallimento, il contribuente fallito ha piena legittimazione processuale a impugnare l'atto impositivo, in quanto lo spossessamento dei beni non si estende alle nuove attività personali. La sentenza è stata cassata con rinvio per un nuovo esame del merito.
Continua »
Rottamazione cartelle: estinzione del giudizio fiscale
Una società, coinvolta in un lungo contenzioso con l'Agenzia delle Entrate per un avviso di accertamento, ha aderito alla definizione agevolata, la cosiddetta "Rottamazione cartelle". Avendo presentato rinuncia al giudizio pendente in Cassazione, la Corte ha dichiarato l'estinzione del processo. La decisione chiarisce che tale esito, pur non facendo passare in giudicato la sentenza impugnata, sostituisce la controversia con la nuova disciplina derivante dall'adesione alla sanatoria.
Continua »
Rendita catastale: impianti fissi e centrali energia
La Corte di Cassazione ha stabilito che, per il calcolo della rendita catastale di una centrale geotermica nel periodo antecedente al 1° gennaio 2016, devono essere inclusi tutti i componenti essenziali al ciclo produttivo, come pozzi, vapordotti, alternatori e trasformatori. La sentenza chiarisce che tali elementi, anche se non infissi al suolo, contribuiscono a formare un unico bene complesso funzionale alla produzione di energia, la cui valutazione catastale deve riflettere questa unità.
Continua »
Definizione agevolata: estinzione del processo
L'Agenzia delle Entrate ricorreva in Cassazione contro una società per sanzioni relative a costi indeducibili. Durante il giudizio, la società ha aderito alla definizione agevolata prevista dalla legge. La Corte di Cassazione, verificato il corretto adempimento della procedura, ha dichiarato l'estinzione del procedimento per cessazione della materia del contendere, stabilendo che le spese legali restano a carico di chi le ha anticipate.
Continua »
Agevolazione fiscale terremoto: spetta anche a chi evade?
La Corte di Cassazione ha stabilito che l'agevolazione fiscale terremoto, consistente nella riduzione dell'imposta al 40%, si applica a tutti i contribuenti residenti nell'area del sisma de L'Aquila del 2009, anche a coloro che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi. La Corte ha chiarito che il beneficio è legato al momento in cui è sorto il debito d'imposta (2009) e non alla successiva condotta del contribuente, annullando la pretesa dell'Agenzia delle Entrate che voleva escludere dall'agevolazione chi era stato oggetto di accertamento per omessa dichiarazione.
Continua »
Scrittura privata data certa: non opponibile per l’IMU
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 11220/2024, ha stabilito che una scrittura privata non autenticata, priva di data certa, con cui si costituisce un diritto di abitazione, non è opponibile al Comune ai fini del calcolo dell'IMU. Anche in presenza di prove come il cambio di residenza e il pagamento delle utenze, l'atto resta inefficace verso l'amministrazione fiscale se la sua anteriorità non è provata con certezza, come richiesto dall'art. 2704 del codice civile. Di conseguenza, il ricorso dei contribuenti è stato respinto e gli avvisi di accertamento IMU sono stati confermati.
Continua »
Onere della prova TARSU: chi prova il mancato servizio?
Una società ha impugnato un avviso di pagamento per la tassa sui rifiuti (TARSU), sostenendo il mancato svolgimento del servizio di raccolta da parte del Comune. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo un principio chiave: l'onere della prova TARSU, ossia la dimostrazione del disservizio per ottenere un'esenzione o riduzione, spetta sempre al contribuente e non all'ente impositore. La Corte ha inoltre confermato la validità della notifica dell'atto tramite operatore postale privato.
Continua »
Cartella di pagamento: quando l’errore non basta
Una contribuente impugna una cartella di pagamento per sanzioni decuplicate, ritenendola un errore. La Cassazione accoglie il ricorso dell'Agenzia delle Entrate, affermando che se l'avviso di liquidazione con sanzione ridotta è divenuto definitivo, il mancato pagamento entro i termini legittima l'irrogazione della sanzione piena, annullando la decisione di merito che aveva annullato l'intero atto per vizio del presupposto.
Continua »
Credito d’imposta sisma: legittimo anche senza versamento
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 11242/2024, ha stabilito che un'impresa situata nell'area del cratere sismico dell'Aquila ha legittimamente utilizzato un credito d'imposta per acconti IRPEF, anche se i relativi versamenti erano stati sospesi per legge. L'Agenzia delle Entrate sosteneva che il credito non fosse maturato e che l'operazione costituisse un abuso del diritto. La Corte ha respinto questa tesi, affermando che l'utilizzo del credito è una diretta conseguenza della normativa emergenziale di favore, introdotta per sostenere le popolazioni colpite, e non una manovra elusiva.
Continua »
Prescrizione crediti tributari: la Cassazione chiarisce
Un contribuente ha impugnato una comunicazione di iscrizione ipotecaria basata su diverse cartelle di pagamento, sostenendo l'avvenuta prescrizione dei crediti tributari. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, specificando che la mancata impugnazione di una cartella rende il credito definitivo ma non trasforma la prescrizione breve, tipica del tributo, in quella decennale. L'ordinanza ha inoltre chiarito importanti aspetti procedurali relativi all'impugnazione degli atti della riscossione.
Continua »
Credito d’imposta esteri: la Cassazione chiarisce
Una società si è vista negare il credito d'imposta per tasse pagate in Kazakistan su canoni per il noleggio di attrezzature. L'Amministrazione Finanziaria sosteneva che, in assenza di stabile organizzazione, la società avrebbe dovuto chiedere il rimborso allo Stato estero. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che la Convenzione Italia-Kazakistan permette la tassazione alla fonte dei canoni. Di conseguenza, per evitare la doppia imposizione, l'Italia deve riconoscere il credito d'imposta per redditi esteri, come richiesto dalla società.
Continua »