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Diritto Tributario

Notifica socio società cancellata: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha stabilito la piena validità della notifica di una cartella di pagamento a un ex socio per debiti fiscali di una società cancellata dal registro delle imprese. La sentenza chiarisce che l'estinzione della società determina un fenomeno successorio, trasferendo le obbligazioni ai soci. Di conseguenza, la notifica socio società cancellata è legittima, poiché i soci diventano i nuovi responsabili del debito, analogamente a quanto avviene per gli eredi di un contribuente defunto.
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Carenza di interesse: inammissibilità del ricorso
Una società turistica impugnava una cartella di pagamento per la TARSU. Durante il processo in Cassazione, aderiva alla definizione agevolata dei carichi tributari. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, poiché l'adesione alla sanatoria manifesta la volontà di non proseguire il contenzioso, rendendo inutile una pronuncia nel merito.
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Estinzione del giudizio per definizione agevolata
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 13062/2024, ha dichiarato l'estinzione del giudizio tributario a seguito dell'adesione del contribuente alla definizione agevolata prevista dalla L. 197/2022. La Corte ha stabilito che la richiesta di definizione agevolata rende superfluo il proseguimento del processo, in quanto introduce una nuova regolamentazione del rapporto debitorio che sostituisce quella originaria, anche senza una formale rinuncia agli atti.
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Rendita catastale impianti: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha corretto un precedente errore materiale e si è pronunciata sul calcolo della rendita catastale impianti. È stato stabilito che i pozzi geotermici e i carriponte di una centrale energetica sono esclusi dalla base imponibile. La decisione si fonda sull'interpretazione della normativa che esclude dalla stima diretta i macchinari funzionali al processo produttivo e sul principio del giudicato interno per i carriponte, non specificamente contestati in appello.
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Inammissibilità ricorso Cassazione: quando è nullo
Un contribuente ha presentato ricorso in Cassazione contro una sentenza che confermava l'iscrizione di un'ipoteca. La Suprema Corte ha dichiarato l'inammissibilità del ricorso cassazione perché il motivo presentato era unico, ma confuso, contraddittorio e privo della necessaria specificità tecnica. Il ricorso mescolava diverse doglianze e faceva riferimento a procedure di definizione agevolata senza fornire la documentazione probatoria necessaria, rendendo impossibile per la Corte esaminare il merito della questione.
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Costi di manutenzione e inerenza: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha stabilito che i costi di manutenzione per beni dati in comodato d'uso, come le macchine da caffè, sono deducibili per l'impresa proprietaria anche se il contratto li poneva a carico del cliente. La decisione si basa su una valutazione sostanziale del principio di inerenza: se la spesa è funzionale al programma economico e alla produzione di reddito dell'impresa, la sua deducibilità è legittima, superando la previsione contrattuale formale.
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Definizione agevolata: estinzione del processo
Una società, accusata di aver utilizzato fatture per operazioni soggettivamente inesistenti, ha visto il suo contenzioso con l'Agenzia delle Entrate estinguersi. Dopo aver vinto in appello, e con il caso pendente in Cassazione, l'azienda ha aderito alla definizione agevolata prevista dalla Legge 197/2022. La Suprema Corte, preso atto della richiesta e del pagamento, ha dichiarato l'estinzione del giudizio, chiudendo definitivamente la controversia.
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Litisconsorzio necessario: IMU e rendita non notificata
La Cassazione chiarisce che in una causa contro il Comune per un avviso IMU/Tasi, non si configura un litisconsorzio necessario con l'Agenzia del Territorio se il contribuente lamenta solo la mancata notifica dell'atto di variazione della rendita catastale, e non la sua validità. La questione della notifica può essere decisa in via incidentale.
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Estinzione società: il Fisco può agire contro il socio
Una società cooperativa, unica socia di una S.r.l. cancellata dal registro imprese, ha ricevuto una cartella di pagamento per debiti tributari di quest'ultima. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza in esame, ha rigettato il ricorso, confermando che dopo l'estinzione della società, il Fisco può procedere direttamente con l'iscrizione a ruolo nei confronti dei soci per i debiti tributari dell'ente, a condizione che tali debiti siano stati definitivamente accertati.
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Imposta unica scommesse: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una società di scommesse estera, confermando la sua responsabilità solidale con un centro trasmissione dati (CTD) italiano per il pagamento dell'imposta unica sulle scommesse. La Corte ha stabilito che la normativa, che impone il tributo anche a operatori privi di concessione, non viola il diritto dell'Unione Europea né i principi di non discriminazione o legittimo affidamento. La sentenza chiarisce che chiunque gestisca la raccolta di scommesse sul territorio italiano è soggetto passivo d'imposta, indipendentemente dalla sede o dalla presenza di una concessione statale.
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Fascicolo di merito: Cassazione rinvia la causa
In un contenzioso fiscale relativo a un accertamento IVA per acquisti non dichiarati, la Corte di Cassazione ha sospeso la decisione. A causa della mancanza del fascicolo di merito dell'appello originario dell'Agenzia delle Entrate, risalente al 2007, la Corte ha ritenuto impossibile valutare uno dei motivi del ricorso. Di conseguenza, ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo per l'acquisizione della documentazione completa, evidenziando l'importanza della completezza degli atti processuali.
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Spese di lite e soccombenza: la Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 12970/2024, ha annullato una decisione di merito che condannava un agente della riscossione al pagamento del 50% delle spese di lite senza un preventivo accertamento della sua effettiva soccombenza. Il caso, originato da una cartella di pagamento per IVA, è stato rinviato alla Corte di Giustizia Tributaria per una nuova valutazione, riaffermando che la condanna alle spese deve sempre basarsi su una concreta verifica della sconfitta processuale di una parte.
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Onere della prova e studi di settore: la Cassazione
Una società contesta un accertamento fiscale basato sugli studi di settore. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che l'onere della prova per giustificare lo scostamento dai parametri ricade interamente sul contribuente, una volta instaurato il contraddittorio con l'Amministrazione Finanziaria. La Corte ha inoltre ribadito di non poter riesaminare nel merito le prove.
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Notifica agli eredi: valida anche se personale
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 12964/2024, ha stabilito che la notifica agli eredi di una cartella di pagamento è valida anche se effettuata personalmente a uno solo di essi, anziché collettivamente presso l'ultimo domicilio del defunto. Questa modalità è una facoltà per l'ente impositore, non un obbligo la cui violazione causa nullità, soprattutto se l'erede si è già palesato all'amministrazione fiscale.
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Imposta unica scommesse: la Cassazione conferma
Con l'ordinanza n. 12929/2024, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una società di scommesse estera, confermando la sua responsabilità solidale per il pagamento dell'imposta unica scommesse. La Corte ha stabilito che l'attività di raccolta scommesse sul territorio italiano, anche tramite centri di trasmissione dati (CTD) privi di concessione, costituisce presupposto sufficiente per l'applicazione del tributo. È stata inoltre confermata la piena compatibilità della normativa nazionale con il diritto dell'Unione Europea, escludendo qualsiasi profilo di discriminazione nei confronti degli operatori stranieri.
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Errore materiale appello: Cassazione salva l’atto
Una società si è vista negare un rimborso fiscale e ha vinto in primo grado. L'Agenzia delle Entrate ha presentato appello ma, per un errore materiale, ha formulato una richiesta sbagliata nelle conclusioni. La Corte d'Appello ha dichiarato l'atto inammissibile. La Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che un palese errore materiale nell'appello non ne causa l'invalidità se la reale volontà della parte è chiaramente comprensibile dall'analisi complessiva del documento, affermando il principio di prevalenza della sostanza sulla forma.
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Amministrazione straordinaria IMU: si paga subito?
Una società in amministrazione straordinaria ha ottenuto dai giudici di merito il differimento del pagamento dell'IMU, con esclusione di sanzioni e interessi, equiparando la sua situazione a quella del fallimento. Il Comune creditore ha fatto ricorso in Cassazione, sostenendo che tale agevolazione non sia estensibile. La Suprema Corte, data la rilevanza nomofilattica della questione sull'amministrazione straordinaria IMU e la necessità di approfondire il coordinamento tra norme tributarie e concorsuali, ha disposto il rinvio della causa alla pubblica udienza per una decisione definitiva.
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Termine annuale impugnazione: calcolo e scadenza
La Corte di Cassazione ha confermato l'inammissibilità di un appello presentato dall'Agenzia delle Entrate, chiarendo il corretto calcolo del termine annuale impugnazione. La decisione evidenzia come, includendo il periodo di sospensione feriale, l'appello risultasse tardivo di due giorni. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, sottolineando la perentorietà dei termini processuali e la validità di una motivazione sintetica ma chiara.
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Presunzione utili: Cassazione chiarisce i requisiti
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 12903/2024, si è pronunciata sulla presunzione di distribuzione di utili extra-bilancio ai soci di società a ristretta base sociale. Ha stabilito che per l'applicazione di tale presunzione non è necessario un legame di parentela tra i soci e l'amministratore, essendo sufficiente il numero esiguo di soci. La Corte ha inoltre chiarito che la prova contraria fornita dal contribuente può essere valutata discrezionalmente dal giudice di merito. Il ricorso dell'Agenzia delle Entrate è stato parzialmente accolto, annullando con rinvio la decisione precedente per un riesame basato su questi principi e per un difetto di motivazione su specifiche annualità d'imposta.
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Onere prova operazioni inesistenti: Cassazione chiarisce
Una società metalmeccanica ha impugnato un avviso di accertamento per costi ritenuti indeducibili derivanti da operazioni oggettivamente inesistenti. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando la decisione di merito per errata applicazione delle regole sull'onere della prova operazioni inesistenti. È stato chiarito che spetta all'Amministrazione Finanziaria dimostrare in primis che la società fornitrice è una 'cartiera', un onere che il giudice di merito aveva erroneamente invertito, ponendolo a carico del contribuente. La causa è stata rinviata per un nuovo esame.
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