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Diritto Tributario

Imposta unica scommesse: obblighi per operatori esteri
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una società di scommesse estera, confermando l'obbligo di versamento dell'imposta unica scommesse per l'attività di raccolta gioco effettuata in Italia tramite centri di trasmissione dati, anche in assenza di concessione statale. La Corte ha stabilito che tale imposizione non viola il diritto dell'Unione Europea e non costituisce una forma di discriminazione, basando la decisione sulla territorialità dell'attività e richiamando precedenti pronunce della Corte di Giustizia e della Corte Costituzionale. È stata inoltre confermata la natura di solidarietà paritetica tra il bookmaker estero e il gestore del centro raccolta scommesse.
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Trasformazione eterogenea: imposta fissa, non prop.
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14465/2024, ha stabilito che la trasformazione eterogenea regressiva di una società a responsabilità limitata in una fondazione è soggetta all'imposta di registro in misura fissa e non proporzionale. Secondo i giudici, tale operazione costituisce una modifica statutaria e non un atto di trasferimento patrimoniale oneroso, rendendo inapplicabile la tassazione più gravosa richiesta dall'Amministrazione Finanziaria.
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Distruzione merci: come provarla al Fisco
Una sentenza della Cassazione chiarisce le modalità di prova della distruzione merci per vincere la presunzione di cessione. L'Agenzia delle Entrate aveva emesso un accertamento basato sul metodo induttivo puro, presumendo la vendita di rimanenze di magazzino. La contribuente sosteneva di aver distrutto tali beni affidandoli a una ditta specializzata. La Corte ha stabilito che la prova può essere fornita non solo con la procedura di comunicazione preventiva, ma anche tramite il formulario di identificazione dei rifiuti (FIR) rilasciato da soggetti autorizzati, cassando la sentenza di merito che aveva ignorato tale documentazione.
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Giudicato favorevole: estensione al coobbligato
La Corte di Cassazione analizza il caso di una società che, in qualità di coobbligata solidale per un'imposta di registro, ha potuto beneficiare del giudicato favorevole ottenuto in un separato giudizio dalla sua controllata. L'Agenzia delle Entrate aveva emesso un avviso di rettifica del valore di un immobile compravenduto tra le due società. La Corte ha stabilito che, non essendo ancora passata in giudicato la sentenza relativa alla prima società, questa poteva legittimamente avvalersi della decisione definitiva favorevole ottenuta dalla seconda, annullando di fatto la pretesa fiscale.
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Definizione agevolata: sospensione del processo
L'Agenzia Fiscale ricorre in Cassazione contro un contribuente, ritenuto amministratore di fatto di una società. Il processo viene sospeso con ordinanza interlocutoria a seguito della richiesta del contribuente di accedere alla definizione agevolata delle liti pendenti. La Corte ha richiesto chiarimenti alle parti sulla regolarità e sugli effetti di tale domanda e di una precedente istanza presentata dal coobbligato.
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Rimborso definizione agevolata: il giudicato prevale
Una società aveva richiesto il rimborso delle somme versate per una definizione agevolata, dopo aver ottenuto sentenze definitive favorevoli sui debiti tributari originari. L'Agenzia delle Entrate aveva negato il rimborso. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14453/2024, ha stabilito che un giudicato favorevole al contribuente, anche se successivo alla definizione, prevale su di essa. Di conseguenza, le somme pagate diventano un versamento non dovuto e devono essere restituite, configurando un diritto al rimborso definizione agevolata.
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Imposta unica scommesse: la Cassazione fa chiarezza
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una società di scommesse estera, confermando la sua soggezione all'imposta unica sulle scommesse per gli anni 2011-2012. La sentenza stabilisce che la raccolta di gioco sul territorio italiano è sufficiente a radicare il presupposto territoriale dell'imposta e conferma la responsabilità solidale tra il bookmaker estero e il centro di trasmissione dati locale, ritenendo la normativa conforme al diritto dell'Unione Europea.
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Definizione agevolata controversie: estinzione giudizio
La Corte di Cassazione ha dichiarato l'estinzione di un giudizio tributario a seguito dell'adesione del contribuente alla definizione agevolata delle controversie, prevista dalla Legge n. 197/2022. A fronte della regolare presentazione della domanda e del relativo pagamento, confermati anche dall'Amministrazione Finanziaria, i giudici hanno posto fine alla lite, stabilendo che le spese legali restino a carico di chi le ha sostenute.
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Notifica domicilio fiscale: 60 giorni, non 30
La Corte di Cassazione chiarisce la disciplina della notifica domicilio fiscale in caso di cambio di residenza. Un contribuente si opponeva a una cartella di pagamento, sostenendo la nullità della notifica dell'atto di accertamento prodromico, avvenuta al vecchio indirizzo dopo il suo trasferimento in un altro Comune. La Corte ha stabilito che, in caso di variazione del domicilio fiscale (trasferimento in altro Comune), la legge concede all'Amministrazione Finanziaria 60 giorni per notificare validamente al vecchio indirizzo. Poiché la notifica è avvenuta entro tale termine, è stata ritenuta valida, con conseguente rigetto del ricorso del contribuente.
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Rottamazione Quater: rinvio udienza in Cassazione
La Corte di Cassazione ha rinviato un'udienza relativa a un contenzioso fiscale per un accertamento del 2005. La decisione è stata presa a seguito dell'adesione della contribuente alla Rottamazione Quater per il debito in questione. Il rinvio serve a verificare il completamento del piano di pagamento, la cui ultima rata scade a fine 2027, dimostrando l'impatto delle procedure di definizione agevolata sui processi pendenti.
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Definizione Agevolata: Estinzione del Giudizio
Un contribuente, coinvolto in un contenzioso fiscale per responsabilità solidale con una società estinta, ha utilizzato la Definizione Agevolata prevista dalla Legge 197/2022. Dopo aver presentato domanda e pagato la prima rata, ha richiesto la chiusura del caso pendente in Cassazione. La Corte Suprema, applicando la normativa, ha dichiarato l'estinzione del giudizio, confermando l'efficacia dello strumento per porre fine alle liti fiscali. Le spese processuali sono state compensate tra le parti.
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Imposta unica scommesse: la Cassazione conferma
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 14432 del 2024, ha rigettato il ricorso di una società di scommesse estera, confermando la legittimità dell'applicazione dell'imposta unica sulle scommesse per l'anno 2012. La Corte ha stabilito che l'imposta è dovuta per tutte le giocate raccolte sul territorio italiano, indipendentemente dalla sede legale del bookmaker. È stata inoltre confermata la responsabilità solidale tra il bookmaker estero e il Centro Trasmissione Dati (CTD) operante in Italia, ritenendo tale meccanismo non discriminatorio e conforme al diritto dell'Unione Europea.
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Imposta Unica Scommesse: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un centro trasmissione dati e di un bookmaker estero, confermando la loro responsabilità solidale per il pagamento dell'Imposta Unica Scommesse per l'anno 2011. La Corte ha stabilito che la normativa italiana non è discriminatoria né contraria al diritto UE, in quanto applicabile a tutti gli operatori sul territorio nazionale. La decisione si fonda sulla distinzione temporale operata dalla Corte Costituzionale, che rende pienamente efficace la legge impositiva a partire dal 2011, anno in cui le parti avrebbero potuto rinegoziare i loro accordi commerciali per gestire il carico fiscale.
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Data certa scrittura privata: il timbro è valido?
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell'Agenzia delle Entrate, confermando che la valutazione sulla natura di 'corpus unicum' di un documento, ai fini dell'attribuzione della data certa scrittura privata tramite timbro postale, è un accertamento di fatto insindacabile in sede di legittimità. Il caso riguardava un accertamento sintetico basato sull'acquisto di un immobile, contestato dai contribuenti tramite una scrittura privata di compensazione crediti.
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Tassazione Parcheggi: Discrezionalità Comunale
Una società cooperativa ha contestato la tassazione di un parcheggio scoperto, equiparato a garage e magazzini ai fini TARSU. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando l'ampia discrezionalità dei Comuni nel classificare le aree tassabili. La sentenza stabilisce che è legittimo applicare la stessa tariffa a utenze con simile potenziale di produzione di rifiuti, come nel caso della tassazione parcheggi, rafforzando il potere regolamentare dell'ente locale basato su criteri oggettivi.
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Accertamento fiscale immobile: quando vince il Fisco
La Corte di Cassazione ha confermato un accertamento fiscale immobile a carico di un contribuente per redditi da locazione non dichiarati. Nonostante il proprietario sostenesse l'esistenza di un contratto preliminare di vendita, la Corte ha ritenuto più credibili le dichiarazioni iniziali del locatario alla Guardia di Finanza, che ammetteva il pagamento di un canone. La decisione sottolinea come una motivazione logicamente coerente del giudice di merito sia sufficiente a superare il vaglio di legittimità, rigettando il ricorso del contribuente.
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Cessazione materia contendere: estinzione del giudizio
Un contribuente impugnava un avviso di accertamento IMU sostenendo di aver rinunciato all'eredità. Durante il giudizio in Cassazione, le parti raggiungevano un accordo e il debito veniva saldato. La Corte Suprema, prendendo atto della rinuncia al ricorso, ha dichiarato la cessazione della materia del contendere e l'estinzione del processo, compensando le spese legali.
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Estinzione del giudizio: niente doppio contributo
Un'azienda territoriale per l'edilizia residenziale aveva impugnato una sentenza sfavorevole in materia di IMU. Successivamente, ha rinunciato al ricorso, e il Comune controparte ha accettato la rinuncia. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza in esame, ha dichiarato l'estinzione del giudizio. La decisione chiarisce un principio fondamentale: in caso di estinzione del procedimento per rinuncia accettata, non si applica la sanzione del raddoppio del contributo unificato, prevista solo per i casi di rigetto, inammissibilità o improcedibilità dell'impugnazione.
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Accertamento sintetico: quando è legittimo?
Un contribuente impugna un accertamento sintetico per l'anno d'imposta 2008. La Corte di Cassazione respinge il ricorso, confermando la validità dell'atto. La Corte chiarisce che per un accertamento sintetico è sufficiente che lo scostamento di reddito sia rilevato su due annualità, anche se l'atto impositivo riguarda un solo anno. Inoltre, i motivi di nullità non sollevati nei gradi di merito, come il difetto di firma, sono inammissibili se proposti per la prima volta in Cassazione.
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Responsabilità rappresentante indiretto: no per l’IVA
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14382/2024, ha escluso la responsabilità solidale del rappresentante doganale indiretto per il pagamento dell'IVA all'importazione e delle relative sanzioni. Il caso riguardava l'applicazione di un'aliquota IVA agevolata su pannelli fotovoltaici, beneficio poi venuto meno per una condotta dell'importatore successiva allo sdoganamento. La Corte ha chiarito che, in assenza di una specifica norma nazionale, la responsabilità del rappresentante indiretto si limita ai dazi doganali e non si estende all'IVA, che è un'imposta di carattere nazionale.
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