La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 11948/2024, ha stabilito principi fondamentali in materia di regolarizzazione fiscale scommesse. Un operatore estero (bookmaker), che aveva aderito alla sanatoria per la sua rete di punti raccolta in Italia, si era visto negare il rimborso di somme versate per alcuni punti poi chiusi. La Corte ha ribaltato la decisione precedente, affermando che il bookmaker non è un mero 'veicolo' per i punti raccolta, ma un soggetto passivo d'imposta con pieno diritto a richiedere il rimborso. Inoltre, ha chiarito che il versamento iniziale di 10.000 euro per punto non è un costo di accesso, ma un acconto d'imposta, rafforzando la posizione del contribuente.
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