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Definizione agevolata: estinzione del processo tributario

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione di un processo tributario riguardante accertamenti IVA e IRAP. La società ricorrente, durante il giudizio, ha aderito alla definizione agevolata prevista dalla Legge n. 197/2022, presentando domanda e pagando gli importi dovuti. La Corte ha ritenuto perfezionata la procedura, non essendo stato notificato alcun diniego da parte dell’Agenzia delle Entrate, e ha conseguentemente dichiarato estinto il giudizio, con spese a carico di chi le ha anticipate.

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Pubblicato il 7 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Come Estingue il Processo Tributario in Cassazione

L’istituto della definizione agevolata rappresenta uno strumento cruciale per i contribuenti che intendono chiudere le proprie pendenze con il Fisco. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce le modalità e gli effetti di questa procedura, confermando che l’adesione e il pagamento sono sufficienti per determinare l’estinzione del processo tributario, anche quando questo è pendente in sede di legittimità. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Dalla Somministrazione di Manodopera alla Lite Fiscale

La vicenda trae origine da due avvisi di accertamento notificati a una società a responsabilità limitata per gli anni d’imposta dal 2009 al 2011. L’Agenzia delle Entrate contestava, ai fini IVA e IRAP, una presunta illegittima somministrazione di manodopera, mascherata da contratti di appalto per la lavorazione di carni.

In primo grado, la Commissione Tributaria Provinciale aveva dato ragione alla società, ritenendo che l’Amministrazione Finanziaria non avesse fornito prove sufficienti a dimostrare l’intermediazione abusiva. Tuttavia, la Commissione Tributaria di secondo grado aveva ribaltato la decisione, accogliendo l’appello dell’Agenzia e confermando integralmente le riprese fiscali. Di fronte a questa sentenza sfavorevole, la società ha proposto ricorso per Cassazione, affidandosi a cinque motivi di diritto.

L’Intervento della Definizione Agevolata nel Giudizio di Cassazione

Mentre il ricorso era pendente dinanzi alla Suprema Corte, la società ha colto l’opportunità offerta dalla Legge n. 197/2022, che ha introdotto una nuova procedura di definizione agevolata delle liti tributarie. In data 24 marzo 2024, la società ha depositato una memoria con la quale comunicava di aver aderito alla sanatoria, presentando la relativa domanda e le quietanze di pagamento degli importi dovuti. Contestualmente, ha richiesto alla Corte di dichiarare l’estinzione del giudizio.

Le Motivazioni della Corte: Il Perfezionamento dell’Accordo

La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta della società, dichiarando l’estinzione del processo. Le motivazioni si fondano sull’interpretazione della normativa di riferimento. L’art. 1, comma 194, della Legge n. 197/2022 stabilisce che la definizione si perfeziona con la presentazione della domanda e il pagamento degli importi dovuti (o della prima rata) entro il termine previsto, che era stato fissato al 30 settembre 2023. La normativa prevede un termine, fissato al 30 settembre 2024, entro il quale l’amministrazione finanziaria può notificare un eventuale diniego.

Nel caso di specie, la società ricorrente aveva adempiuto a entrambi gli obblighi: aveva presentato la domanda e depositato le quietanze di pagamento. Poiché, allo stato degli atti, non risultava notificato alcun diniego da parte dell’Agenzia delle Entrate, la Corte ha concluso che la procedura di definizione doveva considerarsi perfezionata. La conseguenza diretta del perfezionamento della definizione agevolata è, per legge, l’estinzione del processo.

Per quanto riguarda le spese processuali, la Corte ha applicato il comma 198 della stessa legge, che stabilisce che le spese restano a carico della parte che le ha anticipate. Infine, è stato chiarito che, data l’estinzione del giudizio, non sussistono i presupposti per l’applicazione del cosiddetto “doppio contributo unificato” a carico della parte ricorrente.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Definizione Agevolata

Questa ordinanza conferma l’efficacia della definizione agevolata come strumento per chiudere definitivamente le controversie fiscali. La decisione sottolinea che, una volta rispettati i requisiti di legge (presentazione della domanda e pagamento), l’effetto estintivo del processo è automatico, a meno di un espresso e motivato diniego da parte dell’Agenzia. Per i contribuenti, ciò si traduce in una maggiore certezza del diritto e nella possibilità di evitare i rischi e i costi di un lungo contenzioso. Per il sistema giudiziario, rappresenta un meccanismo deflattivo che contribuisce a ridurre il carico di lavoro dei tribunali tributari.

Quando si perfeziona la definizione agevolata di una lite tributaria ai sensi della L. 197/2022?
La definizione si perfeziona con la presentazione della domanda e con il pagamento integrale degli importi dovuti, o della prima rata, entro la scadenza prevista dalla legge (nel caso specifico, il 30 settembre 2023).

Quali sono le conseguenze sul processo se la definizione agevolata ha successo?
Se la procedura di definizione agevolata si perfeziona e non interviene un diniego da parte dell’Amministrazione Finanziaria, il processo giudiziario pendente viene dichiarato estinto.

In caso di estinzione del processo per definizione agevolata, chi paga le spese legali?
Le spese del processo restano a carico della parte che le ha anticipate, come specificamente previsto dall’art. 1, comma 198, della Legge 197/2022.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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