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Definizione agevolata: sospensione del processo

La Corte di Cassazione, in un caso di accertamenti fiscali per IVA e imposte dirette, ha emesso un’ordinanza interlocutoria. A seguito della richiesta del contribuente di aderire alla definizione agevolata per una cartella di pagamento collegata, la Corte ha disposto il rinvio della causa per sospendere il processo in attesa del perfezionamento della procedura di definizione, come previsto dalla normativa sulla ‘rottamazione quater’.

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Pubblicato il 7 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Quando il Processo in Cassazione Viene Sospeso

La definizione agevolata delle liti tributarie rappresenta uno strumento cruciale per i contribuenti, ma quali sono i suoi effetti su un giudizio pendente in Corte di Cassazione? Un’ordinanza interlocutoria recente chiarisce il percorso procedurale da seguire, evidenziando come la richiesta di ‘rottamazione’ di una cartella di pagamento non porti all’immediata estinzione del giudizio, bensì alla sua sospensione in attesa del perfezionamento della procedura.

I Fatti di Causa

Una società operante nel settore della panificazione si è vista notificare due avvisi di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate per gli anni 2015 e 2016. L’Amministrazione Finanziaria contestava l’illegittimità di un contratto di appalto per servizi di sanificazione, pulizia e panificazione, riqualificandolo come illecita somministrazione di manodopera. Di conseguenza, l’Agenzia riteneva indetraibile l’IVA e indeducibili i costi riportati nelle fatture emesse dalla società appaltatrice, irrogando le relative sanzioni.

In primo grado, la Commissione Tributaria Provinciale accoglieva il ricorso della società, annullando gli avvisi per un vizio preliminare: la delega di firma del funzionario che li aveva sottoscritti era scaduta. L’Agenzia delle Entrate proponeva appello e la Commissione Tributaria Regionale ribaltava la decisione, respingendo le questioni pregiudiziali e accogliendo parzialmente nel merito le pretese dell’erario, pur riducendo le sanzioni per uno degli anni contestati. La società, ritenendo la sentenza ingiusta, proponeva quindi ricorso per Cassazione.

L’impatto della Definizione Agevolata sul Giudizio

Poco prima dell’udienza in Cassazione, la società contribuente depositava una memoria con cui informava la Corte di aver aderito alla definizione agevolata prevista dalla Legge n. 197/2022, la cosiddetta ‘rottamazione quater’. Tuttavia, l’oggetto della definizione non erano gli avvisi di accertamento originari, ma una cartella di pagamento emessa successivamente per la riscossione delle somme dovute. La società chiedeva quindi che venisse dichiarata la cessazione della materia del contendere.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza interlocutoria in esame, ha analizzato attentamente la situazione. I giudici hanno specificato che, poiché l’oggetto della definizione era una cartella di pagamento, la normativa di riferimento era quella della ‘rottamazione quater’ (art. 1, commi 231-252, L. 197/2022). In particolare, il comma 236 di tale articolo stabilisce una procedura precisa per i giudizi pendenti.

La legge prevede che il debitore, nella dichiarazione di adesione, si impegni a rinunciare ai giudizi in corso. A seguito della presentazione di tale dichiarazione, il giudice deve disporre la sospensione del processo. L’estinzione definitiva del giudizio, però, non è automatica, ma è subordinata al ‘perfezionamento della definizione’, ovvero all’integrale pagamento delle somme dovute. Solo a quel punto, con la produzione in giudizio della relativa documentazione, il processo potrà essere dichiarato estinto.

Di conseguenza, la Corte non ha potuto accogliere la richiesta di immediata cessazione della materia del contendere. Ha invece ritenuto necessario rinviare la causa a nuovo ruolo per due scopi principali:
1. Acquisire informazioni dall’Agenzia delle Entrate riguardo alla nota depositata dal contribuente.
2. Disporre formalmente la sospensione del processo in attesa che la definizione agevolata si perfezioni con i pagamenti.

Conclusioni

Questa ordinanza offre un’importante lezione procedurale: l’adesione a una forma di definizione agevolata come la ‘rottamazione quater’ non determina l’immediata chiusura del contenzioso tributario pendente. Al contrario, essa innesca un meccanismo di sospensione del giudizio. Il processo rimane ‘congelato’ fino a quando il contribuente non dimostra di aver completato con successo tutti i pagamenti previsti dalla sanatoria. Solo allora il giudice potrà dichiarare l’estinzione del giudizio. In caso di mancato pagamento, invece, il processo riprenderà il suo corso su istanza di una delle parti.

Cosa succede a un processo in Cassazione se il contribuente aderisce alla ‘rottamazione quater’?
Il processo non si estingue immediatamente. La legge prevede che il giudice debba sospenderlo in attesa che il contribuente completi tutti i pagamenti previsti dalla definizione agevolata.

L’adesione alla definizione agevolata comporta automaticamente la rinuncia al giudizio?
Sì, l’adesione implica l’impegno a rinunciare al giudizio. Tuttavia, l’effetto processuale immediato è la sospensione, mentre l’estinzione è subordinata al corretto e completo pagamento delle somme dovute.

Perché la Corte non ha dichiarato subito la cessazione della materia del contendere?
Perché la specifica normativa sulla ‘rottamazione quater’ (Legge n. 197/2022) stabilisce un percorso procedurale preciso che prevede prima la sospensione del processo e solo in un secondo momento, a seguito del perfezionamento dei pagamenti, la sua estinzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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