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Definizione agevolata coobbligato estingue il debito

La Corte di Cassazione ha dichiarato estinto un giudizio tributario relativo a un accertamento IVA nei confronti di soci di una società estinta. La decisione si fonda sul principio che la definizione agevolata del coobbligato, effettuata da uno dei soci, estende i suoi effetti a tutti gli altri, determinando la cessazione della materia del contendere e l’estinzione del processo.

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Pubblicato il 2 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata del Coobbligato: La Cassazione Conferma l’Effetto Estintivo per Tutti

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale in materia di contenzioso tributario: la definizione agevolata del coobbligato estende i suoi benefici a tutti i soggetti solidalmente responsabili, portando all’estinzione del giudizio. Questa decisione offre importanti chiarimenti sugli effetti della cosiddetta “pace fiscale” nei contenziosi che coinvolgono più parti.

I Fatti di Causa: Un Contenzioso su IVA e Società Estinta

Il caso trae origine da un avviso di accertamento per IVA, relativo all’anno d’imposta 2002, emesso dall’Agenzia delle Entrate. L’accertamento contestava l’utilizzo di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti da parte di una società a responsabilità limitata, ormai estinta e cancellata dal registro delle imprese. Di conseguenza, l’Amministrazione Finanziaria aveva notificato l’atto impositivo ai soci, ritenuti successori della società e coobbligati per il debito tributario.

La Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione ai contribuenti, annullando l’accertamento. Secondo i giudici di secondo grado, l’atto era stato erroneamente emesso nei confronti della società estinta anziché dei soci e, in ogni caso, mancava la prova della distribuzione degli utili occulti. L’Agenzia delle Entrate, non accettando la decisione, ha proposto ricorso per Cassazione.

La Svolta Processuale con la Definizione Agevolata del Coobbligato

Durante il giudizio in Cassazione, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo. Una dei soci coobbligati ha aderito alla procedura di definizione agevolata delle liti pendenti, prevista dal D.L. n. 119 del 2018. Pagando l’importo richiesto dalla normativa, ha sanato la propria posizione.

Il contribuente, parte del presente giudizio, ha quindi chiesto alla Suprema Corte di dichiarare l’estinzione del processo, sostenendo che la definizione perfezionata da un altro coobbligato dovesse giovare anche a lui. A supporto della sua tesi, ha prodotto un decreto presidenziale di un altro giudizio parallelo, relativo agli stessi fatti, in cui la Cassazione aveva già dichiarato l’estinzione proprio in virtù della medesima definizione agevolata.

Le Motivazioni della Cassazione: L’Effetto Espansivo della Definizione

La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta del controricorrente, dichiarando l’estinzione del giudizio. La motivazione si fonda su una chiara disposizione normativa: l’art. 6, comma 14, del D.L. n. 119 del 2018. Questa norma stabilisce espressamente che «La definizione perfezionata dal coobbligato giova in favore degli altri […]».

Secondo gli Ermellini, questo principio ha un’applicazione diretta e inequivocabile. Poiché uno dei soggetti solidalmente obbligati ha definito la controversia versando l’intero importo dovuto, l’obbligazione tributaria si è estinta per tutti. Di conseguenza, è venuta meno la materia del contendere, ovvero l’oggetto stesso della lite. L’Agenzia delle Entrate, dal canto suo, non ha né contestato il perfezionamento della definizione agevolata né presentato un’istanza per la prosecuzione del giudizio, rendendo la declaratoria di estinzione un atto dovuto.

Inoltre, la Corte ha stabilito che, ai sensi del comma 13 dello stesso articolo, le spese del processo estinto restano a carico della parte che le ha anticipate, senza possibilità di condanna della controparte.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza consolida un’interpretazione favorevole al contribuente in materia di obbligazioni solidali e condoni fiscali. Le principali implicazioni sono:

1. Efficacia liberatoria generale: La definizione agevolata da parte di un solo coobbligato ha un effetto liberatorio per tutti gli altri, estinguendo l’intero debito tributario oggetto della controversia.
2. Economia processuale: Si evita la prosecuzione di liti che hanno perso il loro oggetto, con un risparmio di tempo e risorse sia per i contribuenti che per la giustizia.
3. Certezza del diritto: Viene data certezza ai rapporti tra Fisco e contribuenti, confermando che l’adesione alle procedure di pace fiscale da parte di un soggetto solidale è sufficiente a chiudere definitivamente la pendenza per l’intero gruppo.

In conclusione, la decisione rappresenta un importante punto di riferimento per la gestione dei contenziosi tributari con pluralità di parti, evidenziando la portata espansiva e risolutiva degli strumenti di definizione agevolata.

Se un coobbligato definisce in via agevolata un debito tributario, cosa succede agli altri coobbligati?
La definizione perfezionata da un coobbligato giova anche a favore di tutti gli altri, estinguendo l’obbligazione tributaria per l’intero e determinando la fine del contenzioso per tutti.

Qual è l’effetto della definizione agevolata su un processo in corso?
L’intervenuta definizione agevolata determina la cessazione della materia del contendere. Di conseguenza, il giudice è tenuto a dichiarare l’estinzione del giudizio, rendendo superflua ogni valutazione sul merito della controversia.

In caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata, chi paga le spese legali?
In base alla normativa specifica (art. 6, comma 13, d.l. n. 119/2018), le spese del processo estinto restano a carico della parte che le ha anticipate. Non vi è quindi una condanna alle spese a carico di una delle parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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