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Diritto Tributario

Interessi rimborso IRES: decorrenza e calcolo
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13755/2024, ha stabilito un principio fondamentale sugli interessi per rimborso IRES derivanti da una norma retroattiva. Il caso riguardava una società che aveva richiesto il rimborso di IRES versata in eccesso a seguito dell'introduzione della deducibilità retroattiva dell'IRAP sul costo del personale. La Corte ha chiarito che gli interessi maturano dalla data dell'originario versamento e non dalla data di entrata in vigore della nuova legge, sottolineando la natura compensativa e non moratoria di tali accessori. Questa decisione consolida il diritto del contribuente a una reintegrazione patrimoniale completa.
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Accertamento induttivo: la valutazione della prova
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di merito che aveva invalidato un avviso di accertamento basato su un accertamento induttivo. La Corte ha stabilito che, in presenza di prove presuntive come appunti e intercettazioni, il giudice non può limitarsi a una valutazione frammentaria e isolata dei singoli indizi (analisi atomistica). È necessario, invece, procedere a una valutazione complessiva e globale di tutti gli elementi per verificarne la concordanza e la gravità, correggendo l'errore del giudice di secondo grado e rinviando la causa per un nuovo esame.
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Pro rata IVA: quando si applica alle attività miste?
Una società di gestione del risparmio immobiliare si è vista applicare il pro rata IVA per la sua attività di locazione, nonostante la considerasse meramente occasionale rispetto alla prevalente attività di compravendita. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che il volume significativo e continuativo dei ricavi da locazione configura una vera e propria attività economica distinta, giustificando così l'applicazione del pro rata generale per la detrazione dell'IVA sui costi promiscui, e non di un pro rata specifico.
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Notifica rendita catastale: quando è obbligatoria?
La Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale in materia di imposte sugli immobili: la notifica della rendita catastale è obbligatoria nei confronti del concessionario di un'area demaniale se quest'ultimo figura tra gli intestatari catastali. In un caso riguardante l'ICI dovuta da una società di gestione portuale, la Corte ha annullato l'accertamento fiscale proprio perché l'atto di classamento non era stato notificato alla società concessionaria, rendendolo inefficace nei suoi confronti.
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Conferimento immobile: la deducibilità del mutuo
La Corte di Cassazione analizza un caso di conferimento immobile in una società, con contestuale accollo del mutuo da parte di quest'ultima. L'Agenzia Fiscale contestava la deducibilità del debito dalla base imponibile, sostenendo la mancanza di inerenza del mutuo al bene. Il giudizio si è concluso con una declaratoria di estinzione per via dell'adesione dei contribuenti a una definizione agevolata della lite, lasciando irrisolta la questione di merito.
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Interessi rimborso fiscale: la decorrenza dal versamento
Una società ha richiesto un rimborso IRES a seguito di una nuova legge che ha introdotto retroattivamente la deducibilità parziale dell'IRAP. La questione centrale era la data di decorrenza per il calcolo degli interessi su tale rimborso. L'Agenzia delle Entrate sosteneva che gli interessi dovessero decorrere dalla data di entrata in vigore della nuova legge, mentre la società chiedeva che decorressero dalla data dell'originario versamento. La Corte di Cassazione ha dato ragione alla società, stabilendo che gli interessi su rimborso fiscale hanno natura compensativa e non moratoria. Pertanto, la loro funzione è reintegrare il contribuente della perdita subita per non aver disposto della somma fin dal momento del pagamento, rendendo irrilevante la data della norma sopravvenuta.
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Deposito atto estero: ecco quando scatta il Fisco
La Corte di Cassazione ha stabilito che per un atto redatto all'estero, l'obbligo di registrazione fiscale e il relativo termine decorrono dalla data del suo deposito presso un notaio italiano, non dalla data di formazione dell'atto stesso. Di conseguenza, le aliquote applicabili sono quelle in vigore al momento del deposito e il notaio non può essere sanzionato per un ritardo se non era a conoscenza dell'atto prima che gli venisse presentato per il deposito atto estero. La sentenza ha annullato l'avviso di liquidazione e sanzioni emesso dall'Agenzia delle Entrate.
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Rendita catastale: non retroattiva se non notificata
Una società concessionaria di un'area portuale ha contestato un avviso di accertamento ICI per il 2007 relativo alle aree scoperte del terminal. La Suprema Corte, richiamando una precedente sentenza tra le stesse parti (giudicato), ha confermato la tassabilità di tali aree. Tuttavia, ha accolto il ricorso della società su un punto cruciale: una nuova rendita catastale, determinata nel 2008, non può essere applicata retroattivamente a un anno d'imposta precedente se non è stata ritualmente notificata al contribuente. La Corte ha quindi cassato la sentenza e rinviato il caso ai giudici di merito per verificare la notifica e lo stato catastale pregresso dell'immobile.
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Superficie catastale TARSU: la Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione ha stabilito un principio chiave per il calcolo della tassa sui rifiuti (TARSU). In un caso tra un Comune e un ristoratore, ha chiarito che la base per il calcolo della superficie catastale TARSU deve essere la superficie totale risultante dal DOCFA, non la consistenza catastale. La sentenza afferma che la superficie imponibile non può essere inferiore all'80% di tale valore, annullando la decisione di un giudice di merito che aveva ridotto l'imponibile basandosi su un dato errato.
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Ricusazione giudice: la nullità della sentenza emessa
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza tributaria perché emessa dopo la presentazione di un'istanza di ricusazione giudice, non ancora decisa. Secondo la legge, tale istanza sospende automaticamente il processo, rendendo nulli tutti gli atti successivi, inclusa la sentenza. Il caso riguardava un accertamento fiscale a carico di una cooperativa edilizia.
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ICI aree demaniali: la Cassazione sul giudicato
La Corte di Cassazione si è pronunciata su una controversia in materia di ICI aree demaniali tra un Comune e una società concessionaria di un terminal portuale. La Corte ha accolto il ricorso del Comune, stabilendo che le aree scoperte del terminal sono soggette a tassazione in virtù di un precedente giudicato. Tuttavia, ha parzialmente accolto il ricorso della società, rinviando al giudice di merito la verifica sulla corretta applicazione retroattiva della rendita catastale, legata alla notifica dell'atto di classamento al concessionario.
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Prescrizione bollo auto: quando inizia a decorrere?
Un contribuente ha impugnato una cartella esattoriale per un bollo auto non pagato, eccependo l'intervenuta prescrizione. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, chiarendo un punto fondamentale sulla prescrizione bollo auto: dopo la notifica di un avviso di accertamento, il nuovo termine di prescrizione triennale non decorre dalla data di notifica, ma dal momento in cui l'accertamento stesso diventa definitivo, ovvero 60 giorni dopo. Di conseguenza, l'azione di riscossione dell'ente è stata ritenuta tempestiva.
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Superficie catastale TARSU: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13615/2024, ha stabilito che per il calcolo della TARSU la superficie imponibile non può essere inferiore all'80% della superficie catastale totale, come risultante dal DOCFA. Un Comune aveva correttamente rettificato l'importo dovuto da un ristoratore basandosi su questo criterio. La Corte ha annullato la decisione di merito che aveva erroneamente utilizzato il dato della 'consistenza catastale', specificando che la legge impone di fare riferimento alla più ampia 'superficie catastale'.
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Prescrizione crediti fiscali: la Cassazione decide
Un gruppo bancario ha richiesto un rimborso fiscale risalente al 1987. L'Amministrazione Finanziaria lo ha negato per prescrizione. La Corte di Cassazione, citando una sentenza delle Sezioni Unite, ha chiarito che la Legge 350/2003 impone all'ente un obbligo vincolante ma limitato nel tempo di non eccepire la prescrizione dei crediti fiscali. Il caso è stato rinviato al giudice di merito per una nuova valutazione alla luce di questo principio.
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Prescrizione rimborso fiscale: la Cassazione decide
Una società si è vista negare un rimborso di crediti d'imposta (IRPEG) per gli anni 1988-1993 a causa della prescrizione eccepita dall'Agenzia delle Entrate. La Corte di Cassazione, aderendo a un recente principio delle Sezioni Unite, ha stabilito che la Legge 350/2003 ha imposto un obbligo per l'amministrazione di non far valere la prescrizione rimborso fiscale per un periodo di dieci anni a partire dal 1° gennaio 2004. Di conseguenza, la sentenza di merito che aveva respinto la richiesta del contribuente è stata annullata con rinvio, incaricando la corte territoriale di rivalutare il caso alla luce di questo principio vincolante.
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Dichiarazione d’intento: l’obbligo di diligenza
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 13557/2024, ha stabilito che un fornitore che riceve una dichiarazione d'intento non può limitarsi a un controllo formale. Deve esercitare un'adeguata diligenza per verificare, nei limiti del ragionevole, la veridicità dei presupposti che consentono l'acquisto senza IVA. In presenza di elementi sospetti, il fornitore ha l'onere di adottare misure aggiuntive per non concorrere in irregolarità fiscali. La sentenza di merito che escludeva tale obbligo è stata cassata con rinvio.
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Accertamento presuntivo: quando è legittimo?
Una società del settore gaming ha contestato un accertamento presuntivo basato su dati dei concessionari e contabilità incompleta. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, ritenendo legittimo l'operato dell'Agenzia delle Entrate. La sentenza chiarisce che in presenza di elementi presuntivi gravi, precisi e concordanti, l'onere di fornire la prova contraria spetta al contribuente, che in questo caso non è riuscito a dimostrare una diversa ripartizione dei ricavi rispetto a quella presunta dall'ufficio.
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Rottamazione quater: l’effetto sul ricorso pendente
Una associazione professionale impugnava una cartella di pagamento per tasse automobilistiche. Durante il ricorso in Cassazione, aderiva alla rottamazione quater, pagando le prime rate. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, poiché l'adesione alla definizione agevolata implica la rinuncia al giudizio. La Corte ha inoltre disposto la compensazione delle spese legali.
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Rimborso spese tassazione: quando è reddito imponibile
La Corte di Cassazione ha stabilito che il "rimborso spese di accesso" forfettario per un medico specialista che lavora in un comune diverso dalla residenza ha natura retributiva e non indennitaria. Pertanto, rientra nel principio di onnicomprensività del reddito da lavoro dipendente ed è soggetto a tassazione IRPEF, confermando la legittimità del diniego di rimborso delle ritenute operate. Il focus è sul tema del rimborso spese tassazione.
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Credito d’imposta ricerca e sviluppo: l’obbligo del form
Una società si è vista negare un credito d'imposta per ricerca e sviluppo perché, pur avendolo maturato nel 2007, lo ha utilizzato nel 2009 senza presentare un formulario introdotto da una legge del 2008. La Corte di Cassazione ha stabilito che il fattore decisivo per l'obbligo di presentazione del modello è la data di fruizione del credito, non quella di maturazione. Utilizzando il credito dopo il 1° gennaio 2009, la società era tenuta a rispettare la nuova procedura, pena la decadenza dal beneficio.
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