La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 13893/2024, ha stabilito che un'attività di intermediazione, se svolta con abitualità, genera reddito d'impresa ai fini fiscali, anche in assenza di una vera e propria organizzazione aziendale. Il caso riguardava una contribuente che operava come procacciatrice d'affari e che sosteneva di non dover essere tassata come impresa per la mancanza del requisito organizzativo. La Corte ha chiarito che, per le attività commerciali specificate nell'art. 2195 c.c., la normativa fiscale richiede solo la professionalità e l'abitualità, a differenza di quella civilistica.
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